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Fiat Tipo (1988) - quattro chiacchere

Io non so proprio le differenze e non so distinguerle. Avevo solo pensato che le prime due foto evidenziando due volanti con la presenza della scritta Fiat, potessero essere delle versioni più recenti, mentre la scritta Fiat manca nel volante dell'ultima foto e quindi poteva essere una versione MK 1.
 
Sulla distinzione fra restilyng e pre-restyling ci siamo: anche senza vedere il rivestimento dei sedili, si notano le differenze nella plancia e nel volante, più bombati per migliorare la sicurezza passiva (tra l'altro col restilyng sono state introdotte anche altre migliorie in questo senso: barre antintrusione alle portiere, interruttore inerziale, disponibilità di airbag e ABS -di serie o a richiesta- su tutta la gamma). Anche altri particolari sono stati modificati (le griglie degli altoparlanti) o semplificati (i pannelli porta ad esempio sono stati unificati con quelli della Tempra).

@Max 69 ha anche individuato correttamente la AGT mostrata nella terza foto. Non è una S/SX gamma '91 per il semplice fatto che, con l'aggiornamento di gamma, è stato applicato il logo Fiat in rilievo al centro del volante (che è rimasto identico nella forma, così come la plancia), simile a quello gamma restyling del '93. Da notare che le versioni AGT gamma '90 sono praticamente identiche alle S gamma '91, sia esteticamente, sia come allestimenti interni. Queste ultime avevano di serie la strumentazione semplificata senza contagiri, ma molte, soprattutto quelle destinate all'estero, sono uscite di fabbrica con la strumentazione più completa (optional a pagamento), rendendole di fatto identiche alle precedenti AGT, se non fosse, appunto, per quel piccolo logo sul volante.

Nelle due immagini relative alle restyling (prima e seconda foto) ci sono due piccoli particolari che permettono di dedurre... qualcosa. Ma non abbiamo detto quali sono e non si è capito il perché una delle tre immagini la trovo più interessante delle altre...

Insomma, il mio obiettivo non era quello di mettere su un "quiz" estemporaneo fine a se stesso: ho semplicemente voluto mettere spalle al muro il mio parente, che mi ha quasi snobbato quando gli ho raccontato di certi piccoli particolari, dimenticando che io sono fissato con questo modello fin da prima che fosse lanciato sul mercato, l'ho sempre seguito, l'ho sempre amato e magari lo conosco un po' meglio di chi non le ha mai osservate con l'occhio attento dell'appassionato cronico.

A questo punto vi dico anche cosa mi ha risposto (o meglio: come mi ha liquidato) il mio parente: "Senti, non lo so. Per me sono uguali. Penso che sceglieresti quella dove ci sono tutte le spie accese perché è più variopinta."
Bon. Ma ovviamente il motivo non è quello (anche se, da bambino, mi piaceva un sacco vedere le spie accese. Poi però, specie da quando esiste la spia MIL, la mania mi è un po' passata...).
 
"Senti, non lo so. Per me sono uguali. Penso che sceglieresti quella dove ci sono tutte le spie accese perché è più variopinta."
Oddio che brutta, bruttissima frase.... Da' proprio l'idea di una persona "piccola" nel comprendere e rispettare la passione per le auto.
 
Beh, son d'accordo. Detto in buona fede, da una persona cara, cresciuta (automobilisticamente parlando) in un modo e in un tempo un po' diversi dai miei, comunque posso accettarlo.
 
3 febbraio 1992. Il calendario dice che era un lunedì, io ricordo che era martedì. Poco importa. Era sicuramente giorno di scuola. Io andavo in seconda media.
Ero emozionato, ma non per la scuola (anche se, devo dire, non andavo affatto male). Ero emozionato perché quella mattina avrei visto per l'ultima volta la Tipo 1.7 DS DGT e quella sua bellissima strumentazione digitale, ma al mio ritorno avrei trovato la sua fiammante sostituta: un 1.6 SX a benzina, rigorosamente non cat (a quei tempi non tutti si aveva particolare attenzione all'aspetto ambientale, sia per il costo maggiore sia, soprattutto, perché avere qualche cavallo in più -84 contro 77, nella fattispecie- era cosa buona e giusta).

Facciamo un piccolo passo indietro di qualche settimana.
Un bel giorno, Fiat inviò a mio padre una comunicazione, con un simpatico opuscoletto in allegato, dove gli si proponeva "l'affare del secolo". Il succo del discorso era: mi ridai indietro la tua Tipo e te ne compri una nuova a un prezzo speciale a te riservato. Occhio però: quella nuova dev'essere appartenente alla nuova gamma Tipo e te la scegli fra quelle in pronta consegna. Quest'ultima condizione fu assai limitante, perché ero quasi certo che mio padre, non fosse altro per il motore ancora più potente e i cerchi in lega da 14" di serie (con gomme maggiorate 185/60), avrebbe comprato la 1.8 i.e. (110 cavalli e quasi 190 all'ora erano bei numeri all'epoca). Ma ovviamente, in concessionario, di 1.8 non c'era neanche l'ombra. C'erano svariate 1.4, in vari allestimenti (già scartate a priori), e tre 1.6: una S, scartata immediatamente (per l'allestimento più scarno ma, soprattutto, per l'assenza di idroguida), e due SX. Una delle due SX aveva la strumentazione digitale ma... era di colore bianco. Senza offesa per nessuno: una Tipo di allora, bianca, non faceva la gran porca figura di una Tipo di oggi (e di tante altre auto moderne). No: sembrava semplicemente triste. Scartando anche questa bianca, restava la 1.6 SX con la strumentazione analogica, che in compenso era di un bel colore: Greenstone metallizzato, (colore introdotto ufficialmente con la gamma '91 ma che in realtà era già impiegato su qualcuno degli ultimissimi esemplari vecchia gamma: autentiche chicche, in vita mia ne ho vista solo una).

Formalizzato il tutto e avviate le pratiche, la concessionaria si sarebbe fatta viva quando l'auto era immatricolata e pronta. Così, il 31 gennaio, giorno in cui l'auto fu immatricolata, si stabilì la data del ritiro, che fu, appunto, il 3 febbraio, al quale adesso torniamo.
Quella mattina, come tante altre mattine, suonò la mia sveglietta del Mulino Bianco, che tenevo sintonizzata su Radio Telecolor International (101.3 Mhz, credo esista ancora). Solitamente questa emittente iniziava la programmazione "in presenza" col primo giornale radio, alle 8. Fino a quell'ora mettevano musica che scorreva autonomamente per tutta la notte. Quando mi svegliavo io, alle otto meno un quarto, c'era quasi sempre "Chiama piano" cantata dal compianto Pierangelo Bertoli insieme a Fabio Concato. Non so spiegarvi quanto quella canzone mi mettesse a mio agio e di buon umore, malgrado io sia sempre stato molto restio a separarmi dal mio letto caldo, specie nel bel mezzo dell'inverno. Anche quel 3 febbraio mi svegliai di buon umore.

A scuola, come già facevo da qualche tempo, mi portai l'opuscoletto illustrativo di cui vi ho accennato qualche riga più su, ben occultato dentro un libro o un maxi quaderno. Al cambio d'ora, o durante la ricreazione, o in qualunque istante di "non lezione", me lo guardavo e riguardavo e riguardavo ancora. Anche perché, di tutte le versioni illustrate, la SX era raffigurata proprio nel colore Greenstone della nostra, quindi era praticamente identica a quella che avrei potuto ammirare e sfiorare qualche ora più tardi (ad essere proprio pignoli, quella raffigurata nell'opuscolo aveva la strumentazione digitale ma... pazienza).

Uno dei pensieri che aggiungeva emozione e tensione a quell'attesa era la questione "numero di targa". Normalmente, quando si acquista un'auto nuova, ci si potrebbe chiedere: "chissà come sarà la targa". Il questo caso c'era un'ulteriore incognita, un fatto che noi catanesi abbiamo vissuto in quei giorni e che non si potrà mai più ripetere. Proprio in quei giorni, infatti, eravamo a cavallo tra le ultime targhe CT 9xxxxx e le prime CT Axxxxx, quindi c'era la possibilità concreta che la nostra nuova Tipo avesse la lettera nella targa.
Lo so, son cose che fanno sorridere. Fanno sorridere anche me, ripensandoci oggi. Ma non dimentichiamo che ero solo un ragazzino. Ed ero "malato" di auto. In proporzione lo ero molto più allora di oggi.
Per concludere 'sta storia delle targhe (fra l'altro mio padre già sapeva quale fosse il numero di targa, ma non mi disse nulla): niente lettera. Peccato. Non ci siamo arrivati per un soffio, e mi sono dovuto accontentare dei (tanti) nove iniziali. Che però, in fondo, non erano così brutti.
Per la cronaca, l'auto targata CT A00000, (una Ford Fiesta) fu immatricolata il 7 febbraio 1992.

Finalmente, quel 3 febbraio, arrivò il suono della campanella. Le salite che separavano la scuola da casa mia, che solitamente percorrevo allo stesso passo della mia compagna Sara (della quale ero follemente innamorato) pur di poterle stare più vicino, quel giorno le percorsi a velocità più elevata (con la mia auto immaginaria, riuscii addirittura a mettere la quarta, quando solitamente salivo in seconda o al massimo in terza, sui tratti meno acclivi).
Arrivai finalmente a casa e lei (la Tipo, non la Sara, la quale, peraltro, doveva essere rimasta molto indietro...) era li. Bellissima, fiammante. Il contakm segnava, se non ricordo male, 12 km.
Me la sono guardata in tutti i particolari. Ho subito notato delle minuzie un po' diverse rispetto ala Tipo che avevamo prima: le maniglie delle porte erano appena appena più "slanciate". Neanche mio padre l'aveva notato e, li per li, mi disse che gli sembrava strano che fossero diverse. Poi s'informò e si scoprì che in effetti erano cambiate, seppur in modo impercettibile, rispetto alla gamma precedente.
Gli interni, sempre in velluto, ma grigi e con una trama diversa e inedita. La strumentazione analogica, beh... certo non era bella come la digitale, però aveva il contagiri!
Per il resto, all'interno, era uguale. E pure all'esterno. Anzi, forse era più uguale all'esterno, eccezion fatta per le coppe copriruota, per le già citate maniglie (ma questa è una cosa che non si nota facilmente, giuro) e, ovviamente, per il colore diverso. Le grandi differenze però erano sotto al cofano motore: chiaramente non aveva chissà quale motore, ma rispetto al 1697cc diesel da 58cv che avevamo prima, doveva essere tutt'altro viaggiare. E in effetti... ma per il momento mi fermo qui.
 
Questa tua storia con la Tipo.....ne eri ( e ne sei ) proprio innamorato :Shamefully:. Mi ricorda tanto la mia.....quando in famiglia decidemmo di acquistare una Fiat 131 Supermirafiori IIa serie 1.300 ( usata )......passò solo una settimana da averla vista ad averla ritirata, e sembrava una vita.
 
Sì, ne sono innamorato, da sempre. Già dai primi "bozzetti" che apparivano nelle pagine delle riviste, sentivo un'attrazione irrazionale. Subito dopo l'ho vissuta: la nostra prima Tipo, la diesel, fu ordinata appena 2 mesi dopo il lancio del modello. A tarda estate 1988 ho avuto la possibilità di sedere a bordo del mio sogno di bambino!
La seconda Tipo però mi ha segnato molto di più: ero già più grandicello, l'ho guidata, l'ho seguita insieme a mio padre, e oggi la rimpiango amaramente.
 
Come non capirti.......anch'io ho bellissimi pensieri della Fiat 131 Supermirafiori, anche perchè la guidavo da giovane ( appena compiuti 18 anni ) e la usavo il sabato sera, quando uscivo con gli amici :Woot::Happy:.
 
Sono reduce da un'esperienza molto, molto piacevole che vi voglio raccontare.

E' sabato pomeriggio. Sto innaffiando le piante nelle aiuole e mi sento un po' triste: fino a due giorni fa questo momento della giornata era anche quello in cui giocavo con il mio cane. Mentre esce una stupida lacrima, guardo fuori dal cancello e vedo una cosa inaspettata, che mi riporta indietro nel tempo di una trentina d'anni: una Tipo verde, fiammante, identica a quella che aveva un ragazzo che abitava qui vicino, tanti anni fa. La Tipo fa manovra e finalmente vedo il guidatore: era proprio lui!
Per anni sono stato convinto che avesse venduto la Tipo, dato che non l'ho più vista per almeno vent'anni, mentre continuavo a vedere lui con altre auto.
Non ho potuto resistere: l'ho chiamato, l'ho fermato. Coma va, come non va, ho subito spostato il discorso sulla Tipo. Quando gli ho detto che pensavo l'avesse data via, è scoppiato a ridere:
<<Non me ne separerei per niente al mondo! E' stata la mia prima macchina, comprata nuova con tanti sacrifici. Non so se ti ricordi che andavo a lavorare con la Vespa anche in inverno. Lo facevo per risparmiare soldi, ma comunque non esisteva che mi sarei portato la Tipo al cantiere! Se ti ricordi, infatti, la uscivo solo il sabato e la domenica. Io la amo questa macchina.>>

Il discorso prosegue, riaprendo vecchie ferite: <<Ma perché tuo papà ha venduto Tipo? Era bellissima con quei cerchi!>>
Gli ho spiegato, con gran vergogna, come stavano realmente le cose. Mio padre, buonanima, non avrebbe mai venduto la Tipo. Sono stato io, in uno dei momenti più confusi della mia vita, a (s)venderla.

<<Ci andiamo a prendere un caffè? Pero me la fai guidare, ok?>>
<<Ok! Ma non me la distruggere che ti ammazzo!>>

Parliamo di una 1.6 AGT a carburatore. Il motore è identico a quello della Tipo di mio padre. Anche il resto è praticamente uguale, compresa la strumentazione analogica. Il tipico "sibilo" del cambio in seconda. Fra l'altro questo esemplare ha l'idroguida (optional, anche piuttosto costoso all'epoca), per cui mi sento come se stessi guidando quella stessa Tipo che avevamo in famiglia: è uguale!

Torniamo a casa. <<Se la vendi fammelo sapere subito, che io te la compro! Vedi che ci tengo, eh?>>
Lui scoppia nuovamente a ridere: <<Non la vendo! No, no e no! Casomai comunque ti faccio sapere. Ma non t'illudere.>>

82.000 km. Uniproprietario. Fiammante. Conservata e manutenuta coi controca**i... sbamm
 
Tipo 1.6 agt argento carburatori. È stata la prima auto nuova di un caro amico. Lui non l'ha mai digerita, ma in oltre 150k km mai una rogna, a me piaceva molto
 
A me della AGT non piaceva solo una cosa: la strumentazione analogica. Molti ricordano la Tipo associandola alla sua particolare strumentazione a cristalli liquidi, che non era una novità assoluta in casa Fiat (già le Uno SX e Turbo potevano avere, come optional, la strumentazione digitale) ma ha contribuito a rafforzare l'idea della Tipo come auto moderna e all'avanguardia.
La strumentazione analogica, introdotta con le versioni AGT, 16v e TDX (che poi, pian piano, ha preso piede fino a rimanere l'unica disponibile), mi e parso un po' come sminuire l'immagine e la reputazione della Tipo.
Oggi, col senno del poi, non la vedo più tanto male, anzi. Ma la mia Tipo ideale è digitale (…ed è bialbero).
 
Ho avuto tempra sw con strumentazione digitale, mai innamorato, ma mai una rogna
 
Com'è, come non è, oggi finalmente sono riuscito a fissare un appuntamento col meccanico per fargli dare un'occhiata alla Tipo che ho intenzione di acquistare. Di seguito vi riporto testualmente la parte più saliente del discorso:

[...]
meccanico: <<Ma che macchina è?>>
io: <<Una Tipo...>>
m.: <<Ah... MMmmmh >>
io: <<...milleotto.>>
m. <<Milleotto? Ma sei sicuro?>>
io: <<Sicurissimo! Il milleotto della Dedra e della Tempra.>>
m. <<Pazzesco...>>

Non oso immaginare cosa poteva dirmi se gli avessi detto che si trattava di una Tipo 1.6 Selecta...
 
Per me è " normale " una reazione del genere del meccanico: pensa che tutt'oggi quasi nessuno ( compresi più e svariati meccanici ), conoscono la Stilo con motore 1.800 16V. . E in Fiat, mi hanno sempre detto che il 1.800 16V. bialbero sulla Stilo è una vera rarità.
Poi parliamo dei benzinai ( Italiani ): l'altro giorno si ferma mio fratello a fare benzina....." scusi scusi, ma la pompa del diesel è fuori servizio..."..mio fratello ci pensa un secondo e risponde: " guardi che è un benzina 1.800 ".....il benzinaio: " benzina ? la Stilo 1.800 a benzina ? " .....mio fratello: " e già e proprio così ".
Vogliano parlare della Grande Punto con motore Starjet ? in autoricambi lo hanno sempre confuso con il Multijet.......la prima volta mi hanno " ripreso " nel dirmi: " scusa ma è Multijet , cosa è Starjet ? ".....e li ho spiegato tutto.
A volte, ricordo che era più diffusa ( o forse più conosciuto ) il 5 cilindri 20 Valvole, benzina, montato sulla Lybra...............anche se la stessa officina autorizzata Lancia mi disse: " questa è una vettura con motore come una mosca bianca "......e infatti ogni volta che dovevamo fare un lavoro specifico, il ricambio doveva arrivare sempre da Torino, dal magazzino centrale: e spesso vedevo le confezioni con la data di fabbricazione: 2002 - 2003 ...quando la nostra Lybra era del 2002. Forse gli abbiamo svuotato un pò il magazzino centrale a Torino, a forza di chiedere ricambi specifici per quel motore, che poi essendo Euro 3 era l'ultimo tipo di 5 cilindri 2.000 , con ricambi spesso differenti dal precedente Euro 2 ed Euro 1.
 
La pioggia di Tipo è già iniziata. La gente comincia a tirarle fuori dai garage e a metterle in vendita (spesso a cifre assurde). Però, insomma, dopo l'enorme delusione per non aver messo le zampette su una splendida 1.8 GT 3 porte, non mi aspettavo di beccare, nel giro di tre giorni, una Selecta e una (presunta) Moonlight.
E' vero che bisogna sempre essere ottimisti! :)
 
Perché era un gioellino, sotto tutti i punti di vista, e sarei stato disposto a pagarla bene. Ma il proprietario ha deciso di non venderla più…
 
La "Moretti" torna all'attacco:

https://www.autoscout24.it/annunci/...-azzurro-49a41a14-b666-436c-b549-d9cc081a7b49

Stavolta il proprietario chiede qualcosa in più rispetto alla prima inserzione di qualche anno fa. Forse anche a lui è giunta la voce (non confermata) che quella sia l'unica Tipo Moretti effettivamente venduta (altre voci parlano di 4-5 unità in tutto).
Fosse stata una 1.4/1.6, magari incentrata su un livello d'allestimento superiore, giuro che ci avrei fatto più di un pensierino, senza rimpiangere troppo i miei adorati "Lampredi".
Comunque sono sicuro che, nel tempo, avrà una sua rivalutazione.
 
Ah ecco, allora quando ne ho vista qualcuna a Roma, con quel " bordino " rosso sul paraurti e quegli interni raffinati, era una versione particolare.
 
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