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- Grande Punto 1.4 16V Sport '08 / Tipo 1.4 16V Lounge '18
Wow, mi ero perso il dibattito sulla misurazione dei consumi e la chicca dei "vecchi senza cervello".
Nella discussione "i nostri consumi di carburante".
Quindi apro questo dibattito perché vorrei mettere nel piatto le mie briciole di pareri, perché non li definisco conoscenza, ma un misto di logica, esperienza e qualche nozione. E sentire i pareri/esperienze/conoscenze degli altri forumisti.
Personalmente, Il metodo proposto con tale veemenza da @simon85rm (fare 20 euro di carburante quando si accende la spia e calcolare la media dei km percorsi in 5-6 rilevazioni) mi ricorda una frase che ci ripeteva spesso il professore di fisica all'itis: "voi affrontate il problema con un'approssimazione maggiore dell'unità di misura".
Vediamo perché, "secondo me", il sistema fa acqua, anzi..benzina da tutte le parti.
CASO A (misurazione del consumo medio ottenuto da una serie N di rilevazioni immettendo 20 euro di carburante all'accensione della spia riserva)
1) 20€ di benzina sono una grandezza variabile di settimana in settimana, di giorno in giorno, e anche nello stesso momento, a causa delle variazioni continue del prezzo del carburante e anche da pompa a pompa. Ok, diciamo che Simon abbia avuto un lapsus e volesse dire Litri e non Euro...e passiamo al secondo punto
2) l'indicazione della riserva nei veicoli ad uso civile è un dato molto aleatorio. Il comportamento del galleggiante e dell'elettronica ad esso asservita, portano ad accensioni della spia variabili anche di molti km a seconda delle situazioni. Ad esempio, in un percorso misto e ricco di curve, la spia può accendersi in anticipo rispetto ad un percorso lineare a velocità costante, e rimanere accesa per "ordine" dell'elettronica di bordo.
3) all'accensione della spia riserva, non si materializza all'istante una pompa di carburante a lato strada, quindi possono essere percorsi x km prima di poter effettuare rifornimento. Ammesso che ci si prenda la briga di segnare i km tra accensione spia e rifornimento, torniamo all'errore del punto 2.
4) la variazione volumetrica del carburante porta a scarti di misurazione nell'ordine di 0.00096 litri per grado di temperatura.
Ora....
CASO B ( rilevazione del consumo da pieno a pieno)
la misura tra una rilevazione e l'altra, sarà affetta da due tipi di errore:
1) l'intervento del blocco della pompa, che può avvenire più o meno in anticipo tra un impianto e l'altro, ma che è facilmente ovviabile riducendo il flusso di carburante progressivamente fino a che il blocco interviene anche per un flusso minimo.
2) la variazione volumetrica di cui al punto 3 dell'ipotesi precedente, sempre di 0.00096 litri per grado di temperatura, sempre per la benzina (per il gasolio si discosta di poco, ai fini della nostra analisi).
Ebbene.
Posto che, maggiore è la quantità di carburante immessa, minore è lo scarto percentuale causato dagli errori sistematici sopra indicati, sia per il caso A che per il caso B, a mio personalissimo parere, gli errori introdotti dal metodo di misurazione A, sono maggiori rispetto al caso B, non di unità, ma di ordini di grandezza.
Diciamo che per un lasso di tempo e numero di rilevazioni tendenti ad infinito, le differenze si attenuano tra i diversi sistemi, rimanendo però la variabilità dei costi del carburante ad inficiare pesantemente il metodo A
Cosa ne pensate?
Nella discussione "i nostri consumi di carburante".
Quindi apro questo dibattito perché vorrei mettere nel piatto le mie briciole di pareri, perché non li definisco conoscenza, ma un misto di logica, esperienza e qualche nozione. E sentire i pareri/esperienze/conoscenze degli altri forumisti.
Personalmente, Il metodo proposto con tale veemenza da @simon85rm (fare 20 euro di carburante quando si accende la spia e calcolare la media dei km percorsi in 5-6 rilevazioni) mi ricorda una frase che ci ripeteva spesso il professore di fisica all'itis: "voi affrontate il problema con un'approssimazione maggiore dell'unità di misura".
Vediamo perché, "secondo me", il sistema fa acqua, anzi..benzina da tutte le parti.
CASO A (misurazione del consumo medio ottenuto da una serie N di rilevazioni immettendo 20 euro di carburante all'accensione della spia riserva)
1) 20€ di benzina sono una grandezza variabile di settimana in settimana, di giorno in giorno, e anche nello stesso momento, a causa delle variazioni continue del prezzo del carburante e anche da pompa a pompa. Ok, diciamo che Simon abbia avuto un lapsus e volesse dire Litri e non Euro...e passiamo al secondo punto
2) l'indicazione della riserva nei veicoli ad uso civile è un dato molto aleatorio. Il comportamento del galleggiante e dell'elettronica ad esso asservita, portano ad accensioni della spia variabili anche di molti km a seconda delle situazioni. Ad esempio, in un percorso misto e ricco di curve, la spia può accendersi in anticipo rispetto ad un percorso lineare a velocità costante, e rimanere accesa per "ordine" dell'elettronica di bordo.
3) all'accensione della spia riserva, non si materializza all'istante una pompa di carburante a lato strada, quindi possono essere percorsi x km prima di poter effettuare rifornimento. Ammesso che ci si prenda la briga di segnare i km tra accensione spia e rifornimento, torniamo all'errore del punto 2.
4) la variazione volumetrica del carburante porta a scarti di misurazione nell'ordine di 0.00096 litri per grado di temperatura.
Ora....
CASO B ( rilevazione del consumo da pieno a pieno)
la misura tra una rilevazione e l'altra, sarà affetta da due tipi di errore:
1) l'intervento del blocco della pompa, che può avvenire più o meno in anticipo tra un impianto e l'altro, ma che è facilmente ovviabile riducendo il flusso di carburante progressivamente fino a che il blocco interviene anche per un flusso minimo.
2) la variazione volumetrica di cui al punto 3 dell'ipotesi precedente, sempre di 0.00096 litri per grado di temperatura, sempre per la benzina (per il gasolio si discosta di poco, ai fini della nostra analisi).
Ebbene.
Posto che, maggiore è la quantità di carburante immessa, minore è lo scarto percentuale causato dagli errori sistematici sopra indicati, sia per il caso A che per il caso B, a mio personalissimo parere, gli errori introdotti dal metodo di misurazione A, sono maggiori rispetto al caso B, non di unità, ma di ordini di grandezza.
Diciamo che per un lasso di tempo e numero di rilevazioni tendenti ad infinito, le differenze si attenuano tra i diversi sistemi, rimanendo però la variabilità dei costi del carburante ad inficiare pesantemente il metodo A
Cosa ne pensate?
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