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Marchionne: Fiat? Sarà un marchio marginale del gruppo e niente nuovi modelli come Punto

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Nutro sempre il timore che l'ibrido sia solamente il pretesto per portarci a cambiare, ancora una volta, l'auto. Provo a tracciare una breve quanto imcompleta cronologia:
  1. negli anni 90 le auto a carburatore e benzina rossa non andavano più, troppo inquinanti.
  2. Siamo passati alle auto senza piombo.
  3. Poi si sono accorti che il benzene era tossico.
  4. Quindi abbiamo scoperto il motore a gasolio
  5. Successivamente abbiamo realizzato che il diesel è pericoloso per il particolato.
  6. Di seguito però le auto a benzina producono troppa CO2.
  7. Ora ci propongono con forza le auto ibride.
Ad ogni fase c'è stato un ricambio di auto con corse al concessionario. Come se il problema dell'inquinamento fosse legato solamente all'autotrazione. Si ignorano continuamente la mancata manutenzione degli autoveicoli e, cosa più grave, l'ingente apporto dell'industria e delle centrali termo elettriche.
Ho visto la Toyota CHR di una mia amica: il motore termico interviene spesso: sull'extra urbano porta la vettura in velocità e si riattiva ad ogni accelerazione. Sul ciclo urbano funziona in elettrico ma entro una certa velocità.
Posso prendere in considerazione le auto ibride per aumentare di una data percentuale la percorrenza chilometrica, tuttavia fatico a considerarle come la panacea dei nostri problemi. Questi sono sistemici e richiedono altre soluzioni.
Le auto elettriche sono al momento scomode. La copertura per le ricariche è semplicemente insufficiente. E poi, se devo fare un viaggio di 600 chilometri devo calcolare di prendere almeno 3 lunghe pause caffè per la ricarica? Mi sembra alquanto limitante. Potrebbe andare bene se usassi l'auto per diporto. Non per lavoro.

Ed infine tentando di risolvere il problema dell'inquinamento, si apre quello della gestione delle batterie usate ed il maggiore consumo di metalli che le compongono.
Questo breve scritto per dire che anch'io guardo con occhio critico le auto ibride. Mi risevo di riprendere l'argomento nel topic dedicato.
Spero di non aver urtato la sensibilità di altri fruitori del forum.
Messaggio doppio unito:

@Francesco P pare che l'amministratore delegato di PSA abbia rilanciato il gruppo con nuovi modelli progettati meglio. Non devi scusarti. Hai espresso il tuo pensiero. Anche nella nostra famiglia non siamo mai stati lasciati a piedi da auto Fiat.
Messaggio doppio unito:

https://motori.corriere.it/motori/a...ome-sceglierle/inquinano-meno-ma-quanto.shtml
 
@IDEA_SILVIO Sull'obsolescenza programmata ti do ragione, sulla tua analisi sulla CHR no.
Quel tipo di vettura è un gioiello e specialmente nella versione plug in costituisce una bella innovazione(in futuro vorrei avere una yaris ibrida) e non si usa come da te descritto.
Non scendo nel dettaglio perché andiamo fuori tema.

Concordo sul problema della produzione di energia elettrica e dello smaltimento batterie esauste(e della loro produzione) ma continuiamo ad essere OT.

Qui si parla della fiat.
 
Certamente.
FCA deve produrre auto ibride perchè il mercato le richiede, spinto dall'onda emotiva del momento, nonchè, almeno in Italia, dalle tasse.
 
Un po' di ragionamenti assortiti...
  • rigurgiti ambientalisti: a noi utenti "poveri e plebei" possono fare poco piacere, ma ci sono e sono scelte date dagli orientamenti statunitensi (la California è uno degli stati con le più stringenti norme antiinquinamento) ed europei.
    Anche o costruttori subiscono queste leggi, non solo gli acquirenti. Ed ogni tanto le reti vendita, associate alla idiozia di noi consumatori, propongono prodotti sbagliati per gli usi peggiori, come un Range Rover diesel da usare in città. Non ha senso...
  • Ibrido ed elettrico: FCA ha bisogno di passare parte della propria produzione sia all'ibrido che all'elettrico. Ha comprato carbon credits da Tesla e come BMW e Mercedes, dell'efficienza di consumo della propria linea di prodotti, anche se solo per abbassare di qualche grammo/chilometro la CO2 emessa.
  • Antipatia per ibrido ed elettrico: signori sono fatti vostri. Ibrido ed elettrico sono delle realtà delle quali, ad ora, non possiamo nè far finta che non esistono, nè definirle capricci privi di senso dei costruttori e/o dei governi.
    Nessun prodotto (combustione, combustione start & stop, combustione con carburanti alternativi, ibrido, elettrico) è "perfetto sotto tutti i punti di vista" o adatto a tutti gli ambiti. E' necessario (e non più opzionale) essere aperti alla comprensione del prodotto ed ai vari ambiti di utilizzo.
    Un agente di commercio che gira in provincia non ha motivo di comprare una Tesla.
    Un agente di commercio che gira per il centro di una grossa città italiana non ha motivo di non prendere un veicolo ibrido o elettrico, in base al suo possibile giro.
  • L'analisi dei marchi da "pulire" su FCA-PSA è fattuale, non speculata.
  • Confrontate tutti i costruttori sopra e immediatamente sotto a PSA-FCA quanti marchi hanno a livello mondiale, poi fate i conti della serva: numero di auto annue diviso il numero dei marchi. Ogni marchio in più significa ipoteticamente più aziende, più reti vendita, più spese marketing, in un momento in cui i costruttori di auto non solo si aggregano, ma hanno bisogno di investire quantitativi paurosi di denaro per tecnologie e siti produttivi.
    E ora passiamo alle ipotesi squisitamente personali: ci sono troppi marchi di origine italiana nel portafoglio FCA-PSA. Ed al di fuori dei piagnoncini italiani che hanno nella propria memoria il proprio scudetto del quore o della milza, lo stesso appeal in un mercato un po' più importante come quello europeo o americano, signori... non c'è. Non mi stupirei se restassero in vita solo Ferrari e Maserati, oltre ai non-più-italici Bugatti, Lamborghini, Pagani, perchè per cento milioni di possibili clienti da "coccolare", ve n'è circa 650 più importanti da solleticare.
  • Analisi del prodotto che secondo popolo si dovrebbe produrre: signori, Giulia e Stelvio sono costati un rene a FCA. L'ennesimo.
    C'è una (secondo me troppo) lunga serie di progetti problematici come costi, benefici, posizionamenti di mercato, appeal complessivo che comincia da metà degli anni '90 ed arriva sino a qui, per FCA. Con una enorme quantità di "cerotti" messi per renderli meno sanguinari.
    La redditivà in FCA l'hanno riportata gli USA, ed in azienda chi porta soldi comanda. Non la ipotetica fame di mercato raccontata da tanti utenti che però non comprano, ogni 3 anni, un nuovo modello. Anzi... ogni 3 anni c'è gente che compra l'ennesima Mercedes, BMW, Land Rover, Porsche, forse Maserati, Tesla.
    Anche se arrivasse il prodotto che può solleticare il palato di questi portafogli, mancherebbe l'appeal, il prestigio ed il riconoscimento sociale di aver preso "una bella macchina". Almeno qui in italia.
    Perchè in Europa più o meno si va a pelle ed a problemi. Audi mi è rimasta in officina 3 giorni di troppo? Il prossimo contratto sarà per Mercedes, Audi, Lexus.
Vabbè, il mio tir di fesserie l'ho scritto, ci sta tutto non pensarla come me: ma essendo questo come la penso io, io ho ovviamente ragione :) e chi non la pensa come me ha torto; a meno che non mi fornisca delle motivazioni per me valide per cambiare idea.
Ovviamente non andrò sotto casa di chi non concorda per fargli cambiare idea per forza, o lo considererò male o mi considererò insultato a fronte di opinione diversa... ;)
 
Concordo con Pike. Mi sembra un'analisi più che veritiera sulle probabili dinamiche del nuovo gruppo.
 
Infatti ho scritto "Mi dispiace per PSA , dopo 10 anni di ***** , almeno Citroen…" .Spiace anche a me, dopo la 205 e 106 non morti . Purtroppo sono scesi davvero in basso. Per non fallire si sono dati una svegliata. ho fatto 2 esempi Cactus e C3 perché secondo me sono i miglior prodotti di PSA, dopo anni di oblio.
Fanno cassa e speculano ma di passione per le auto non ne vedo piu .
 
La passione senza utili fa chiudere le aziende. Gli utili senza passione no.
La passione con gli utili le fa volare
 
una disanima piuttosto articolata. Alcuni punti già li conoscevo: ad esempio il cash di FCA arriva dalle vendite USA e non quelle europee, men che meno italiane. Ricordo male oppure il Presidente americano voleva allentare le norme anti inquinamento?
 
Addio FIAT , e soprattutto addio alle migliaiai di posti di lavoro e l'indotto.
 
Quello ormai succede da anni con la delocalizzazioni delle fabbriche all’estero, nonché degli uffici.
 
è indubbio che ci sia un'involuzione di fiat in Italia già da diversi anni,la chiusura dello stabilimento di termini imerese solo per citare qualcosa,Mirafiori a Torino lavora al 30% delle sue possibilità a dir tanto da anni e ultimamente per cnh/fpt e new holland è stata annunciata la chiusura in Lombardia e il ridimensionamento a magazzino e logistica in Piemonte....e l'accordo con psa non era ancora in progetto,anzi era appena fallito quello con Renault.
 
Messaggio doppio unito:

da ciò che leggo in giro in pratica la famiglia agnelli ha svenduto la fiat ai francesi nelle mani della famiglia peugout e stato francese. Negli accordi pare che gli agnelli pur avendo per adesso la maggioranza del pacchetto azionario non possano acquistare altre quote in mano in particolare a francesi e cinesi e che solo i francesi abbiano il diritto ad acquistare quote dopo almeno 3-4 anni. Questo significa che se gli agnelli volessero fare cassa tra 3-4 anni potranno vendere le loro quote, incassare e i francesi diventare fattivamente padroni dei marchi italiani e quindi chiudere stabilimenti dove vogliono loro e questo sarebbe un bel guaio perchè avrebbero un potente ascendente sulla politica italiana.
 
Ultima modifica:
Finora è stata l'amministrazione "italiana" a chiudere fabbriche, trasferirle all'estero, rimanere indietro indietro sui programmi di sviluppo e a vendere marchi storici o eccellenze.
I francesi negli ultimi anni sono cresciuti notevolmente, sia PSA che Renault, io sinceramente non mi preoccuperei della gestione dei francesi e poi è ancora tutto da vedere cosa succederà.
 
È vero ma se con gli agnelli la Fiat ha preso questa brutta piega figuriamoci se ad amministrarla ci sarà una diretta concorrente straniera che avrà tutto l'interesse a promuovere i suoi veicoli. Secondo me i francesi terranno solo i marchi icona mondiali dell'automobilismo italiano come Ferrari e Maserati e quei marchi che venderanno come dicono loro tutti gli altri secondo me faranno una brutta fine con le inevitabili ripercussioni sociali. Spero di sbagliarmi.
 
Ferrari non è più dentro FCA da anni.
Lancia probabilmente farà brutta fine, ma ciò è stato già deciso a tavolino anni fa e non dai francesi.

Quello che vedo è che all'estero sono in grado di trasformare in meglio tutto ciò che toccano: Lamborghini, Ducati, Seat, Skoda, Mini hanno fatto un passo in avanti notevole da quando hanno cambiato gestione.

Citroen ha creato DS come brand di lusso e si è mantenuta sempre aggiornata negli anni, Puegeot ha lavorato benissimo, arrivando poi ad acquistare Opel, Renault ha lavorato bene ed insieme a Nissan sono diventati protagonisti del segmento dei b e c suv.

Noi invece avendo marchi storici e tanta storia e cultura alle spalle non siamo riusciti a valorizzare quello che di buono avevamo, anzi si è arrivati a decretare la morte di un segmento o forse due (quello delle piccole e delle medie) dove la facevamo da padroni fino a qualche anno fa e poi abbiamo perso la palla al balza dell'elettrico per riportarci leader del mercato.
 
Come facciamo a non preoccuparci della politica industriale francese quando sono già oggi gli stessi francesi a preoccuparsene con manifestazioni settimanali? Dell'industria italiana faranno carne di porco , come stanno già facendo con la ex Ilva , ovvio, dietro accordi già consolidati con i tedeschi.
 
La vendita di Teksid a Tupy è il solito sistema Fiat per remunerare gli azionasti...
 
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