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Bricolage non automobilistico

…trovando magari un bug che non si era mai manifestato perché… perché? Non so perché. Sono fatti miei. (Cit.)
 
… o magari perché al posto di uno zero ci andava un flag che trascorre quasi tutta la sua vita a zero.
 
flag aka variabile booleana?
Spiego meglio adesso, dato che ieri il sonno mi ha battuto 10 a 0, giusto per soddisfare la curiosità di chi mastica un po' di programmazione.
E' vero che una variabile booleana si presta perfettamente a funzionare da flag, ma non sempre è sufficiente avere solo due valori. Senza entrare troppo nel dettaglio, il mio flag è una variabile intera (tipo 'int') di tipo globale. Durante l'esecuzione del codice assume quasi sempre valore zero, tranne in una precisa circostanza. In un blocco condizionale avevo inserito uno zero al posto di questa variabile che, ripeto, ha quasi sempre valore zero. Ne consegue che quel blocco condizionale funzionava sempre tranne in quella precisa circostanza nella quale la variabile assumeva un valore diverso da zero, ma il blocco 'if' trovava sempre zero (perché, appunto, lo avevo inserito io per errore). Siccome in questa faccenda ci sono anche dei numeri generati casualmente, trovare l'inghippo non è stato facile perché il problema si manifestava, giustappunto, casualmente. Ma di base, come sempre quando si parla di programmazione, c'è stato il mio errore, sia nella stesura di quel frammento di codice, sia nella successiva analisi, per cui non ho notato dove si annidava l'errore.

Però @Pike, come giustamente hai detto, la riscrittura del codice mi ha permesso di ottimizzarlo sotto tutti i punti di vista e di trovare il blocco condizionale biricchino. Oltre al fatto che, a prescindere dal codice, ho implementato solo funzionalità che uso quotidianamente, eliminando tutta la roba inutile/inutilizzata.
 
Nella mia lettura limitata degli algoritmi, il flag è... Attivo O disattivo. Motivo per cui la boolean era perfetta per fare "il flag". Ma se non è un flag... Bensì un parametro con più valori possibili, a parte mettersi a giocare con abbastanza boolean per fare 2,4,8 o 16 condizioni (magari c'è pure il binario a più cifre tra i tipo di variabile?), il modo più veloce e a più basso impatto di memoria per avere parametri memorizzati è proprio l'intero, per quanto butti un quantità di memoria pauroso rispetto a pochi binari (credo che con un byte di binari si facciano già 256 valori...)
 
Vedi l'allegato 34541 Vedi l'allegato 34542
ho trovato in cantina questa vecchia pietra per affilare,a manovella e mi sono messo in testa di "automatizzarla"
purtroppo penso che la cosa non sia fattibile : dopo aver segato via la manovella ho montato una puleggia di alluminio
(non si vede,ma è doppia=2velocità)
messa su una rudimentale forcella e tenuta in tensione da una molla del materassoVedi l'allegato 34543 Vedi l'allegato 34544
per tirare la cinghia e qui arriva il problema: a rigor di logica se voglio che la pietra giri lentamente devo utilizzare la forza motrice di diametro più piccolo possibile e trasferirla a una puleggia condotta più grande possibile giusto?
cosi' come configurato nell ultima foto la pietra gira ancora troppo veloce... dovrei prelevare la forza motrice dall'albero puleggie già demoltiplicato spostando la cinghia del cambio sulla minima velocità ma poi la sega a nastro
che sta prestando il motore gira troppo lentamente ed è inservibile :(
Dopo 10 mesi mi sono deciso a riprendere la modifica
Immag003[1].jpg
mi sono procurato una cinghia molto lunga e ho deciso per questo schema:
primaria dalla puleggia motrice più piccola alla puleggia condotta più grande.
finale dalla puleggia condotta più piccola alla puleggia più grande-pietra.
così facendo la pietra gira lentamente e mi sono rassegnato che anche la sega a nastro gira lentamente.
quando dovro' passare dall'affilatura al taglio dovro' cambiare marcia con la pietra che gira troppo velocemente

per fortuna in questo caso la cinghia lunga può rimanere al suo posto come da foto , perennemente
basta un gesto per aumentare la velocità;la cinghia corta in questo caso passa in posizione mediana
 
Già la soddisfazione di aver completato il lavoro e raggiunto lo scopo, quando si fanno queste cose, secondo me è impagabile. Poi comunque non è detto che nella pratica non ti possa tornare utile anche la marcia veloce della pietra.
 
In un'altra discussione avevo accennato ad alcuni modi di riutilizzare i barattoli vuoti di tabacco, quelli da 50 grammi in cartoncino col coperchio in plastica, quelli che le persone sane di mente gettano nell'immondizia (...ma ogni tanto lo faccio pure io).

Da semplici contenitori (a costo zero) per organizzare minuteria di vario genere, da utilizzare così come sono, senza modifiche, qualche tempo fa mi è venuta l'idea di adattarne qualcuno alle dimensioni delle tasche della borsa degli attrezzi, così da creare dei contenitori perfetti per le mie esigenze.
Eccoli qui:

01.jpg

A sinistra il barattolo originale, gli altri due sono versioni "nane" che ho ottenuto tagliando la parte centrale dei barattoli e poi riunendo insieme il fondo e il coperchio. Successivamente mi è venuto in mente di rinforzare il fondo con un ulteriore coperchio (che è di plastica, mentre il fondo originale è di cartoncino ed è un po' il punto debole) incollato. Non ci crederete ma con questo sistema, oltre ad essere esattamente delle dimensioni che volevo, sono pure molto robusti, molto più di quanto mi aspettavo.

Alcuni giorni fa, cercando una torcia decente da portarmi a lavoro (per "decente" intendo: autonomia di almeno 6 ore, batterie ricaricabili, luce quanto più diffusa possibile anche se non particolarmente potente), mi è venuta in mente l'idea di impiegare proprio uno di questi barattoli come contenitore.
Sono partito col taglia/incolla senza seguire un progetto preciso: l'unica priorità da rispettare era che i componenti elettrici ci dovevano entrare, soprattutto la batteria, che è più spessa di tutto il resto. Ne deriva che ho fatto diversi errori, di cui mi sono reso conto solo in corso d'opera, e che ho cercato di correggere alla buona, evitando di tornare indietro a smontare ciò che ormai era stato fissato/saldato. Quindi, insomma, il risultato è quel che è...

02.jpg
Torcetta chiusa. Anche quando si trova a spasso per la borsa degli attrezzi, nessun componente interno può venire a contatto con gli attrezzi ed è anche impossibile (oddìo... diciamo che è molto difficile) che si accenda accidentalmente.
(N.B.: il perimetro del barattolo è ancora da rivestire. E siccome mi conosco bene, sono sicuro che non lo farò mai).

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Torcetta aperta (a destra) a confronto con un barattolo standard.
Gli 8 led da 5mm sono sovrastati da uno strato di plexiglass alveolare. Sarebbe stato meglio utilizzare una superficie con finitura satinata, ma in casa non avevo niente di adatto e ho preferito andare avanti lo stesso. La posizione dell'interruttore è... sbagliata, nel senso che, quando avevo quasi finito di assemblare il tutto, mi sono reso conto che il coperchio non si chiudeva. O meglio, si chiudeva ma spingeva l'interruttore nella posizione di falso contatto (a metà fra spento e acceso). Così ho dovuto incidere un po' il coperchio e...idea! L'ho inciso in modo che quando il coperchio è chiuso l'interruttore è fisicamente obbligato a restare in posizione di spento: una sorta di interblocco "dei poveri", che però funziona!

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Torcetta aperta dal lato opposto. Anziché incollare insieme un fondo e un coperchio, ho utilizzato due coperchi: uno dal lato dei led, l'altro dal lato della parte elettrica, sia per poter sostituire facilmente la batteria (di tipo 18650), sia, soprattutto, per poter collegare il cavetto USB alla scheda BMS che si occupa di gestirne la ricarica.

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Torcetta accesa. Volete sapere quanta potenza sviluppa? Poco più di mezzo Watt. Volete sapere anche per quante ore consecutive può restare accesa? A questo non so ancora rispondere con precisione: nel primissimo test, dopo 11 ore e 20 minuti era ancora accesa, senza apparente calo di luminosità. L'autonomia teorica dovrebbe essere di circa 14 ore.

06.jpg
Effetto collaterale: accostando il coperchio superiore mentre la torcetta è accesa, si ottiene un punto luce di colore rosso acceso. Non che lo volessi o che mi servisse, ma comunque c'è, e devo dire che al buio si fa vedere abbastanza bene.

Conclusioni: il risultato tutto sommato mi soddisfa, considerando com'è nato e come si è sviluppato il "progetto". Quando si lavora al buio è utile, soprattutto perché, con la sua forma squadrata, si può poggiare in modo stabile.
La prossima che farò sarà dimensionata in modo da equilibrare molto meglio potenza e autonomia, ed eviterò certi errori grossolani nella distribuzione dei componenti e nell'assemblaggio. L'idea di base però mi piace e, almeno per le mie esigenze, funziona.
 
Ehm… aggiorno sull'autonomia della torcetta: 24 ore consecutive in questo momento, con una luminosità pari a circa l'85% di quella che aveva con la batteria completamente carica. Al di la del fatto che qualquadra non cosa rispetto ai miei calcoli, è evidente che se triplico il numero di led mantengo un'autonomia di almeno 8 ore. Mica male!
 
Oh io sul divano sto scomodo... sulle sedie non riesco spaparanzarmi... serve qualcosa.... na poltronazza decente...
Guardavo le poltrone "relax" in pelle da TV e mi son reso conto che ho già qualcosa del genere a cui mancano i "piedi"...
Il sedile "momo" in pelle nera di una Alfa Romeo 166 Super con regolazioni elettriche e riscaldamento.
Ancora non avevo idea di che base usare, poi a lavoro ho trovato dei pezzi di legno che sono usati per lo stoccaggio e immagazzinamento di bobine di bande di metallo da 7-800 kg l'una.

Là il lampo di genio, ne uso due uno sopra l'altro con 4 autofilettanti da 8mm di diametro per 12cm di lunghezza per fissare il sedile e altri 8 da 4mm per 10cm di rinforzo tra i due blocchi di legno. Un foglio intero di feltro per non rovinare il pavimento ed ho risolto... lol

Screenshot_20210725-092026_Gallery.jpg


Questo è il sotto (nessuna vite a vista da nessuna parte a parte le 4 da 10mm che fissano il binario, le altre di rinforzo sono nascoste dal binario stesso)

In seguito ho messo un alimentatore 12v per dar corrente ai motorini delle regolazioni e del riscaldamento, nonché un interruttore generale che stacca la corrente all'alimentatore.

Coi prodotti per lavare e trattare le parti in pelle della Punto ho fatto del "detailing" approfondito alla poltrona e questo è il risultato: (perdonate il casino, mi sto riorganizzando il salotto)

Screenshot_20210725-091951_Gallery.jpg


Ho pure il poggiapiedi, cioè la seduta di quello che resta della mia vecchia sedia da pc che uso come sgabello da PC (molto più comodo se fai lavoretti in giro tra scrivania e mobili e così sto pure più dritto con la schiena) e se lo si abbassa tutto si può usare come poggiapiedi...

...beh ORA sto comodo. LOL
 
Spettacolare! Un piacere per gli occhi, oltre che per il popò. Complimenti davvero!
 
Non è che ti vien voglia di accelerare quando ti siedi li sopra ?
:driving1
Con gli accessori adatti sarebbe l'ideale per giocare a Need for Speed
 
...non che ci vorrebbe molto...
Di fronte alla poltronazza ho un tv 50 e rotti pollici 4k ecc... pedaliera e volante li recupero in breve... è la scheda video per il 4K che mi serve. LOL

Comunque (anche se non era ancora alimentata elettricamente, l'avevo regolata con una batteria) la finale Italia-Perfida albione l'ho vista "in trincea" da sta poltrona.
La regoli bella alta ed è quasi na sedia, la abbassi ed è na poltronazza comodissima.
Comoda è comoda, robusta è robusta... la voglia di accelerare mi viene solo se guardo il logo Alfa Romeo. O quello "Momo" a lato del poggiatesta. :D

Volendo potrei mettere un sensore del peso in modo che se non rileva il mio peso fa esplodere l'airbag... LOL
 
Uhm... ho bisogno del vostro aiuto per capire dove sto sbagliando. Perché è sicuro che sto sbagliando, ma qualcosa mi sfugge e non riesco a venirne a capo.

Vi ho parlato di quella torcetta fatta col barattolo del tabacco. Bene: da 68 ore consecutive è ancora accesa. La luminosità è calata, ma neanche di molto tutto sommato: in termini di lux siamo a circa il 70% rispetto alla luminosità che emetteva con le batteria carica al massimo (4.25V).

I led sono 8, collegati in parallelo. A monte dei led c'è un resistore da 47 Ohm. Se non ho sbagliato i calcoli, la corrente circolante dovrebbe essere di circa 160mA. La batteria è da 2200mA. In teoria i led dovrebbero restare accesi per poco meno di 14 ore (2200mA / 160mA = 13,75 ore).

Com'è che invece sono ancora accesi dopo ben 5 volte il tempo stimato? Con tutti gli errori di calcolo più grossolani che potrei aver computo, resta sempre qualcosa che non quadra.

Questi led precisi led (che peraltro ho usato in tantissime altre applicazioni, senza avere mai sorprese) hanno una tensione di soglia di 2.8V e raggiungono i 20mA con 3.4V di tensione. Ci può stare che col calare della tensione fornita dalla batteria, i led assorbano sempre meno corrente, ma già a 10 mA questi led fanno una luce davvero scarsa. E comunque, ammesso e non concesso, l'autonomia sarebbe stata (arrotondando alla grande) solo doppia rispetto a quella stimata.

Mettiamo che la batteria abbia una capacità doppia: 4400mA e che la corrente circolante sia di 10mA per ogni led, quindi 80mA complessivi. 4400mA / 80mA = 55 ore. Ma siamo a 68 ore! E comunque avrei riscontrato una scarsa luminosità già da subito.

Dov'è che sbaglio? Voi che ne pensate? Grazie infinite a tutti.
 
Hai misurato l'impedenza del resistore prima di montarlo?
 
Prova a misurare la corrente assorbita dai led usando un tester e ti togli il pensiero.
 
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