Buonasera a tutti! Come accennavo
qui, vi racconto la "strana storia" del colore della nostra prima Fiat Tipo di famiglia, auto di cui ho già parlato in apertura della discussione, la 1.7 diesel DGT immatricolata a fine luglio 1988.
Ho detto, forse più volte, che l'auto era di colore Grigio Quartz metallizzato, ma in realtà la tinta era più scura rispetto ad altre Tipo e ad altre Fiat coeve di quel colore. Ho vissuto per anni nella convinzione che fosse una caratteristica dei primissimi esemplari (considerate che la Tipo era in commercio da neanche un mese quando mio padre la ordinò), questo perché avevo completamente rimosso dalla mia memoria un evento importante, che per giunta si verificò per causa mia (anche se...), e che mi è tornato in mente grazie a un foglietto di carta su cui è riportato, a penna, un codice colore.
Riavvolgiamo il nastro fino all'autunno del 1988. La nostra Tipo, ritirata pochi mesi prima dal concessionario, era fiammante. Purtroppo, essendo più larga rispetto all'auto precedente (un Alfasud), dal cancello ci passava a stento e rigorosamente con gli specchietti ripiegati (e sì, la nostra aveva anche lo specchio destro -all'epoca optional- che mio padre trovava utilissimo avendolo già sperimentato sull'Alfetta di un conoscente). In tali condizioni operative degradate, il sottoscritto -9 anni compiuti all'epoca dei fatti- veniva promosso al ruolo di "manovatore": guardavo di qua, guardavo di la e casomai davo via libera a procedere.
Un bel giorno ('nsomma... mica tanto), autorizzai la manovra ma qualcosa andò storto e la portiera posteriore sinistra... zzzzzz... strisciò sul muro dell'ingresso.
Non vi dico quante storie e quante cazziate mi sono beccato per questa cosa, anche a distanza di mesi. Che poi, alla fine, si trattava solo di tre o quattro righine parallele sulla portiera, lunghe non più di 10 cm, che avevano, per fortuna, solo scalfito superficialmente la vernice.
Bon. Auto immediatamente dal carrozziere, perché mio padre tutto poteva sopportare tranne l'auto rovinata. Il carrozziere, basandosi sulla targhetta adesiva col codife colore, ha verniciato la parte graffiata ma, poco tempo dopo, contatta
telefonicamente mio padre spiegandogli che... il colore è sbagliato. Non riesce a spiegarsi come sia possibile, ma di sicuro il colore della macchina non è il Grigio Quartz indicato sulla targhetta. Intanto restituisce la Tipo a mio padre, con la promessa che ne sarebbe venuto a capo.
Promessa mantenuta: dopo pochi giorni il carrozziere chiede a mio padre di riportargli l'auto perché, con tutta probabilità, aveva individuato il colore corretto. In effetti, al di la di una verniciatura non impeccabile a causa di alcune micro impurità depositate sulla superficie, il colore stavolta è giusto.
La denominazione e il codice vengono segnati su un foglietto di carta, quel foglietto che ho rinvenuto qualche tempo fa nelle carpette che mio padre teneva per ogni mezzo e che, come dicevo, mi ha "sbloccato" il ricordo di tutta questa storia.
Sul foglietto c'è scritto: "cod 681 - Ardesia metallizzato".
Fin quì è già evidente che l'auto ordinata color Grigio Quartz è arrivata color Grigio Ardesia, malgrado la targhetta adesiva indicasse correttamente... il colore sbagliato. Ma c'è di più: all'epoca i toni di colore dei rivestimenti interni per l'allestimento DGT potevano essere tre, a seconda del colore carrozzeria: grigio, blu, marrone.
Con carrozzeria color Grigio Ardesia venivano accoppiati interni di colore grigio, con carrozzeria Grigio Quartz erano di colore blu. Indovinate di che colore erano i rivestimenti della nostra Tipo... Esatto, erano blu.
Riepilogando, la nostra Tipo era... unica.
Difficile stabilire quale sia stato il motivo dello sbaglio, forse le nuove linee di produzione iper tecnologiche (per l'epoca), realizzate apposta per costruire le Tipo, avevano bisogno di... rodaggio.
Oppure <<Dotto' qua amo finito er grigio quarzo. Me sa che dovemo fermà a produzione. Come dice? E famo de n'artro colore?>>
Ps: alcuni mesi dopo il tragico incontro tra il muro e la portiera della Tipo, mio padre decise di fare allargare il carrabile, sfruttando al millimetro tutto lo spazio disponibile. La Tipo ci passava a stento lo stesso, ma almeno gli specchietti potevano restare in posizione, rendendo superfluo il ruolo del "manovratore". Esperienza breve ma intensa...