Per verificare la plausibilità più che altro ci vuole un meccanico che abbia voglia e tempo di applicare... algoritmi più sofisticati di quelli della centralina: se si tratta di piccoli scostamenti (o magari grandi scostamenti ma entro i limiti di tolleranza) la
ecu non li rileverà mai.
Faccio un esempio, ovviamente semplificando al massimo: se a motore freddo il sensore di temperatura acqua di un'ipotetica auto rileva 90°, la centralina non pensa che il sensore sia difettoso; si limita a gestire accensione e iniezione come se il motore fosse davvero a 90°, col risultato che l'avviamento sarà sicuramente difficoltoso. Supponiamo che quest'ipotetica auto non abbia il termometro nel quadro strumenti e vada in diagnosi presso l'officina: il meccanico attento, osservando quel valore di temperatura, riuscirebbe a vedere un'anomalia che la centralina non può vedere: "Se il motore è freddo, com'è che sto coso segna 90°? Vuoi vedere che il sensore è sballato?".
Ora, scusate se allargo un po' il discorso, un grosso problema di tanti meccanici è quello di limitarsi a consultare (e cancellare) gli errori in diagnosi, senza andare a interpretare più di tanto, dimenticando che la diagnostica di bordo è solo un'aiuto, non la Legge Divina. E infatti, spesso, quando si presenta un problema in cui la diagnostica tace o lancia messaggi apparentemente fuorvianti (perché magari un difetto al sensore X provoca un comportamento anomalo intercettato dal sensore Y), comincia l'odissea...