una vergogna italiana che ha fatto il giro del pianeta, sono schifato è dire poco.
Hai già trovato lavoro e residenza all'estero? Hai già organizzato il viaggio?
Quando parti?
Ok... tu esprimi il disagio che hai e che senti legittimo di avere... e ti trovi qualcuno che ti risponde a muso duro in modo piuttosto provocatorio.
Fammi esprimere il mio disagio:
mi sono rotto i bulloni di chi spara melma, insulti, dice che fa tutto schifo. Perchè fa solo rumore come un branco di oche starnazzanti, non porta niente di nuovo su una situazione che per molti versi è pesante, difficile da sopportare ed odiosa da vivere.
Io so che lo Stato ed il Popolo italiano hanno un sacco di difetti. Non ci sono solo quelli però... Mi viene da citare, visto che si parla di Genova e Bologna, dell'iniziativa Non c'è fango che tenga, che con una bella mossa di marketing e comunicazione ha avviato una raccolta fondi con uno slogan che acchiappa (poi c'è pure chi ci ha fatto la vaccata di fare il clone della t-shirt... mavabbèdettagli) dopo l'alluvione, e della reazione di tutta la città felsinea ad un evendo
veramente orribile come è stata la strage del 2 agosto 1980, dove senza protezione civile, senza coordinamento, senza forze dell'ordine ci son state centinaia di persone che han fatto ambulanzieri (autisti autobus), scavatori di macerie, paramedici, supporto ai feriti. Una cosa simile 40 anni dopo non è possibile, perchè la prima cosa che verrebbero fuori sono le regole, le responsabilità civili e penali, le certificazioni professionali e le abilitazioni a poter fare o non fare un determinato tipo di lavoro.
Scusate il megaOT, torniamo al ponte.
Questo è il frutto delle mie ricerche fatte a volo radente in giro per la rete e con informazioni ed opinioni che partono da articolo di testate giornalistiche o agenzie di stampa online. Io non ho nessuna verità in tasca, spero che possa essere d'aiuto a tanti. Ma oltre a questo ci sono personalissime considerazioni sulle quali si può scazzottare, con rispetto, quanto si vuole.
Il viadotto/Ponte Morandi è stato costruito a metà degli anni 60 congiungendo la sezione est (italia) e ovest (verso la francia) della A10, ricevendo anche il traffico della A7, dove sfocia la A10 andando verso la Francia all'altezza di Diamante/Rivarolo/Teglia.
In senso stretto è un punto a dir poco critico, ed infatti negli anni per alleggerire il carico di Genova come traffico è stata realizzata la A26, che parte sì dal lago maggiore, ma che attraversa il piemonte fino a scendere a ovest di Genova, saltando un ampio tratto come la A7 (che in discesa è una prova speciale da rally, per essere un'autostrada) e di centro di Genova.
Resta il fatto che per andare oltre il torrente Polcevera è stato posizionato questo ponte realizzato in modo analogo ad altri dal progettista che ne ha dato il nome.
La peculiarità di questo lungo ponte (oltre 1km) da più ingegneri contestata è il fatto che gli stralli (il pezzo architettonico che
sostiene per trazione il supporto al manto stradale) sono stati realizzati in calcestruzzo armato, quando la storia dell'ingegneria ha usato molto più spesso cavi in acciaio multifilare e dei moduli più piccoli, tali per cui è possibile come manutenzione "quasi ordinaria" smontare uno di questi cavi per sostituirlo con uno meno usurato o già manutenzionato. Se cercate "ponte strallato" su internet troverete centinaia di realizzazioni su questo canovaccio, incluso un fenomenale ponte sospeso in russia con una campata di oltre 1km.
I ponti strallati
non sono perfetti.... se chi li progetta non tiene conto di tutti i parametri, capita come nel 1940 sul Tacoma Narrows Bridge, dove il crollo è avvenuto per colpa del fenomeno di risonanza relativa al vento
https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Tacoma_Narrows
E non è che fosse un fesso chi lo aveva progettato... Moisseff ha fatto parte del team dei progettisti del Golden Gate.
Il motivo per cui il calcestruzzo non è il massimo come strallo è che prima o poi miscela, sottoposta a trazione, si fessura, facendo arrivare le intemperie al metallo, alimentandone l'invecchiamento e la corrosione.
Torniamo al ponte... e a tutte le nefandezze che si possono dire.
Il progetto è stato vagliato, accettato all'epoca e messo in opera. Poi si è visto nei 10 anni successivi che non è che stesse performando alla grande. Nello specifico, le manutenzioni ordinarie e straordinarie da eseguire sul ponte si son rivelate ben più ampie.
Non solo...
Nell'ultimo ventennio si è assistito ad un aumento del volume delle merci, delle persone, delle masse degli automezzi, e quindi di carico di traffico. Nel 2009 si è dichiarato che il volume di traffico sul ponte era quadruplicato negli ultimi 30 anni... Ora. Non voglio dire che il progresso di queste cose è lineare e stabile, ma secondo me nel 1980 già si capiva che c'era qualcosa che non andava e che il traffico in questa lingua di terra (liguri) era un pelino esagerato.
https://it.wikipedia.org/wiki/Gronda_di_Genova
Nello specifico è dal 1984 che si parla di
alternative al flusso nord/sud di veicoli da e per Genova, con diversi intoppi. Nella pagina sopra ci sono 4 alternative per rendere più fruibile la città come flusso di mezzi, oltre alle 3 rifiutate dal 1984 in poi.
Nel frattempo i soldi per le autostrade liguri (se ben ricordo salate mordenti a pedaggio) sono uscite dalle tasche di chiunque le abbia attraversate, italiani e stranieri. Nelle casse di Autostrade per l'italia, ma anche verso lo stato italiano che a questa società da' la concessione per lo sfruttamento dell'opera (e non è decorativa)..
Ho visto due città
annodate nella mia vita: Genova e Trieste. Sono le uniche due realtà
che conosco, in Italia
, ad assomigliare ad un tasso di densità di popolazione pari a quello giapponese. Per dirla in modo triviale, non c'è spazio nemmeno per un pelo di.... là in mezzo. Eppure ci sono aziende, cantieri, porti, città, mezzi di comunicazione e trasporto, abitazioni, stadi.
Ma non c'è un popolo ordinato ed una amministrazione come quella giapponese, in grado di dire a fronte dell'idea di un avversario "è buona, è fatta bene, è sostenibile e va portata avanti".
La viabilità ed i trasporti sono un problema irrisolto ed irrisolvibile in Italia. Non c'è l'attitudine a pensare e mettere in pratica un metodo di trasporto persone e merci che non sia "dallo zerbino mio allo zerbino della destinazione", non conosco persona che non veda questa come la cosa più bella di tutte, con la complicazione di velocità, stanchezza, traffico, costi. E allora, forse spaventati dal costo dei parcheggi o dai possibili multoni in arrivo, si lascia a casa la macchinina e si va con altri mezzi. Ma è molto, molto raro...
Non so chi di voi
non ha come ricordo d'infanzia l'andare in macchina in villeggiatura e scendere dentro al cortile del posto dove si villeggia... Con una popolazione simile, chi è che penserebbe di andare al mare
in treno o in aereo e prendendo un car sharing a destinazione? Non vale citare la sardegna, che per tanti di noi senza traghetto è un po' dura...