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Utilizzo Start&Stop e cool-down motore turbo

Invece di bersi acriticamente qualsiasi fregnaccia venga pubblicata su internet (per la serie, non si diventa meccanici con i video se non si sa di cosa si sta parlando), sarebbe il caso di pensare a quello che succede veramente dentro ad un cofano.
Primo, la frase "se ti fermi all'area di sosta e la spegni subito appena finito il parcheggio, tu questa la distruggi" è con tutta evidenza una solenne vaccata, e se si frequentano le aree di sosta delle autostrade ce ne possiamo tranquillamente rendere conto TUTTI perchè di turbine distrutte non ce n'è, nonostante come dicevo sopra TUTTI arrivino, parcheggino e spengano senza aspettare i 30 secondi o il minuto come paventato nel video.
Secondo, perchè le turbine non si distruggono? La risposta è "Perchè non raggiungono e superano le temperature critiche in queste condizioni", e quantifichiamo; quando vedete del metallo rosso per incandescenza, significa che la sua temperatura è superiore a circa 500° (per la ghisa); è la temperatura oltre la quale le molecole del metallo (ferro+carbonio+qualcos'altro) cominciano ad emettere fotoni nel campo del visibile grazie all'energia cinetica delle molecole stesse, e per arrivare a superare quel limite devi impegnarti con il gas. Anche perchè quando l'auto è in movimento, vano motore e quindi turbocompressore vengono raffreddati dalla ventilazione dinamica che contribuisce ad abbassare le temperature del turbo: le immagini che vedete di turbo e condotti incandescenti vengono da banchi prova, con gas pestato e ventilazione dinamica assente o ridotta... Quando viaggiate in autostrada, è dura veder rosso.
Terzo, in ogni caso la parte a 500° ed oltre è quella a diretto contatto con i gas di scarico, quindi chiocciola e girante: il resto è già raffreddato da olio ed eventualmente acqua, quindi la parte centrale (alberino, blocco centrale, chiocciola e girante del compressore) è ben più fresca: comprensibilmente, perchè altrimenti l'olio cuocerebbe già mentre si viaggia.
Quarto, soprattutto nei diesel il rilascio del gas fa sì che le temperature allo scarico crollino: dico soprattutto nel diesel perchè quasi sempre non vi è limitazione alla portata di aria fresca da parte della farfalla (come invece nei ciclo otto), perciò già rilasciare il gas alla vista dell'autogrill fa sì che all'interno dei collettori di scarico e del turbo circoli aria fresca, raffreddando velocemente la parte turbina. E' il motivo principale per cui i diesel con dpf vengono dotati di farfalla in aspirazione: durante le rigenerazioni l'aria fresca in rilascio o a basso carico raffredderebbe il filtro che deve esser rovente per rigenerare, quindi viene messa una farfalla a parzializzare il flusso di aria fresca in rilascio per tenere il dpf al caldo. Ergo quando si arriva a parcheggiare, la turbina è già stata raffreddata, è inutile star un minuto al minimo. I benzina sono più critici sotto questo punto di vista, nel senso che in rilascio la farfalla viene chiusa e perciò manca quest'effetto di raffreddamento, è il motivo per cui nei ciclo otto i turbocompressori presentano più frequentemente il doppio raffreddamento, olio più acqua, per una serie di ragioni c'è più calore da asportare. Ma anche qui per arrivare a condizioni critiche ce ne vuole: gli impianti di raffreddamento di un tjet non sono quelli di un fire 1.1, e noi non abitiamo in zone critiche per il calore ambientale.
Il discorso va quindi pensato e ragionato: il principio che il turbocompressore sia caldo e possa danneggiarsi mancando il raffreddamento è indiscutibile, ma se si ragiona su come funzioni un motore e su come venga usato, si capisce come la mancanza di raffreddamento unita a condizioni di elevata temperatura possa avvenire solo se tu, mentre sei in autostrada lanciato, prema la frizione e spenga il motore di botto: allora sì che ti trovi con un turbo a 4-600° senza raffreddamento, e lì certo che lo cuoci. Ma se rallenti per fermarti come chiunque fa, ovvero rilasciando, scalando, pelando il gas per arrivare al parcheggio, il turbo ha tutto il tempo per raffreddarsi tanto da non creare problemi. Questo in autostrada, mentre nell'uso normale urbano o statale le temperature massime che si raggiungono sono ovviamente basse di loro, e non c'è nulla da raffreddare.
Quindi come dicevo sopra, se vi fa star tranquilli fatelo pure; ma se ve ne scordate o se siete di quelli che non hanno mai fatto il cooldown sul proprio turbocompresso con meno di 15-20 anni ed avete appena guardato il video qui sopra, state sereni, non succede nulla, continuate pure a non farlo.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Vabbè, secondo me è vero che avrà esagerato nel video, però per stare tranquilli sempre meglio aspettare un pò e poi spegnere il motore.
Comunque mi chiedo come faccia una Toyota ad avere la turbina a 150.000km che sta già partendo, visto che i tagliandi sono stati sempre regolari...
O l'ha tirata sempre a freddo ( ma non credo perché non è uno che va veloce e che tira le marce) o per difetto di fabbrica o non so.
 
Primo, cosa vi fa dire che la turbina stia partendo?
Secondo, tutto si può rompere, Toyota comprese, e non necessariamente per l'utilizzo cui son sottoposte.
 
Ieri mi disse che già da un pò di tempo appena accelera sente sempre un forte fischio, e disse anche che tarda ad entrare poi in azione, io non è che me ne intenda molto di diesel, però pensavo che potrebbe essere anche qualche guarnizione dell'aspirazione, lui però ha detto che andando dal meccanico, gli ha detto che è la turbina.
 
Ecco, anche qui, proviamo a ragionare.
Come avverrebbe e come si manifesterebbe un ipotetico danno da mancato cooldown? Il mancato raffreddamento non causerebbe danno al metallo direttamente, quindi niente fratture dirette su chiocciola, girante, albero, o-ring... è tutta roba pensata per resistere a temperature elevate, a forze elevate (pensate alla forza centrifuga sulle palette che ruotano a 3000 giri AL SECONDO..), a vibrazioni provenienti dal motore, ai momenti generati dall'effetto giroscopico. Il danno avviene quando il blocco centrale del turbo, quello che regge l'alberino fra le due giranti, rimane a temperature talmente elevate da bruciare l'olio che si incrosta nei microcanali di alimentazione e scarico, oppure fra alberino e bronzine o sui rulli del cuscinetto. Al successivo riavvio, le cose possono esser tre:
1) l'olio non passa più per cui l'alberino non viene lubrificato, grippando dopo alcuni secondi dal riavvio;
2) di olio ne passa troppo poco causando insufficiente raffreddamento, così alle prime accelerate si torna al punto 1.
3) di olio ne passa troppo poco in uscita, con la pressione del lubrificante all'interno del vano cuscinetti che sale a tal punto da far saltare uno dei due oring, già indeboliti dal mancato raffreddamento.
Quanto sopra c'entra ben poco con il fischio, dovuto invece a motivi aerodinamici (una paletta piegata o scheggiata, oppure incrostata da residui di chissà cosa..), e come risulta lampante, si tratta di tutt'altro rispetto alla discussione di qui sopra. Ergo non si dia la colpa ai mancati cooldown per una turbina che fischia. Piuttosto, proverei ad aprire il condotto di alimentazione sull'asse turbina lato aspirazione per vedere se la girante abbia gioco... se fischia per incrostazioni o scheggiatura può darsi che abbia perso l'equilibratura, e in queste condizioni le bronzine si usureranno più velocemente aumentando il gioco fino a far cedere gli o-ring. Immagino poi tu sappia cosa consigliargli di fare se cede in marcia l'oring lato aspirazione...
 
Ultima modifica di un moderatore:
La soluzione a questi problemi è l’uso di lubrificanti che non siano petronas seleniaLOL
(Ovviamente si scherza)
 
Non più di tanto si scherza... Specie se si han fatto i tagliandi secondo i chilometraggi di FCA.
 
Io penso che, come sempre, non ci sia un verbo valido per tutti, una verità insindacabile...
Alcune auto, per "caratteristiche" o "difetti" costruttivi, soffrono più di altre la mancanza di cool down. Mentre alcune, sono talmente ben fatte e progettate da sbattersene altamente.
Si narra, anche con vignette e meme, che le bmw combino le turbine quasi ad ogni tagliando. Forse, in questi casi, andrebbe posta più attenzione all'utilizzo, magari formando le officine e i venditori su alcune istruzioni da dare agli utenti. Ma cosa succederebbe? Che i tagliandi non sarebbero più a 30000 e le bmw diventerebbero ad un tratto "delicate", per ammissione della casa. Invece così come stanno le cose, la moria di turbine può sempre essere addossata al cliente per "cattivo utilizzo".
È il cane che si morde la coda.
Messaggio doppio unito:

@superfede non ho idea di quanti gradi ci vogliano per accendere una sigaretta, ma sui collettori della moto, un tranquillo monocilindrico, ho acceso la cicca perché mi ero scordato l'accendino. E, gli stessi collettori, in acciaio inox, diventano rossi dopo un giretto tranquillo.
E parliamo di un 660 aspirato da 48 cv.
Ora, la mia esperienza, con l'unico turbo che ho posseduto, è di una turbina partita a 150000 km. E il cool down non sapevo nemneno cosa fosse. Inoltre mi fidavo dei tagliandi a 30000 km. Altri tempi.
Non so se sia stata la scarsa lubrificazione, la mancanza di cool down o tutti e due, fatto sta che se dovessi di nuovo possedere un "turbo", starei un pelo più attento
 
Ultima modifica:
La tua Ste se non sbaglio era una serie che comunque ne sono partite di turbine, ma anche oggi bmw di catene e turbine si sente dire che si guastano.
Tornando al selenia, le alfa ululanti e le Abarth con il turbo grippato sono diffuse ma tutto sta anche nella manutenzione e Fiat nel quadro metteva solo i km e non il tempo purtroppo, spero che adesso si sia evoluta.
 
Ora, la mia esperienza, con l'unico turbo che ho posseduto, è di una turbina partita a 150000 km. E il cool down non sapevo nemneno cosa fosse. Inoltre mi fidavo dei tagliandi a 30000 km. Altri tempi.
M47, se non ricordo male. Partita di turbine con vgt che si bloccava, portando la girante ad andare fuorigiri e tritandosi. Anche qui, se era quello il problema, niente a che vedere con il cooldown.
Messaggio doppio unito:

Alcune auto, per "caratteristiche" o "difetti" costruttivi, soffrono più di altre la mancanza di cool down.
Per esempio?
 
Lo hai scritto tu stesso, facendo esempi di auto "maltrattate" che non hanno battuto ciglio.
 
Si, ok, intendevo esempi di auto (attuali o quasi) per le quali il cooldown invece farebbe la differenza in termini di affidabilità del turbo.
 
Non mi risulta che un singolo caso, sempre ammesso che si trattasse di quello.
 
Io sono per il cool down quando serve. In montagna, dato che spesso per salire in quota si è costretti a portare il mjet a 4000-4500 giri, aspetto due minuti circa prima di spegnerla oppure scendo, lascio il motore al minino e quando sono tutti pronti spengo la macchina. La turbina è ancora quella originale...Lo start and stop lo userei ma lo trovo irritante con il cambio automatico. Sul libretto della Grande Punto e della Passat sia quella vecchia che la nuova si viene caldamente inviatati a non spegnere il motore dopo una "tirata".
Nonostante tutto mio padre con le sue due Panda 1.3 mjet, poi vendute e ancora circolanti, è arrivato a 175000 e 160000 con il turbo e la catena originali, eppure le ha tagliandate a 30000 km con il Selenia, applicando il suo concetto di scaldare a freddo ( solo d‘ inverno e per i primi due minuti non si superano i 3000 giri ) e senza mai aspettare prima di spegnerle. Anche le BMW di un mio amico ( 525d il primo 6 cilindri e il secondo 4 cilindri bi-turbo ) sono arrivato a 180000 km circa con il turbo originale nonostante il suo piede pesantissimo, i tagliandi fatti a 30000 km circa e le frequenti tirate in Germania dove viaggia spesso per lavoro !
 
Invece di bersi acriticamente qualsiasi fregnaccia venga pubblicata su internet (per la serie, non si diventa meccanici con i video se non si sa di cosa si sta parlando), sarebbe il caso di pensare a quello che succede veramente dentro ad un cofano.
Primo, la frase "se ti fermi all'area di sosta e la spegni subito appena finito il parcheggio, tu questa la distruggi" è con tutta evidenza una solenne vaccata, e se si frequentano le aree di sosta delle autostrade ce ne possiamo tranquillamente rendere conto TUTTI perchè di turbine distrutte non ce n'è, nonostante come dicevo sopra TUTTI arrivino, parcheggino e spengano senza aspettare i 30 secondi o il minuto come paventato nel video.
Secondo, perchè le turbine non si distruggono? La risposta è "Perchè non raggiungono e superano le temperature critiche in queste condizioni", e quantifichiamo; quando vedete del metallo rosso per incandescenza, significa che la sua temperatura è superiore a circa 500° (per la ghisa); è la temperatura oltre la quale le molecole del metallo (ferro+carbonio+qualcos'altro) cominciano ad emettere fotoni nel campo del visibile grazie all'energia cinetica delle molecole stesse, e per arrivare a superare quel limite devi impegnarti con il gas. Anche perchè quando l'auto è in movimento, vano motore e quindi turbocompressore vengono raffreddati dalla ventilazione dinamica che contribuisce ad abbassare le temperature del turbo: le immagini che vedete di turbo e condotti incandescenti vengono da banchi prova, con gas pestato e ventilazione dinamica assente o ridotta... Quando viaggiate in autostrada, è dura veder rosso.
Terzo, in ogni caso la parte a 500° ed oltre è quella a diretto contatto con i gas di scarico, quindi chiocciola e girante: il resto è già raffreddato da olio ed eventualmente acqua, quindi la parte centrale (alberino, blocco centrale, chiocciola e girante del compressore) è ben più fresca: comprensibilmente, perchè altrimenti l'olio cuocerebbe già mentre si viaggia.
Quarto, soprattutto nei diesel il rilascio del gas fa sì che le temperature allo scarico crollino: dico soprattutto nel diesel perchè quasi sempre non vi è limitazione alla portata di aria fresca da parte della farfalla (come invece nei ciclo otto), perciò già rilasciare il gas alla vista dell'autogrill fa sì che all'interno dei collettori di scarico e del turbo circoli aria fresca, raffreddando velocemente la parte turbina. E' il motivo principale per cui i diesel con dpf vengono dotati di farfalla in aspirazione: durante le rigenerazioni l'aria fresca in rilascio o a basso carico raffredderebbe il filtro che deve esser rovente per rigenerare, quindi viene messa una farfalla a parzializzare il flusso di aria fresca in rilascio per tenere il dpf al caldo. Ergo quando si arriva a parcheggiare, la turbina è già stata raffreddata, è inutile star un minuto al minimo. I benzina sono più critici sotto questo punto di vista, nel senso che in rilascio la farfalla viene chiusa e perciò manca quest'effetto di raffreddamento, è il motivo per cui nei ciclo otto i turbocompressori presentano più frequentemente il doppio raffreddamento, olio più acqua, per una serie di ragioni c'è più calore da asportare. Ma anche qui per arrivare a condizioni critiche ce ne vuole: gli impianti di raffreddamento di un tjet non sono quelli di un fire 1.1, e noi non abitiamo in zone critiche per il calore ambientale.
Il discorso va quindi pensato e ragionato: il principio che il turbocompressore sia caldo e possa danneggiarsi mancando il raffreddamento è indiscutibile, ma se si ragiona su come funzioni un motore e su come venga usato, si capisce come la mancanza di raffreddamento unita a condizioni di elevata temperatura possa avvenire solo se tu, mentre sei in autostrada lanciato, prema la frizione e spenga il motore di botto: allora sì che ti trovi con un turbo a 4-600° senza raffreddamento, e lì certo che lo cuoci. Ma se rallenti per fermarti come chiunque fa, ovvero rilasciando, scalando, pelando il gas per arrivare al parcheggio, il turbo ha tutto il tempo per raffreddarsi tanto da non creare problemi. Questo in autostrada, mentre nell'uso normale urbano o statale le temperature massime che si raggiungono sono ovviamente basse di loro, e non c'è nulla da raffreddare.
Quindi come dicevo sopra, se vi fa star tranquilli fatelo pure; ma se ve ne scordate o se siete di quelli che non hanno mai fatto il cooldown sul proprio turbocompresso con meno di 15-20 anni ed avete appena guardato il video qui sopra, state sereni, non succede nulla, continuate pure a non farlo.
Secondo me il problema non è tanto che spegnendo il motore senza cool down la turbina si cuoce sul momento, il problema è che se si spegne il motore con la turbina ancora molto calda (tirata autostradale, salita, ecc.) il poco olio che rimane sull'alberino si carbonizza, mentre lasciando una trentina di secondi il motore al minimo il flusso d'olio continua ad asportare calore dalla turbina, e quando si spegne il motore la temperatura della turbina è più bassa e più "tollerabile" per l'olio che rimane sopra.
Se non si fa il cool down una volta non succede niente, ma se non lo si fa mai i depositi di olio carbonizzato si accumulano inesorabilmente accorciando la vita della turbina.
 
Secondo me il problema non è tanto che spegnendo il motore senza cool down la turbina si cuoce sul momento, il problema è che se si spegne il motore con la turbina ancora molto calda (tirata autostradale, salita, ecc.) il poco olio che rimane sull'alberino si carbonizza, mentre lasciando una trentina di secondi il motore al minimo il flusso d'olio continua ad asportare calore dalla turbina,
Come ho ripetuto più volte, il tuo "secondo me..." è smentito dai fatti.
 
Ma guarda @superfede la faccio breve perché non mi interessa più di tanto: se pensi che il Tuo "Secondo me" valga aprioristicamente più di quello degli altri, non hai motivo di stare su un forum, hai già la verità e puoi tenertela in braccio e coccolartela finché non ti addormenti.
 
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