Ragionando su tutto questo se uno vuole essere realmente sicuro non
so se basti viaggiare con un Hammer .
Il quale poi ti frana addosso quando centri qualcosa di indeformabile come un muro o un grosso pilastro in cemento.
Se andassimo su questo discorso (voglio l'auto indistruttibile per distruggere ogni altra cosa con cui impatto) tipico dei fan di Pickup (più facile che si ribaltino) dei crossover (seduta in alto per "dominare la strada" se no mi sento un tabacchino) e dei SUV (cellovolliogrossoeffiqo non importa se brucio due petroliere al giorno) avebbe solo ragione.
Ed a questo punto: perchè non usare un bel Lince tutti i giorni?
O ancora meglio, visto l'accessorio sul tetto, il Centauro.
Scommetto che nel traffico cittadino un mezzo del genere farebbe grande successo, annientando tutta la concorrenza...
@vvti hai controllato le stelle EuroNCAP di entrambi i modelli? Magari testati con la stessa procedura sarebbe il massimo.
Anni fa hanno confrontato su Quattroruote la riparabilità di 4 o 5 vetture del segmento B, considerando un piccolo incidente non tanto lento. Airbag out, fari out, qualcuno pure il parabrezza, cofano, etc etc.
La toyota Yaris prima versione spiccava per impiegare circa il 63% del costo da nuovo per la riparazione completa del mezzo, tutte le altre tra il 44 e il 52%; all'epoca influì anche l'assenza di molti componenti aftermarket "alternativi" di altri produttori, dovendo pescare molto materiale da Toyota, ma a mio parere non cambia la sostanza:
distruggibilità per salvaguardare gli occupanti.
Ogni evoluzione per la difesa delle persone a bordo è passata per pensare meglio a come rendere distruggibile l'auto salvaguardando la persona, aggiungendo quanto occorreva, aggiungendo irrobustimenti (barre antiintrusione nelle portiere) e rendendo progressivamente più morbida, rompibile, accartocciabile ogni altra parte non necessaria, a partire dalla traversa anteriore per il paraurti (ora sostituibile in molte auto) sino ai montanti parabrezza ed al parafiamma.
Questo ha contribuito all'ingrassare in modo imbarazzante le vetture, arrivando a far pesare un'auto media da poco più di 1000kg a oltre 1600; le varie successive computerizzazioni di impatti e costruzioni ha portato a rendere sempre più variegata la distinta materiali della scocca, usando acciai migliori e più leggeri ove occorresse, peggiori e meglio deformabili dove occorresse. E se c'erano abbastanza soldi nel progetto di vendita (leggi: listino percepito come accettabile) arrivavano materiali più nobili come l'alluminio (usato per alcuni giro-porta di audi, cofani, zone del tetto di rivestimento) o ancora meglio i compositi, arrivando a sostituire pezzi enormi e complessi da stampare: dalla vetroresina per alcuni grossi portelloni, sino ai parafanghi deformabili di auto come la Micra K12, sino ancora agli impreziosenti pannelli in carbonio, a volte esposti (tetto carbonio M3 CSL) a volte occulti sotto la vernice. Dipende dal possibile listino, dal margine di costo del singolo pezzo sul totale, dalla percezione premium del prodotto che il cliente acquisterà.
Con auto pesanti, si è ricorsi a motori più potenti; prima aumentando la cilindrata per dare coppia sotto, poi mettendo gli ottimi Turbodiesel common rail. Più potenza, più accessori installabili, più peso.
Insomma... avete capito il circolo vizioso...
La Aygo resta un'auto compatta. Nelle auto compatte del suo segmento una delle meglio progettate in termini di "bang for the buck" (soldi per la ciccia che c'è), sia progettualmente che ergonomicamente; credo che solo la UP possa batterla, non so le microcoreane se sono più "premium" come taglio.
Con la Yaris guadagni centimetri avanti e indetro, ma credimi... non fai miracoli. Meno di una segmento C (o B+) è un casino per la sicurezza in caso di impatti un po' cicciotti.
Attenzione: non che il segmento A o il segmento B siano insicuri ed inefficaci, come non mai le piccole auto ora fanno miracoli in termini di impatto. Ma restano presenti bestie da 2000kg. E se per gli americani "no replacement for displacement" (non puoi fare miracoli senza aumentare la cilindrata, anche se gli europei ed i giapponesi li hanno più volte sconfessati
in ambito di impatti le differenze di massa non si possono completamente ignorare...