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Bricolage non automobilistico

Sciocchezzuole semplici ma utili, che in realtà ho realizzato alcuni anni fa.

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In pratica svolgono, sebbene in maniera molto semplificata, la funzione di quest'aggeggio qui.

Le infilo nella presa a muro e, in base a quali led si accendono, vedo subito se la presa è correttamente alimentata e se è correttamente collegata al circuito di terra. Il vantaggio rispetto all'aggeggio commerciale di cui sopra è che le posso usare direttamente nelle prese più diffuse negli impianti civili, mentre quell'affare, essendo dotato di spina Shuko, necessita quasi sempre di un adattatore . Inoltre occupano uno spazio davvero irrisorio nella borsa degli attrezzi. Il costo? Spiccioli.
 

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Utilissimo, ho preso qualche tempo fa quello della parkside grazie al quale ho scoperto una presa senza terra perché mancava il ponticello in una derivazione..senza parlare delle prese invertite che vabbè non sono poi un problema..
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si nel senso fase e neutro invertiti..
 
Per me che ci lavoro è di vitale importanza, soprattutto la corretta connessione a terra. Tempo fa avevo intenzione di comprare uno strumento praticamente uguale al tuo @GDeltaG (però non era marchiato Parkside), che fra l'altro ha anche il pulsantino per testare l'intervento del differenziale. Poi ho deciso di procedere DIY.
La cosa curiosa è che con quegli affarini, inaspettatamente, ho stupito molte persone. Purtroppo anche qualche collega...

Per quanto riguarda l'indicazione di presa "invertita" più che altro è utile a individuare dove si trova il polo di fase, che di norma dovrebbe trovarsi a destra (nel caso di prese Shuko o Europee) o in alto (per prese normali).
Nella pratica però ci sono eccezioni: la prima è che molti installatori, semplicemente, se fregano di utilizzare il morsetto giusto "ché tanto funziona lo stesso" (ed è vero). Poi, può capitare che per far entrare come si deve i fili dentro la scatoletta, bisogna montare il supporto a testa in giù. Personalmente cerco di evitare questa situazione, ma a volte è proprio impossibile. Quindi, in definitiva, trovare prese "invertite" è praticamente normale.
 
Questa delle prese "invertite", almeno in ambito domestico, davvero non riesco a comprenderla! Come se ogni volta che s'inserisce la spina di qualche utilizzatore si debba verificare (e vi sia indicato) il corretto verso di inserimento! :unsure:
 
Ci sono dei casi in cui è utile (o necessario) sapere dove si trova la fase.
 
Conoscere la fase consente di fare test (per esempio) sugli apparecchi delle catene HiFi. Inoltre... Girare la fase può ridurre di molto il rumore di fondo.
 
A me pare da amici elettricisti che le normative CEI non prescrivano dove va la fase nelle prese per gli impianti monofase civili, è buona norma montare come diceva @buonsm prima ma non è un obbligo (come lo è, per esempio, banalmente collegare la terra o rispettare fase e neutro negli interruttori da quadro che lo indicano). Detto questo fa comodo saperlo per alcuni usi specifici, oppure fa comodo "scoprirlo" in impianti vecchi in cui i colori venivano messi a sentimento.
 
Conoscere la fase consente di fare test (per esempio) sugli apparecchi delle catene HiFi. Inoltre... Girare la fase può ridurre di molto il rumore di fondo.
Si ok, in impianti domestici, però, mi risulta difficile immaginare di avere utilizzatori che debbano essere collegati correttamente in fase, per tali impieghi esistono prese e spine polarizzate irreversibili, mai viste, da me, in impianti civili standard!
 
Bella eh... ma penso che collegata allo "spettacolo" che ho trovato a casa da mia madre sarebbe esploso.

Anni prima che noi arrivassimo in Germania, un esimio cogl... ehm un elettrotecnico tedesco ha fatto questa presa di corrente in quella che sarebbe diventata la mia camera quando ero ancora a casa da mia madre...

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La messa a terra ponticellata al neutro... su una presa shuko.

L'ho scoperto dopo aver bruciato due alimentatori per PC, perché la placca bianca esterna era rotta e la volevo cambiare. Purtroppo ho trovato solo la presa intera, non la placca singola, e così ho fatto la scoperta.
Il filo di massa è del tutto mancante. Allora ho tolto il ponticello, ho cambiato la presa, ed ho avvisato di collegare solo robe "piccole" senza messa a terra, tipo caricabatterie per cellulari, un lume per il comodino magari. Ma niente di più.

Sarei comunque curioso di testare il resto delle prese di quella casa... LOL
 
Ah son d'accordo. Fosse per me rivedrei tutto l'impianto elettrico, ma in Germania il DIY sugli impianti elettrici è vietato se non sei elettrotecnico...
Anche per questo non posso neanche andare dal padrone di casa a dirgli "che è stammer*a?" pretendendo la riparazione. Ci metterebbe 2 secondi a dire "e tu come sai che manca la massa? L'hai aperto?" e sarei passibile di denuncia... perciò ho arrangiato come ho detto sopra.
 
Nope... e poi anche un amico un fratello o un cugino... vabbe magari il cugggino anche no...
Ma comunque la fattura del lavoro la mandano. Ahahah
 
La messa a terra ponticellata al neutro... su una presa shuko.
Ho sentito che in alcuni Paesi (fra cui la Germania) è giusto così, o almeno lo era in passato. Per curiosità: ti risulta che da quelle parti, almeno nelle costruzioni recenti, siano presenti gli interruttori differenziali ("salvavita")?
 
Io ce l'ho a casa mia, da mia madre c'è, non so cosa dica la legge, ma credo che il salvavita sia obbligatorio ovunque...
 
Eccomi nuovamente all'attacco. In questo post vi avevo descritto un'impianto a led che ho realizzato per casa mia, circa un anno fa.
Con l'uso quotidiano sono emersi alcuni limiti che ho deciso di eliminare in maniera definitiva.

Il primo è sicuramente la complessità ingiustificata per controllare i colori e gli effetti dei led. A suo tempo mi sono lasciato prendere dall'entusiasmo e ho predisposto un controller basato su un tastierino numerico. E' vero che potevo impostare qualche decina di migliaia di combinazioni, ma... quando le userò mai trentamila combinazioni, se al massimo ne uso poco più di una dozzina?

Il secondo è la memorizzazione dell'ultimo colore/effetto impostato: l'idea iniziale era di memorizzare l'impostazione su una microSD tramite apposito modulo. Ma che senso ha impiegare un modulo aggiuntivo e impegnare una scheda di memoria per salvare solo 4 byte (!!!)?

Il terzo è l'integrazione con gli automatismi/domotica che ho già in casa: per integrare bene l'impianto con le altre luci avrei dovuto ulteriormente complicare il sistema lato software. Anche in questo caso, a che pro? Per me è più che sufficiente l'accensione/spegnimento automatico, anche da remoto. Cambiare i colori e gli effetti dal telefonino non mi serve. Ma comunque, con le modifiche che ho effettuato, potrei farlo senza complicazioni e senza alterare il funzionamento delle altre luci.

Ho risolto tutto passando a questo... "controller", decisamente analogico, che all'apparenza non sembra tanto adatto a gestire un sistema di led indirizzabili. Eppur si muove.
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La sequenza acceso/spento dei micro interruttori in alto imposta il colore/effetto voluto, per un totale di 32 combinazioni. Chiaramente, essendo interruttori fisici, l'impostazione rimane memorizzata finché non decido di cambiarne la sequenza.
Volendo mi potrebbe già bastare. Ma in futuro potrei collegare altri tipi di contatti/relé, in parallelo o in serie agli interruttori, o magari degli interruttori wi-fi uguali a tutti gli altri che ho in casa, in modo da alterare il funzionamento dei led in base a determinate condizioni, senza modificare il "cervello" del sistema, soprattutto a livello di software.
Infine, sempre nell'ottica dell'ottimizzazione, ho organizzato tutti i collegamenti in modo da poter utilizzare qualunque tipo di Arduino, compresi i cloni cinesi, senza alcuna modifica.

E i pulsantini colorati a che servono? A niente: li ho messi solo perché mi piacevano 😂
Scherzo ovviamente. I pulsanti servono a gestire funzionalità specifiche dei vari effetti impostati. Tanto per fare un esempio: se temporaneamente voglio ridurre al minimo l'intensità luminosa dei led (perché magari ho voglia di farmi un sonnellino in cortile dopo cena...), oppure, se voglio interrompere i giochi di luce "natalizzziiii" e passare temporaneamente all'illuminazione bianca, mi basta pigiare uno dei pulsantini.

Allo stato attuale sto lavorando alla stesura definitiva del codice: se tutto va come previsto, entro il prossimo weekend il lavoro dovrebbe essere concluso. Definitivamente. (...almeno finché non mi verrà qualche nuova idea).
 
Finalmente ho finito la programmazione dei led. Alcuni effetti li ho ripresi per com'erano nella versione precedente, ma la struttura del codice comunque ho dovuto riscriverla da capo. L'obbiettivo era finire tassativamente entro venerdì 11 (per l'inizio degli Europei di calcio) in modo da poter "sbandierare" il Tricolore sui led. Finalmente sono al 100% soddisfatto del risultato, avendo ottenuto un compromesso più che accettabile fra semplicità di utilizzo e versatilità. Al prossimo giro tocca ai led della scala interna, per i quali ho in mente diverse idee, ma è ancora molto prematuro parlarne. Di sicuro tornerò (ad annoiarvi) sull'argomento.

Passiamo ad altro e stavolta le luci non c'entrano.
Lo scorso inverno, insieme alla dolce metà, si era deciso di acquistare una tenda oscurante a rullo, di quelle che si alzano/abbassano con la cordicella, da installare davanti a una finestra.
Quando ne abbiamo comprata una che ci è piaciuta e con le giuste misure, l'ho montata subito. E ho notato il primo problema, non grave ma un po' fastidioso: manovrandola, soprattutto in salita, il tubolare metallico che la tiene in tensione cigola, ma ho deciso di non intervenire per una cosa così banale.
Con l'arrivo del bel tempo abbiamo cominciato tenere aperta la finestra di sera e, abbassando la tenda, sono sorti alcuni problemi più scoccianti.
Il primo è che, quando c'era un po' di vento, la tenda "svolazzava" fuori controllo, nonostante il peso del tubolare, andando a sbattere sulla finestra e sulla zanzariera. Il secondo è che con la tenda completamente abbassata la circolazione d'aria era molto limitata. Potevo alzarla un po', ma a quel punto veniva meno la privacy (uno dei motivi per cui l'abbiamo acquistata).
Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa in modo da tenerla distanziata dalla finestra ma abbastanza bassa da impedire ai vicini di vedere insieme a me la tv (...da casa loro).
La soluzione è stata quella di creare un nuovo tubolare telescopico in sostituzione di quello in dotazione alla tenda.

Per realizzarlo ho impiegato materiale comune (che in buona parte avevo già in casa) e un pizzico d'ingegno (pure quello ce l'avevo già in casa 😂).
In particolare ho usato:
- tubo passacavi rigido in plastica da 20mm di diametro (quello grigio che si usa negli impianti elettrici esterni);
- tubo passacavi rigido in plastica da 16mm di diametro;
- una barra filettata da 10mm di diametro;
- due rondelle e due dadi adatti alla barra filettata;
- due piccole calamite rotonde da 10x2mm;

Il tubo da 20mm l'ho tagliato alla larghezza esatta della tenda: va a sostituire il tubolare originale e funge da contenitore per il sistema vero e proprio. Anche il tubo da 16mm l'ho tagliato alla stessa misura della tenda, ma poi l'ho ulteriormente tagliato a metà in modo da ottenere due semi-tubi. All'interno di ogni semi-tubo ho inserito e fissato (con un bel po' di colla a caldo) un pezzo di barra filettata, tagliato appena più lungo del semi-tubo, giusto per ospitare rondella e dado. Ad ogni estremità interna dei due pezzi di barra filettata ho incollato un magnete (con colla cianoacrilica), mentre alle estremità esterne ho inserito le rondelle e i dadi. Questi ultimi poi li ho incollati in modo che non si svitassero movimentando la tenda.

Riassumendo: i due semi-tubi contenenti le due semi-barre filettate vanno a inserirsi all'interno del tubo più grande. I magneti li tengono attaccati fra loro, ma possono facilmente scorrere verso l'esterno.

Allego due foto giusto per rendere meglio l'idea:
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Così la tenda è in posizione normale, coi semi-tubi ritratti all'interno del tubo più grande. In questo modo la tenda si presenta come in origine.

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Così invece, coi semi-tubi estratti, posso agganciare la tenda ai bordi della finestra.

In definitiva sono quasi soddisfatto. Dico quasi perché, se è vero che da un punto di vista funzionale va benissimo, è anche vero che quelle rondelle e quei dadi hanno sicuramente bisogno di un aspetto più rifinito, ma... per il momento mi godo l'aria fresca, poi si vedrà. :)
 
Se riscrivi la struttura del codice daccapo per la terza volta lo rendi ancora più efficiente e pulito...
 
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