Segui il video qui sotto per vedere come installare il nostro sito come web app sulla tua schermata principale.
Nota: Questa funzionalità potrebbe non essere disponibile in alcuni browser.
I contenuti presenti in questo Forum sono perlopiù frutto di opinioni ed esperienze personali, condivise tra automobilisti, e devono quindi essere prese come tali.
Sei sempre e comunque invitato ad informarti ulteriormente, tramite altri canali, e di rivolgerti ad un professionista in caso di qualunque necessità!
L'ho fatto staccando il connettore, l'egr si disattiva ed è come se fosse chiusa. Comunque prima ho riparato la flangia con il silicone ad alte temperatura, ci ho fatto 3 passate e la spacca si è coperta completamente, l'ho fatto seccare e ora l'auto va perfetta.Ma metti una placca di metallo e chiudi l'egr
Almeno fermi lo scarico dell'immondizia nel collettore
non mi sembra una gran riparazione, al limite del provvisorio mi sa.L'ho fatto staccando il connettore, l'egr si disattiva ed è come se fosse chiusa. Comunque prima ho riparato la flangia con il silicone ad alte temperatura, ci ho fatto 3 passate e la spacca si è coperta completamente, l'ho fatto seccare e ora l'auto va perfetta.
Pezzotto o no, intanto è efficace sui metalli e dura nel tempo.tappare un buco col silicone rimane un pezzotto haha
Quindi tu diresti di cambiarlo direttamente senza pensarci 2 volte?Per far capire perchè insisto sul debimetro provo a spiegarne il funzionamento ...
Sui JTD il debimetro usato è del tipo a filo caldo , mi spiego .....
all'interno c'è una resistenza termica raffreddata dall'aria in passaggio ed un sensore
che ne misura costantemente la temperatura .
Se si brucia la linea del sensore ( come nella maggiorparte dei casi ) alla centralina
non arrivano più dati e va quindi in recovery con i tipici problemi da tutti descritti .
Se invece si brucia la linea della resistenza termica il sensore invia ugualmente dati
ma rilevando la resistenza fredda è come se rilevasse un enorme passaggio d'aria
ottenendo quindi una risposta dalla centralina con un aumento esagerato della
mandata di gasolio per cercare di equilibrare il rapporto aria/comburente .
Può arrivare a cercare di arricchire anche oltre i parametri di mandata della pompa
ad alta pressione ( ed ecco perchè l'errore sulla pompa ) , in accensione poi
quell'enorme mandata di gasolio porta ad ingolfamenti e fumosità evidente ,
a motore caldo ci si ritrova invece come con una centralina rimappata .
Sicuramente non supererebbe la prova fumi in revisione
Il metodo di diagnosi
In commercio esistono diverse tipologie di M.M.A.: quelli prodotti da Bosch, Siemens, Hitachi e Pierburg sono sicuramente tra i più diffusi. Il metodo per diagnosticare il loro funzionamento è identico, cambiano solo i valori base di prova. In questo articolo parleremo dei flussometri Bosch analogici di ultima generazione, che, come noto, sono installati nella maggioranza dei veicoli (sia benzina sia diesel).
Lo strumento ideale per effettuare tutte le prove e le misure è certamente l’oscilloscopio, ma a volte - come vedremo - anche un semplice multimetro può fornirci una diagnosi sicura sul loro corretto funzionamento.
Analizziamo ora nel dettaglio (e soprattutto sul piano pratico e operativo) qual è la corretta procedura di verifica.
Il primo passo. Il debimetro analogico ha normalmente cinque terminali di connessione (quattro nel caso sia assente il sensore temperatura aria aspirata):
- massa (massa elettronica);
- alimentazione a 5 Volt (verificare che sia sempre 5 V +-0,1 V);
- alimentazione a 12 Volt (tensione batteria);
- segnale temperatura aria aspirata (non presente su debimetri a quattro terminali);
- segnale massa aria aspirata.
Per identificare il segnale massa aria aspirata rispetto a quello della temperatura è sufficiente soffiare nel sensore: il segnale la cui ampiezza subirà una variazione è quello relativo alla massa aria (ed è quello che ci interessa).
Il secondo passo. Con il motore fermo da almeno 15 minuti accendere il quadro e misurare la tensione sul filo del debimetro dal quale esce il segnale massa aria: questo valore deve essere stabile nel tempo e deve rientrare nel range di 1 Volt ± 0,1 Volt. La misurazione deve essere effettuata per almeno 30 secondi, in modo da far raggiungere la massima temperatura al filamento di riscaldamento.
Se il valore di tensione rilevato risulta essere maggiore o minore rispetto al valore di riferimento (1 Volt ± 0,1 Volt) è già un chiaro indizio di malfunzionamento del sensore.
Il terzo passo. Scollegare il debimetro dalle tubazioni di aspirazione o dal filtro aria (non il solo elemento ma tutto il corpo) e con la pistola dell'aria compressa dirigere il flusso di aria di quest’ultima al suo interno (ovviamente nel corretto senso del flusso dell’aria aspirata dal motore).
Vi suggeriamo di dirigere il flusso della pistola dell’aria compressa verso il debimetro da una distanza iniziale di circa 30/40 cm, avvicinandosi progressivamente al debimetro stesso (ma senza esagerare, pena il rischio di spezzare il filamento) e misurando al contempo la tensione del segnale massa aria in uscita: il valore deve essere superiore ai 4,8 Volt (spesso il segnale raggiunge picchi di oltre 5,3 Volt durante la prova).
Questa prova serve a verificare che il debimetro è nelle condizioni di misurare anche i valori corrispondenti al massimo flusso di aria aspirata dal motore (prova fondamentale soprattutto quando il debimetro è installato su motori diesel fortemente sovralimentati) e ci fornisce una corretta diagnosi nel caso in cui il motore presenti uno scarso rendimento in prossimità di regimi medio elevati, nelle condizioni di coppia massima o in condizioni di ripresa sotto carico.
E allora non sarebbe meglio sostituirla la flangia che hai riparato ?L'ho fatto staccando il connettore, l'egr si disattiva ed è come se fosse chiusa. Comunque prima ho riparato la flangia con il silicone ad alte temperatura, ci ho fatto 3 passate e la spacca si è coperta completamente, l'ho fatto seccare e ora l'auto va perfetta.