Ieri ho intrapreso un lavoro che, pensavo, avrebbe richiesto max 3 ore. Povero illuso.
Ho sostituito il lavello della cucina. Lo avevo ordinato ai tempi del lock down, ma poi, per mille motivi, più o meno validi, avevo sempre procrastinato il lavoro.
Avevamo deciso di sostituirlo perché l'acciaio inox era molto segnato e la zona del rubinetto, nonostante i rinforzi, risultava troppo flessibile e il rubinetto stesso rimaneva sempre pendente. Il modello montato era il classico pezzo economico che ordini "provvisoriamente" e infatti era lì provvisorio da 15 anni
In realtà, ogni volta che mi cimento in lavori di idraulica, mi torna in mente il perché non mi piace fare lavori di idraulica
E questa volta il primo scoglio, che mi ha fatto perdere un sacco di tempo, è stato il rubinetto di chiusura dell'acqua fredda, sotto il lavello, completamente bloccato.
Avrei potuto andare a chiudere il generale, ma non mi andava di lasciare l'intera abitazione senza acqua. Così, smontato il sifone per farmi spazio, ho applicato il famoso proverbio yankee, riadattato. "Nothing beats bitch"
"Nulla batte la cagna" altresì detta "pinza a pappagallo".
(Sto anche insegnando al mio stagista straniero, al lavoro, il nome italiano dei vari attrezzi, e gli ho insegnato "pinza a pappagallo", informandolo subito che, chiamandola in quel modo, nessuno lo avrebbe capito. Il vero nome, in veneto, è Cagna)
Insomma, con piccole rotazioni, un po' in senso orario ed un po' antiorario, per sbloccarlo senza rischiare troppo di romperlo ed allagare tutto, sono riuscito a chiuderlo.
Ma già qui il tabellino di marcia era bello che sforato.
Il lavoro, per un po', è proceduto senza grossi intoppi, smontaggio rubinetto (lo avevo sostituito di recente, quindi non aveva raccordi bloccati) e rimozione vecchio lavello, venuto via con facilità, anche troppo. Nel senso che il sigillante messo in origine, 15 anni or sono, era evidentemente troppo poco, e in alcuni punti era anche penetrata l'acqua infradiciando il piano della cucina in mdf.
Ok, estraggo dall'imballo il nuovo lavabo, di quelli in materiale sintetico che simula il granito, infatti il nome commerciale del materiale è "granitek". Beh, pensavo, tanto è plastica.
Il foro per il rubinetto aveva l'invito, ma non c'era perché il lavabo è predisposto per un solo rubinetto centrale o per due laterali. Quindi il foro andava completato. Beh, che ci vuole, in fondo è plastica... Sì, sì stoc..zo!!!
Granitek di nome e di fatto.
Dopo aver praticamente lisciato i denti della sega a tazza per legno che ho tentato ottimisticamente di utilizzare, sono passato alle maniere più forti, montando sul fidato trapanino Parkside una fresa per ferro, quelle coniche con i gradini per le diverse misure di foro. A me serviva la misura più grande.
Bene, iniziamo. Fino al terzo gradino della fresa, ok, ma dal quarto in poi non riuscivo a procedere. Ad un certo punto il parkside ha iniziato ad emettere fumo dal motore e lì ho capito che era meglio metterlo a riposo.
Vado quindi a prendere il vecchio caro trapano a rete della bosch e riesco a completare il foro.
Probabilmente avrei dovuto utilizzare le frese da piastrelle, che ho, ma ho messo in un posto facile da trovare, e infatti non c'è stato verso di trovarle.
Vabbè fatto il foro, dopo forse un ora e mezza di combattimenti, e...mancava 1 mm per far entrare il rubinetto.
Altro pellegrinaggio in garage a prendere il dremel e con quello, con relativa facilità, sono riuscito ad allargare il foro q.b. per far passare il rubinetto.
Bene!
Monto le bocche di scarico e il condotto di troppo pieno.
Arriva il momento di mettere lo stucco per sigillare il lavello.
Altra impresa tra il comico e il melodrammatico.
Le strisce di stucco del bricoman sono quasi dei lingotti. Lunghe circa 40 cm l'una, a sezione rettangolare, di 1x2 cm. Che faccio? Niente, inizio a fare il pastaio
e creo dei grossi spaghetti di stucco andandoli poi a posizionare attorno al foro di montaggio. Non che l'operazione sia andata a buon fine immediatamente. Il foro era molto "giusto" tendente all'ampio, quindi trovare la giusta posizione per lo stucco e poi per il lavello, ha richiesto qualche tentativo.
Piazato il lavello e bloccato con gli appositi fermi, sono passato a rifinire lo stucco con spatola per togliere gli eccessi e controllare se avevo lasciato fessure.
Ok, per fortuna, da questo punto in poi, tutto è filato liscio, anzi, botta di qlo, ho potuto rimontare il vecchio sifone senza dover montare quello nuovo, che avrebbe poi richiesto il taglio a misura dei tubi.
Non prima, però, di aver riaperto il rubinetto dell'acqua fredda con la fidata cagna.
È stata più dura del previsto, ma alla fine la soddisfazione è tanta.
Ecco alcune foto scattate durante l'opera.