Purtroppo MP3 è un formato... molteplice. Ma tanto. Dove il bitrate, il tipo di bitrate ma soprattutto la qualità dell'encoder cambia in modo
imbarazzante la performance.
Me ne sono reso conto quando ascoltavo i file realizzati da un cessosissimo convertitore da riga di testo, tompg.exe, associato ad una interfaccia scrausa in Windows, che produceva, rispetto ad altri software similari (tanto per non far nomi, i convertitori inclusi in alcuni software di masterizzazione) file
più piccoli, più velocemente e meglio suonanti di quelli creati da questo accessorio ai software di masterizzazione.
Il formato resta... vecchio come Noè. Standardizzato nel 1995 come
ISO, MPEG Layer 3 (MP3) ed MPEG-2 Layer 3 sono stati più o meno macinati da ogni dispositivo, ed aveva parecchie mancanze nel gestire i transienti di tono, le voci femminili, la gamma dinamica. Volendo fare un paragone molto enfatizzato, per avere un sample della versione MP3 bisogna farsi un cono acustico di carta pieno di creste, così senti come si frammenta bene il suono.
Le cose sono sostanzialmente migliorate con MPEG4 e le sue successive implementazioni, arrivando ad un formato "meno schifoso" come AAC, principalmente sponsorizzato da una azienda californiana di PC e lettori multimediali...
L'obiettivo principale di questa era avere un formato essenzialmente ancora più compatto di MP3, con una migliore resa acustica e con la possibilità di firmare digitalmente il contenuto per evitare la copia non autorizzata.
Il grosso vantaggio di AAC è... che non bisognava pagare licenze a nessuno per usarlo, essendo un formato concepito per essere pubblico.
Per fortuna ora sia le linee dati che le potenze dei computer e dei riproduttori sono di molto migliorate.
E ci sono... tante opzioni Lossless, cioè senza perdita di informazioni
FLAC
Opus
Monkey Audio
ALAC
Vorbis
L'ultimo penso lo usate in tanti, per quanto ne so è il codec più utilizzato da Spotify e non è che sia questo... granchè. Almeno secondo qualcuno di competente più di me.
(Guardatevi questi o ascoltatevi i podcast, se vi piacciono la musica, la tecnica, il suono... c'è sempre da imparare).