l'era pre catalitica aveva il "vantaggio" che poteva permettere diverse cose, che i successivi catalizzatori hanno poi smascherato, visto che sino a che non si è presa la saggia decisione di analizzare per filo e per segno cosa emettevano i gas di scarico, tutti respiravamo smog felici e contenti. Va da sè che utilizzando la catalizzazione come sistema di abbattimento degli inquinanti, si è dovuto rivedere un sacco di cose (compresa la tipologia di costruzione dei motori stessi).
In un primo tempo hanno dovuto abbassare tre cose fondamentali per la lubrificazione di un motore:
1) lo ZDDP nell'olio motore
2) il piombo nella benzina
3) lo zolfo nel gasolio e nell'olio motore/cambio.
Quindi la differenza tra il prima o dopo la catalizzazione, non si è avuta solo con l'abbattimento dei valori dello ZDDP, ma anche con l'abbassamento dei valori di piombo e di zolfo, tutte cose che aiutavano non poco la lubrificazione.
Il vantaggio dello zinco nell'olio è quello che tende a formare un tribofilm con le superfici di contatto radente, situazione ottima per gli alberi a camme, i quali sono stati i primi a risentire dell'abbassamento di tali valori nell'olio motore.
Ancora oggi lo zinco è comunque presente nell'olio motore, ma in %li minori rispetto a molti anni fà e soprattutto e riparametrato partendo dagli oli a bassa viscosità (0w20) sino a quelli full saps da corsa; in pratica da un minimo di 5/600 ppm sino ai 2000 ppm/litro degli oli racing (quelli veri).
E' vero che ragionando dietro certe condizioni il "vecchio" pacchetto full saps dello ZDDP era meglio a livello di controllo usura, rispetto ad altri additivi concepiti oggi giorno,ma è anche vero che si pagava troppo in termini di inquinamento verso i catalizzatori.
Oltretutto i parametri di utilizzo di ZDDP negli oli motore non è uniforme in tutte le norme (
API ragiona in un modo e ILSAC in un altro) ma in ogni caso viene mantenuto un livello minimo di sicurezza per certi oli, soprattutto quando si utilizzano molle rigide con certi alberi a camme.
La questione effettiva però, è che non si può paragonare un olio di quarant'anni fà con i motori che giravano non catalizzati e con prestazioni più limitate (almeno nelle piccole cubature) e con il vantaggio di un carico superiore di zinco a fare da anti usura e anti ossidante, approfittando anche del fatto di avere un velo d'olio maggiore rispetto ad oggi.
Oggi giorno diviene più facile aumentare la %le di antiattrito nell'olio e approfittare della sua maggiore resistenza al taglio (in virtù della minore forbice degli oli moderni tra le due viscosità) per ottenere un risultato più che buono in termini di resistenza all'usura.
Poi al limite rimane la questione se fidarsi degli oli di concezione moderna (pur rispettando viscosità e specifiche dell'epoca) oppure andare a cercare gli oli delle cosiddette linee "classic" belli carichi di zinco per poi utilizzarli nei motori che comunque giravano con oli che hanno ben poco a che vedere con quelli formulati oggi.