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Aumento prezzo carburanti Gpl / Metano

Si ma tranquilli, a detta di un certo urso, il costo industriale è nella norma, poi ci sono le accise e l'iva che portano il prezzo alla pompa a cifre superiori a quasi tutti i paesi europei, ma quello non conta!! :mad:
 
Un pezzo de "il Post" sul tema.
https://www.ilpost.it/2023/08/17/rincari-prezzi-benzina/
Urso, purtroppo, non ha torto: in italia abbiamo alcune raffinerie (tra cui quella in Sicilia di cui ho parlato in questo topic) che portano il prezzo dei derivati del petrolio, "pagata raffineria e trasporto", inferiore a chi non ha porti di petrolio e petrolchimici.

Il punto è che costui, colpevolmente, non ricorda che in Italia il prezzo al pubblico del carburante è superiore a Austria e Francia proprio per le maggiori tasse applicate.
Occhio e croce, di quanto paghiamo i carburante circa il 60-70% finisce in oneri allo Stato.
 
Mi chiedo: l'esposizione dei prezzi potrebbe fare in modo che chi applica un prezzo inferiore alla media possa adeguarsi a questa? Paradossalmente causando un aumento globale dei prezzi dei carburanti?
 
Da quando il prezzo dei carburanti è stato liberalizzato, le compagnie fanno quello che vogliono, localmente sono stati "istituiti" i cosiddetti "cartelli", che, su quasi tutto il territorio, determinano una uniformità dei prezzi sconcertante tanto da sterilizzare la tanto attesa concorrenza da parte di chi partorì questa idea.
L'esposizione delle tariffe medie nazionali non porterà alcuna variazione, secondo me.
 
il sig.Urso si è solo dimenticato di dire che su ogni litro di benzina venduto in Italia oltre 1 euro attualmente sono di accise e iva,il diesel poco meno,sicuramente una dimenticanza d'agosto mese vacanziero e spensierato per antonomasia 😁
 
Italiani i governanti, italiani gli elettori.
Gli insulti li stiamo tirando a concittadini "selezionati" appositamente da noi.
 
Italiani i governanti, italiani gli elettori.
Gli insulti li stiamo tirando a concittadini "selezionati" appositamente da noi.
Dimenticavo: con il debito pubblico che abbiamo scordiamoci sconti fiscali significativi a medio termine; l'ostracismo mostrato qualche mese fa sulla data 2035 per il termine della vendita "non EV" (a mio parere) era unicamente dovuto a... consapevolezza (e paura) di perdere in pochi anni una corposa fonte di gettito fiscale.
Perchè quando (non se) il consumo di idrocarburi diminuirà, diminuià anche la cifra complessiva percepita dall'erario. E se non li prende da lì, li prenderà da altre parti...
 
Questo è vero e, per quanto mi riguarda, anche un bene. I motori termici non sono il male del pianeta di sicuro. Pensassero ad altre cose prima. Sì alle auto elettriche ma insieme a quelle termiche.
 
E abbiamo un altro esemplare di "benaltrista alla come pare ammia"...
Una delle cose che ogni giorno mi rendono sempre meno fiducioso sul futuro è... capire quanto sono ignorante su tante cose.

Tante, tantissime informazioni e ragionamenti sono necessari per capire ed avere opinioni un po' più spesse di "allacomeparemmia" su quel che ci capita attorno. E' dannatamente facile e veloce ingurgitare e riproporre convinzioni di altri, che ci fanno credere come buone tramite "risposte semplici a problemi complessi".
Invece richiede tempo, impegno, attenzione, sagacia e cultura (oltre che vagonate di pazienza e ragionevole scetticismo) per costruirsi una opinione basata su qualcosa di meno immediato di uno slogan altrui.

E se richiede tempo, impegno, attenzione, sagacia, cultura e pazienza per capire e decidere... figuratevi per trovare una reale soluzione (che si può fare sul serio, che non fa incazzare un numero spropositato di persone, che non ha un costo fuori di testa, che riesce ad essere incastrata in un piano organico, efficace ed efficiente anche temporalmente...)
 
Infatti attualmente non è fattibile e secondo me non sarà fattibile neanche entro il 2035 quindi ben venga l'elettrico ma non può essere l'unica soluzione per la mobilità. Hai detto una cosa giusta, capire quanto sono ignorante su tante cose è utile e me ne rendo conto ma penso che ci siano comunque dei limiti insuperabili in certi ambiti. Non vedo come da qui a dieci/quindici anni possa risolversi la problematica dell'autonomia e della ricarica veloce. Servirebbe il nucleare che però è demonizzato da fin troppe persone.
 
Visto che hai citato il metodo più "pericoloso" di fare energia...
Andrea Lorenzon ha scritto:
"Mi stai dicendo che i giornalisti italiani hanno diffuso paura e allarmismo solo per capitalizzare su una tragedia?"
"Lo so, all'inizio non ci volevo credere!"
(Lorenzon resta una sagomaccia).

Vorrei ricordarvi una cosa: quanto vi sembra che "odori" ora una auto Euro 0, Euro 1, etc etc, rispetto ad una Euro 5. Oppure quanto in fretta riconoscete che davanti a voi c'è un motorino 2T.

E negli anni '80 non sembravano fare tanto odore le auto... Ci abituiamo molto più in fretta di quanto ci
 
Forse hai capito male il mio pensiero. Se fosse per me farei il referendum domani stesso e le darei di santa ragione a chiunque voti no.
 
Beh, una centrale termonucleare ha maggiori rischi di qualsiasi altra centrale termoelettrica. Rischi intrinseci, dovuti alla tipologia di combustibile usato ed alla specificità dei rifiuti che genera.

Poi sono decenni che sono in funzione ed i problemoni "grossi" sono stati due. Uno ha portato ad una accelerazione dei controlli della IAEA, l'altro ha spiegato che le murate antitsunami debbono essere più alte e che i generatori ausiliari in caso di spegnimento del reattore debbono essere messi in un posto meno esposto a possibili cataclismi.
 
Il fatto è che con la tecnologia odierna i rischi sono molti meno. A parità di energia prodotta il nucleare ha fatto molti meno morti rispetto a qualsiasi altra tecnologia. C'è una disinformazione allucinante per bistrattare l'unica tecnologia che, insieme alle rinnovabili, ci consentirebbe un reale avvicinamento alla neutralità carbonica. Basti pensare alle cazzate e all'allarmismo recente per lo sversamento delle acque di Fukushima: chi non approfondisce non va poi a scoprire che in realtà quelle acque sono MENO radioattive di quelle dell'oceano stesso. Questa vomitevole campagna antinucleare è la causa per cui io sia contro l'abbandono dei fossili e non credo alla campagna green di questo periodo: se volessero cercare di abbassare la CO2 drasticamente allora inizierebbero subito a costruire le centrali. Non c'è altra soluzione. Considerando che ci vogliono anni per farne una da 0 direi che si sta perdendo tempo ogni giorno che passa.
 
A mio modestissimo parere, il problema del nucleare, nel nostro paese, è ed è sempre stato lo stoccaggio e/o lo smaltimento delle scorie.
Con la fusione nucleare il problema potrebbe essere risolto, senza considerare la morfologia del territorio ed il rischio sismico della nostra penisola.
 
Io penso che se le hanno in Giappone possiamo averle anche noi...
 
@Piccions93 tecniche, metodologie e tecnologie possono gestire il rischio presente, ma il rischio resta.
Ogni istante su questo pianeta avvengono cose molto rischiose: da aerei che volano, a gente che movimenta cavi di alta tensione, lavori in quota, movimentazione di veicoli pesantissimi, operazioni che implicano forze molto intense e pericolose.
Il perimetro della sicurezza aiuta ad evitare le situazioni di pericolo ed a mantenere sotto controllo quel che può capitare.

@vcifinel al di là del fatto che alcuni reattori "fermati" dopo il referendum post chernobyl in realtà non sono del tutto spenti (semplicemente, serve energia per gestirli ed è più conveniente sfruttare quella creata dal reattore piuttosto che sottrarla alla rete), e con questi livelli ridotti di produzione ci mette molto più tempo ad essere "esaurito" il combustibile... in Italia stiamo già producendo rifiuti radioattivi, anche senza la produzione di energia tramite termonucleare: elementi radioattivi usati per sterilizzazione, cure mediche, diagnosi, esperimenti scientifici.
Stiamo già producendo e stoccando scorie simili a quelle che vengono lasciate al termine della fissione, per quanto in volume minore.

Per quanto riguarda la fusione, vi ricordo che le temperature che debbono essere raggiunte sono semplicemente fuori scala, comparate con (ad esempio) le temperature che raggiunge un altoforno metallurgico.
Nell'ultimo caso siamo attorno ai 2000°C, in un reattore a fusione come lo sperimentale ITER, si balla attorno agli 1,5 milioni di gradi. Se per qualche motivo il confinamento termico non va a buon fine, diciamo che ci vuole veramente un sacco d'acqua, perchè la zona attorno è MOLTO calda.
Resta da capire se arrivati alla fusione... scopriremo che anche l'elio può essere un inquinante, al di là del problema di "fare" deuterio e trizio.
 
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