Individuato il parassita che causa schizofrenia e Parkinson, vive nei gatti e ha infettato 2 miliardi di esseri umani
Uno studio condotto da un team di scienziati dell’Università di Copenaghen sembra confermare i sospetti sollevati da altre ricerche condotte nell’ultimo decennio
A causare la schizofrenia, e altre malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson, potrebbe essere un parassita che vive nei gatti. Ne sono convinti i ricercatori dell'Università di Copenaghen che, dopo una lunga ricerca, hanno trovato conferme a supporto di una moltitudine di studi che erano giunti alle stesse conclusioni. Gli esperti, stando a quanto pubblicato sulle pagine della rivista Science, avrebbero individuato il responsabile di quella che potrebbe essere considerata l’infezione più estesa della storia, che riguarderebbe non meno di 2 miliardi di esseri umani. Il microrganismo si chiama Toxoplasma gondii e la sua presenza è stata evidenziata nelle feci dei felini.
Un parassita infido e molto pericoloso
Nella maggior parte dei casi, evidenziano i ricercatori dell'Università di Copenaghen, il parassita non genera sintomi, ma in altri casi può diventare pericoloso, dando origine a importanti disturbi neurologici. I risultati dello studio, pubblicati integralmente sulle pagine della rivista ScienceDirect, suggeriscono che il parassita non sia pericoloso in età adulta. Le cose cambiano se ad esserne esposti sono i bambini o altri soggetti il cui sistema immunitario risulti essere debole, non totalmente sviluppato o compromesso a causa di altre patologie. I sintomi "visibili" causati dal Toxoplasma gondii sono diversi. Il più classico viene spesso scambiato con uno stato influenzale, ma si può subire anche un offuscamento temporaneo della vista e un’infiammazione del cervello.
Cambiamento nei livelli di dopamina
I ricercatori, benché abbiano individuato il responsabile dei disturbi neurologici, non hanno ancora compreso come lo stesso possa innescare il declino nei soggetti che ne sono affetti, anche se alcune ricerche suggeriscono il collegamento possa esser il cambiamento nei livelli di dopamina. Come riportato sulla prestigiosa rivista “Brain, Behavior, and Immunity”, i ricercatori hanno esaminato i dati relativi ai campioni di sangue prelevati ad oltre 11.500 volontari e grazie a questi hanno potuto confermare che il microrganismo, come anche il citomegalovirus (CMV), era presente nel 25.9 per cento dei soggetti e in quasi tutti erano state precedentemente diagnosticati problemi neurologici. "Dai nostri studi è emerso che gli individui colpiti dal T. gondii avevano maggiori probabilità di essere affetti da disturbi schizofrenici”, hanno spiegato i ricercatori, aggiungendo poi che il "livello di associazione supera sia la genetica che la maggior parte dei fattori di rischio ambientale. Ciò conferma la stratta relazione tra infezione da T. gondii e schizofrenia".
Parassita si trasmette tramite le feci dei gatti
Il T. gondii è da tempo noto per la sua capacità di influenzare il comportamento dei topi, come anche di una moltitudine di altri animali a sangue caldo. I roditori sani evitano le aree ove vi siano tracce di pipì di gatto, e ciò veniva associato al semplice istinto di sopravvivenza, essendo i felini il loro nemico naturale, ma nei topi ormai infetti tale comportamento autoprotettivo sembra soppresso… Poiché i gatti sono ormai ospiti graditi nella casa di decine di milioni di famiglie, l’infezione da T. gondii risulta essersi estesa oltre ogni più vivida immaginazione. I ricercatori hanno voluto lanciare un monito particolare alle donne in dolce attesa: il parassita può causare anomalie fetali e, nei casi più gravi anche aborti.