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Fiat Tipo (1988) - quattro chiacchere

Il cruscotto della versione DGT era bellissimo forse il più futuristico di tutte le auto nate negli anni 80'. Lo vidi quando ero bambino e ricordo ancora lo stupore.

Ma in un epoca presente dove molti cruscotti sono ormai composti da schermi digitali che simulano le lancette analogiche i cruscotti analogici per me rimangono bellissimi e anche quello (analogico) della Tipo non fa eccezione.

Ma la versione Turbo diesel aveva il manometrino del turbo?

Il manometrino del turbo in un cruscotto analogico é ció che da senso a un auto turbo purtroppo in molte auto turbo nuove diesel o benzina non ce ne é traccia! :(
 
Buonasera a tutti! Come accennavo qui, vi racconto la "strana storia" del colore della nostra prima Fiat Tipo di famiglia, auto di cui ho già parlato in apertura della discussione, la 1.7 diesel DGT immatricolata a fine luglio 1988.
Ho detto, forse più volte, che l'auto era di colore Grigio Quartz metallizzato, ma in realtà la tinta era più scura rispetto ad altre Tipo e ad altre Fiat coeve di quel colore. Ho vissuto per anni nella convinzione che fosse una caratteristica dei primissimi esemplari (considerate che la Tipo era in commercio da neanche un mese quando mio padre la ordinò), questo perché avevo completamente rimosso dalla mia memoria un evento importante, che per giunta si verificò per causa mia (anche se...), e che mi è tornato in mente grazie a un foglietto di carta su cui è riportato, a penna, un codice colore.

Riavvolgiamo il nastro fino all'autunno del 1988. La nostra Tipo, ritirata pochi mesi prima dal concessionario, era fiammante. Purtroppo, essendo più larga rispetto all'auto precedente (un Alfasud), dal cancello ci passava a stento e rigorosamente con gli specchietti ripiegati (e sì, la nostra aveva anche lo specchio destro -all'epoca optional- che mio padre trovava utilissimo avendolo già sperimentato sull'Alfetta di un conoscente). In tali condizioni operative degradate, il sottoscritto -9 anni compiuti all'epoca dei fatti- veniva promosso al ruolo di "manovatore": guardavo di qua, guardavo di la e casomai davo via libera a procedere.

Un bel giorno ('nsomma... mica tanto), autorizzai la manovra ma qualcosa andò storto e la portiera posteriore sinistra... zzzzzz... strisciò sul muro dell'ingresso.

Non vi dico quante storie e quante cazziate mi sono beccato per questa cosa, anche a distanza di mesi. Che poi, alla fine, si trattava solo di tre o quattro righine parallele sulla portiera, lunghe non più di 10 cm, che avevano, per fortuna, solo scalfito superficialmente la vernice.

Bon. Auto immediatamente dal carrozziere, perché mio padre tutto poteva sopportare tranne l'auto rovinata. Il carrozziere, basandosi sulla targhetta adesiva col codife colore, ha verniciato la parte graffiata ma, poco tempo dopo, contatta telefonicamente mio padre spiegandogli che... il colore è sbagliato. Non riesce a spiegarsi come sia possibile, ma di sicuro il colore della macchina non è il Grigio Quartz indicato sulla targhetta. Intanto restituisce la Tipo a mio padre, con la promessa che ne sarebbe venuto a capo.
Promessa mantenuta: dopo pochi giorni il carrozziere chiede a mio padre di riportargli l'auto perché, con tutta probabilità, aveva individuato il colore corretto. In effetti, al di la di una verniciatura non impeccabile a causa di alcune micro impurità depositate sulla superficie, il colore stavolta è giusto.
La denominazione e il codice vengono segnati su un foglietto di carta, quel foglietto che ho rinvenuto qualche tempo fa nelle carpette che mio padre teneva per ogni mezzo e che, come dicevo, mi ha "sbloccato" il ricordo di tutta questa storia.
Sul foglietto c'è scritto: "cod 681 - Ardesia metallizzato".

Fin quì è già evidente che l'auto ordinata color Grigio Quartz è arrivata color Grigio Ardesia, malgrado la targhetta adesiva indicasse correttamente... il colore sbagliato. Ma c'è di più: all'epoca i toni di colore dei rivestimenti interni per l'allestimento DGT potevano essere tre, a seconda del colore carrozzeria: grigio, blu, marrone.
Con carrozzeria color Grigio Ardesia venivano accoppiati interni di colore grigio, con carrozzeria Grigio Quartz erano di colore blu. Indovinate di che colore erano i rivestimenti della nostra Tipo... Esatto, erano blu.

Riepilogando, la nostra Tipo era... unica.
Difficile stabilire quale sia stato il motivo dello sbaglio, forse le nuove linee di produzione iper tecnologiche (per l'epoca), realizzate apposta per costruire le Tipo, avevano bisogno di... rodaggio.
Oppure <<Dotto' qua amo finito er grigio quarzo. Me sa che dovemo fermà a produzione. Come dice? E famo de n'artro colore?>>

Ps: alcuni mesi dopo il tragico incontro tra il muro e la portiera della Tipo, mio padre decise di fare allargare il carrabile, sfruttando al millimetro tutto lo spazio disponibile. La Tipo ci passava a stento lo stesso, ma almeno gli specchietti potevano restare in posizione, rendendo superfluo il ruolo del "manovratore". Esperienza breve ma intensa...
 
I ricordi, nel bene o nel male, sono ricordi, ogni tanto si affacciano..... il tuo bellissimo
 
@buonsm riguardo la storia che hai citato: all'epoca, cioè negli anni 80' e fino a metà anni 90' si usavano vernici a solvente e sui colori non metallizzati vernici a lucido diretto. Le vernici a lucido diretto non hanno il trasparente, una volta tutti i colori pastello erano a lucido diretto e a solvente! Ora anche i colori pastello in realtà hanno la base opaca (ma pastello) e sopra il trasparente come i colori metallizzati.

I colori a lucido diretto a mio avviso sono molto più facili da dare nei ritocchi rispetto ai metallizzati perchè la sfumatura viene molto più facile!

Comunque per fartela breve ho fatto riveniciare la mia RX7 nel 2015 poche settimane dopo averla portata dalla Francia, addirittura prima di re immatricolarla in italia. Ovviamente con il suo colore bianco pastello a lucido diretto e ovviamente con vernice a solvente (alla fine i carrozzieri sotto banco lo fanno lo stesso anche se è illegale). Sono passati 10 anni!

Nel frattempo oltre che un discreto meccanico quale sono (chi loda si imbroda :Happy:) sono diventato anche un discreto carrozziere (chi si loda si imbroda bis :Happy::Happy:) non per questioni economiche ma perchè il fermo macchina per portare l'auto dal carrozziere per tirare via qualche segnetto mi dà sui nervi! E poi appunto vale il detto........il lavoro migliore del mondo (incluso gli sbagli) è il proprio......ma soprattuto mi piace "smanettare" e fare le cose da me (fatte bene).....è il mio hobby!!!

Per fartela breve dovevo riparare una scheggiatura sulla vernice della RX7, lavoro semplice mi dicevo. Ho una pistola IWATA da carrozzeria dal valore di 600euro che avevo già usato! Ma visto che conosco i miei polli non mi sono limitato ad andare al colorificio per farmi fare il colore con il codice colore della macchina (Mazda UC). Ho preferito andare al colorificio oltre che con il codice colore, con lo sportellino del bocchettone del carburante e ho fatto fare una lettura del colore con lo spettrofotometro e come immaginavo (avevo questa sensazione) il colore è leggermente "virato" dall'originale in 10 anni!

E non era un effetto placebo quando mi sembrava che su certe luci il colore fosse virato leggerissimamente sul giallo (è un bianco lucido)! L'auto in questi anni è stata rimessata ma ha preso anche sole anche se non tantissimo!

Mi hanno detto che il cambio colore della vernice può essere causato da vari fattori, uno di questi, quello principale il sole ma anche un rapporto con il catalizzatore e diluente errato!

Fatto sta che anche con il colore del colorificio che era la stessa tinta rilevata sulla macchina con lo strumento spettrofotometro ho dovuto sfumare! Un occhio esperto, cioè un carrozziere forse la mia sfumatura la nota leggermente, un occhio comune no!

Comunque morale della favola: ogni auto dopo 15/20 anni ha una colorazione "unica" non prevista dalla fabbrica perchè il colore causa agenti atmosferici/sole o rapporti di catalizzazione/diluente nella verniciatura tende anche se in modo lieve a cambiare nel viraggio!
Messaggio doppio unito:

Riguardo a quello che dicevo nel post sopra: qui nelle foto lo "spolierino" Fyralip che ho verniciato personalmente e installato 2 mesi fa sulla mia RX7. Vernice con il rilevamento che dicevo ma diluita con il diluente polivamente per vernici anzichè con il diluente alla nitro! Come potete vedere il colore cambia sensibilmente anche cambiando diluente!

Ho voluto dargli "volutamente" un colore con un viraggio leggermente più bianco per far risaltare lo spoilerino che altrimenti non si sarebbe notato molto!

Sempre come potete vedere dalle foto, non è un effetto ottico dato dalle luci, la vernice originale vira davvero verso il giallognolo (putroppo)!
Per citare Aldo Giovanni e Giacomo: con 30 euro (30 mila lire) il carrozziere fai da te cioè io la verniciava meglio anzichè dare 1 millata e mezzo alle ortiche! :Angelic:
 

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Situazione completamente diversa la tua. Nel caso che ho raccontato il colore non aveva subìto un viraggio (l'auto era praticamente nuova) bensì, molto più banalmente, in fabbrica l'avevano verniciata di un colore diverso. Di conseguenza l'accoppiamento colore carrozzeria/colore interni era diverso da quello previsto.

Tra l'altro, con la prima semplificazione/riorganizzazione delle colorazioni avvenuta nel tardo 1989, il Grigio Ardesia 681 sparì dalla tavolozza ordinaria, venendo utilizzato solo per alcune versioni speciali destinate all'estero. Una di queste, basata su un allestimento AGT ben farcito di optional, è denominata proprio "Ardesia".
 
@buonsm ma era un metallizzato o pastello? Comunque pensa i collezionistii almeno "certi" collezionisti hanno lo strumento per verificare lo spessore della vernice. Alcuni collezionisti preferiscono un conservato anche se la vernice è rovinata! Se l'auto viene riverniciata anche se il lavoro è eseguito a regola d'arte fa perdere valore, anche se minimo, all'auto! Io personalmente preferisco avere un auto d'epoca che si presenta perfettamente che un conservato rovinato! Tanto non ho intenzione di rivenderla...

Ma poi non ho capito: quella originale della tua famiglia l'hai venduta? E hai comprato la Tipo rossa del 1993 che c'è nella foto del tuo avatar?

Edit: ho riletto il primo tuo post della discussione e ho trovato la risposta su quella originale del 1988! Ma quella rossa dell'Avatar del 1993 la possiedi ancora?
 
Ultima modifica:
Quella rossa dell'avatar purtroppo non l'ho mai avuta: è una foto presa da una rivista dell'epoca.
Mio padre ha avuto la 1.7 diesel dell'88 (quella col "colore sbagliato"), permutata per una 1.6 benzina a carburatore nel '92, che abbiamo (s)venduto quando mio padre è venuto a mancare, nel 2004. Scelta di cui ho avuto tutto il tempo di pentirmi, ma io all'epoca avevo già la mia macchina, che per giunta usavo solo quando tornavo a casa, una volta al mese, in quanto vivevo a 1300 km di distanza.

Nel 2022 ho "recuperato" acquistando questa, una 1.6 benzina catalizzata praticamente identica a quella di mio padre, tranne che per la strumentazione digitale e i fendinebbia (quella di mio padre aveva il quadro analogico e i fendinebbia non li aveva) e, ovviamente, per il diverso impianto di alimentazione.
 
@buonsm bellissima! Forse l'avevo già scritto in questa discussione qualche pagina fa ma........la prima volta che ho visto la strumentazione di una tipo DGT ero un bimbo e già allora appassionato di auto.....mi è sembrata fantascienza rispetto agli altri cruscotti che avevo visto fino ad allora, era veramente bellissima!

Poi negli anni 80' la qualità delle auto soprattutto FIAT era alta anche se ho letto che i cruscotti DGT con il tempo tendono a rompersi lasciando l'auto sotto al sole con il calore!
 
Sfondi una porta aperta... Nell'agosto del 1988, quando andammo con mio padre a ritirare la fiammante Tipo col cruscotto digitale io avevo appena compiuto 9 anni. In realtà non era la prima che vedevo (avevo già visto dal vivo la strumentazione della Uno SX) ed ero un po' deluso dal fatto che fosse semplificata rispetto a quelle di altre motorizzazioni (non aveva il contagiri), ma sapere che stava nella "mia" macchina mi gasava eccome!
La Tipo che ho adesso ha il quadro digitale (completo di contagiri, finalmente!) ma a dire il vero è stato un caso.

Sulla qualità Fiat degli anni '80, beh... non vorrei mettere in moto la solita polemica dove poi si finisce a perdere il confine tra mito e realtà, ma non me la sento di definirla alta, almeno per quanto riguarda la Tipo. E' stata un'auto onesta, probabilmente migliore di come la dipingevano gli esterofili-integralisti, ma certi "vizietti" tipicamente Fiat li aveva.

Per quanto i cruscotti, se ti riferisci ai quadri strumenti digitali, inizialmente venivano forniti da due aziende. Quelli di uno dei due fornitori risultavano essere piuttosto cagionevoli, a prescindere dal sole. Forse non è un caso se, per i lotti successivi, l'altra azienda rimase l'unico fornitore di Fiat per i quadri digitali di Tipo e Tempra.
Poi, che abbiano qualche limite progettuale... ma quello è un altro paio di maniche.
 
La Tipo è stata la prima vera Fiat moderna, e lo dimostra il fatto che tutte le sopravvissute sino ad oggi di ruggine ne hanno pochina.
Ogni cosa prodotta prima della Tipo era fatta di ferraccio difeso con spiccioli e sputi. Per assurdo, le scocche delle Arna erano fatte di gran lunga meglio, metallurgicamente.
 
La tipo di mio zio aveva la lancetta del consumometro ;strumento presente anche sulla mia regata week-end 100 S - IE
 
Sulla qualità Fiat degli anni '80, beh... non vorrei mettere in moto la solita polemica dove poi si finisce a perdere il confine tra mito e realtà, ma non me la sento di definirla alta, almeno per quanto riguarda la Tipo. E' stata un'auto onesta, probabilmente migliore di come la dipingevano gli esterofili-integralisti, ma certi "vizietti" tipicamente Fiat li aveva.

Per quanto i cruscotti, se ti riferisci ai quadri strumenti digitali, inizialmente venivano forniti da due aziende. Quelli di uno dei due fornitori risultavano essere piuttosto cagionevoli, a prescindere dal sole. Forse non è un caso se, per i lotti successivi, l'altra azienda rimase l'unico fornitore di Fiat per i quadri digitali di Tipo e Tempra.
Poi, che abbiano qualche limite progettuale... ma quello è un altro paio di maniche.

Sui motori, forse non su tutto il resto la qualità era alta.

Anni fa ho lavorato come ricercatore in una università italiana che collaborava con Ferrari. Un docente di meccanica agli alunni del corso faceva il paragone tra una biella di un motore Fire della Fiat Uno degli anni 80' e una biella di un motore di una Panda moderna evidenziando il fatto che nei motori moderni c'è meno materiale, questo sia in ottica di riduzione dei costi sia perchè il sovradimensionamento nella progettazione dei motori moderni è cambiato: una volta il sovradimensionamento era molto molto oltre la potenza e la coppia di serie erogata dal motore, oggi il sovradimensionamento si è ridotto molto!

Per questo un motore, anche se parliamo del mondo giapponese come il 2JZ montato sulle Supra può arrivare a 1000cv con quasi nessuna modifica, tutta una questione di sovradimensionamento!

Comunque generalmente a meno di "sfondoni" progettuali i motori degli anni 80' avevano una qualità meccanica più elevata di quelli moderni e infatti la percorrenza massima si è accorciata per questioni di obsolescenza programmata (non su tutti i marchi).
 
Quella rossa dell'avatar purtroppo non l'ho mai avuta:
Ricordo che quando venne messa in produzione la Tipo 2.0 16V. ( io ero ragazzetto ) era molto bella. Una volta ne vedemmo una da vicino: si notava subito che era una vettura dall'aspetto " moderno " per l'epoca. Gli interni erano curati, rispetto a molte altre vetture dell'epoca, la presenza delle minigonne, gli stop differenti dalle Tipo " normali ", i cerchi ( diamantati ? ) molto belli ed eleganti e di un diametro ( 15" ) che " iniziava " ad essere " congruo " su vetture di quel genere. Si notava la grandezza maggiore, dei cerchi, delle berline - hatchback medie dell'epoca: sulla Dedra ( una 2.0 I.E. ) avevamo i cerchi da 14", mentre sarebbero stati più adatti i cerchi da 15" , montati solo sulla Dedra Turbo e sulla Dedra Integrale.
Oggi sulla Grande Punto ho, di serie, i cerchi da 15"....con una motorizzazione 1.400 16V. .....mentre sulla Panda che avevamo ( una 1.3 Multijet ) erano presenti i cerchi da 14". Al contrario, sulla Punto Sporting ( 1.242 16V. ) erano presenti cerchi da 14" con stessa gommatura che avevamo sulla Dedra.
Certo è che la 131 aveva di " serie " i cerchioni da 13".....mentre erano previsti i cerchi in lega ( della Cromodora ) da 14".....il Top !.....:Happy::Woot:.

E poi ora sulla Tipo sono presenti, di serie, i cerchi da 16" ( anche con motorizzazione 1.3 multijet ), mentre come optional si arriva anche ai 18" ....:Woot:......
 
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