Che giornata ragazzi!
Mi sono alzato presto oggi. Insomma, presto... diciamo che era diversamente tardi. Avevo il pensiero fisso di andare a fare il mio dovere di cittadino. Più che altro perché è la prima volta che si vota nella scuola nuova e, per me, anche la prima volta in assoluto che ci sarei entrato. Che emozione! Appena arrivato sul posto, ho parcheggiato su un ammasso di sacchi neri pieni di fogliame, in stile Tenente Drebin. Non li avevo visti. Che colpa ne ho? Ma poi proprio oggi li dovevano potare sti benedetti alberi?
Come dicevo, era la primissima volta che mi recavo in questa scuola, ma l'entrata era chiusa. Ho espresso ad alta voce un pensiero, uno dei miei pensieri cloridrici (la giornata è molto umida): "Vorrei capire da dove ca**o si entra!". Dalle mie spalle giunge la risposta: "Signore, si entra da li": la vigilessa deve avermi sentito: figura di Stronzio (Sr, numero atomico 38). Però non ho ancora capito da dove è sbucata (la vigilessa, non la porta), visto che nel piazzale non c'era nessuno fino a un attimo prima.
Trovo subito la sezione, anche perché era la prima stanza. Peccato: avrei voluto girovagare per la scuola, ma già l'Appuntato all'ingresso mi guardava in modo strano, per cui...
Purtroppo, durante la notte ho fatto sogni agitati che mi hanno fatto dimenticare se sulla scheda dovevo barrare il "si" o il "no". Speravo ci fosse una terza casella "non so", ma non c'era, così ho dovuto improvvisare.
Uscendo, c'era sempre l'Appuntato che mi guardava in modo strano. Nel salutarlo mi sono reso conto che era un vecchio amico di scuola (penso fosse quello il motivo per cui mi guardava...). Fa piacere notare che non sono l'unico ad aver perso i capelli. E che metà dei diplomati alla mia scuola superiore si sono arruolati nell'Arma.
FASE 2 - Il dopo
Avendo pianificato alla perfezione il giro di commissioni, la fase due prevedeva di andare a riempire una cofanata di bottiglie d'acqua in una fontanella non molto distante da casa mia, ormai poco frequentata da quando si è sparsa la voce che l'acqua è avvelenata. A mia moglie comunque piace, per cui non vedo il motivo di cambiare fontanella.
Ogni tanto ci si incontra qualche psicopatico, ma niente di preoccupante. Oggi ad esempio
eravamo in due ne ho incontrato uno che ascoltava a tutto volume una canzone di Giorgia e rideva. Poi riempiva un bidone da 30 litri, non riusciva a sollevarlo e rideva. Guardava me e mia moglie e rideva. Chissà perché. Stavo per prendere il palo dell'ombrellone (palo zavorrato by BuonSM), ma poi non ha riso più. Scherzi a parte, è un tipo che conosco, sostanzialmente innocuo, nel senso che fino ad oggi non ha mai fatto male a nessuno. Fino ad oggi. Com'è che gli abbiano dato la patente però non l'ho mai capito.
Finito. Altre due cosette da sbrigare e si torna a casa.
FASE 3 - Il dopo pranzo
Dopo decine di chiamate (ignorate) e messaggi SMS da parte di un numero fisso di Napoli, che sembrerebbe appartenere a un'azienda di recupero crediti, decido di rispondere. Siccome quei rarissimi finanziamenti che ho chiesto li ho sempre pagati, ero curioso di sapere che diavolo volessero da me. Il tizio cerca una certa signora X, che io non avevo mai sentito nominare. Chiedo gentilmente (ma neanche tanto) all'interlocutore di identificarsi e lui, ignorandomi, mi chiede se in alternativa può parlare col signor Y, il quale, al pari della signora X, mi era totalmente sconosciuto. In una frazione di secondo ho stabilito che gli avrei risposto male. Ma siccome avevo mangiato bene, non potevo rispondergli male. E poi non mi piace dire le parolacce al telefono. Di presenza sì, è bello, ma al telefono è brutto. E poi comunque ho l'abitudine di registrare tutte le chiamate. Insomma, il resto ve lo risparmio perché un po' noioso da raccontare. Alla fine mi è stato detto che non mi contatteranno più, ma io spero tanto che non lo faranno, nel senso che avrei piacere ad essere ricontattato da loro.
FASE 4 - Il temporale
Il meteo prevedeva tempo soleggiato. E aveva ragione: da qualche parte, il sole ci doveva pur essere. Da qui però non si vedeva. Che peccato.
Qualche tuono in lontananza mi ha fatto capire che forse era meglio dar da mangiare al "biondino" (il cane) e alla svelta.
Missione compiuta.
Finalmente posso dedicarmi un po' a riordinare il laboratorio. Purtroppo il Bobcat è rimasto senza gasolio e ho finito la dinamite, per cui posso fare poco. Ma ci provo. Ci provo e ci riesco. Ci provo, ci riesco e dopo dieci minuti mi sono già rotto le scatole. Anche perché, nel frattempo, è arrivato il temporale (soleggiato, eh?) e non posso continuare con tutti questi fulmini: è pericolosissimo mettere in ordine con questo tempaccio! Metti che un fulmine entra dalla finestra, s'insinua nella punta del saldatore a stagno, da li s'intrufola nell'impianto di messa a terra, va a terra, poi si stufa, torna indietro, risale l'impianto, esce dall'interruttore della lampada, rimbalza sulla mensola e mi ammazza? Poi come la mettiamo? Impossibile. Domani, se fa buon tempo (sono previsti temporali, per cui dovrebbe essere soleggiato) ci penserò. Gli appassionati dei Pooh avranno certamente notato ben due citazioni.
E niente. Sono rimasto li a meditare sui fulmini, a contemplare la pioggia, a chiedermi se i gatti sono consapevoli di avere la coda. Ho riflettuto parecchio. Però, por*a di quella p*tt*na, non ci ho proprio pensato che avevo lasciato aperti i finestrini della 107...
Che giornata ragazzi!