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PARLIAMO DI AUTO ELETTRICHE IL MIO PUNTO DI VISTA

Pling plong... Informazione sportiva...
Quelle fetecchie di Audi incamerano oggi un altro primato, mi rode come una flotta di castori riportarlo, ma è vero e va riconosciuto.
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Carlos Sainz e Lucas Cruz oggi conquistano la loro quarta Dakar, a bordo del quarto marchio diverso. E per la prima volta nella storia, su un'auto non mossa da un motore termico.

Dopo la prima auto 4x4 vittoriosa in una gara ed in un campionato di Rally.
Dopo la prima auto diesel a concorrere e vincere a LeMans.
Dopo la prima auto ibrida a vincere a LeMans.
Dopo la prima auto non a trazione termica a correre la Dakar...

oggi, qualche giorno dopo l'annuncio del ritiro a fine anno dai Rally Raid, Audi porta a casa la prima vittoria della Dakare di un'auto non mossa da motore termico.
Per chi non lo sapesse, RS Q eTron è mossa da una trazione completamente elettrica, con una serie di batterie come accumulatori e un motore 4 cilindri turbo TFSI come range extender, completamente asservito alle necessità di energia richieste dai piloti per la guida.

Non è la prima Dakar vinta a zero emissioni (fatte dal veicolo), di certo è un altro traguardo tecnologico (e va ammesso, di marketing) per l'automobile.

Un doveroso applauso alla enorme prestazione di Sébastien Loeb, terzo a fine gara e, sino alla penultima tappa, aggressivo e velocissimo avversario del sessantun'enne pilota spagnolo di Rally e Rally Raid per la vittoria.

Seb è all'ottavo tentativo di ottenere il trofeo; se consideriamo che si è ritirato due volte, ha fatto una volta 9° e per il resto è sempre arrivato a podio... Sainz e Audi hanno avuto vita difficilissima, sino a che un braccio della sospensione della Prodrive Hunter ha fatto "ciao" alla penultima tappa. Per dare un'idea della combattività dell'alsaziano... Convinto di dover abbandonare per assenza di modo di arrivare al traguardo di tappa, supportato da un compagno di marca che gli ha dato il ricambio che occorreva, l'equipaggio ha perso circa 1,5 h durante l'ultima tappa, rischiando di finire fuori dal podio. Sfruttando un guasto di avversari (di un altro marchio) è riuscito a recuperare parecchi minuti al secondo, che l'ha sopravanzato di appena 9 minuti (su un distacco totale di 1h 20 min, su una distanza di gara di quasi 50h per Loeb.

Applausi per tutti gli equipaggi che sono arrivati alla fine della competizione, tra classifica assoluta e Dakar Experience (cioè poter ripartire e proseguire la competizione ma essendo esclusi dalla classifica finale).

Alla Dakar, il primo successo è sempre arrivare al traguardo.
 
Sul Quattroruote del mese corrente c'è l' esito della prova di durata dell' Audi Q4 e-tron.
Le considerazioni sono molto positive. Affidabilità molto alta, batteria ancora in ottima forma dopo i 100000 km percorsi, pastiglie dei freni a metà e dischi a 2/3 della loro vita. Ci tengono a sottolineare inoltre che in 100000 km è stato effettuato solo un passaggio in officina per un controllo dei livelli a 50000 km.

Viene tracciato un quadro molto positivo.
 
Con le batterie il tempo è una grande variabile, costi al km?
 
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Il grafico sotto mostra il decadimento della batteria.
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Ultima modifica:
Considerazioni sulla prova...

Stiamo parlando di un test di un'auto da 60k euro. Sarò noioso su questo punto.

L'unica visita in officina è stata "stupefacente", a naso. E poi ho fatto due conti.
Si parla di 16 mesi (un anno e un terzo), con i 100k chilometri e gli attuali piani di manutenzione tra i 20 ed i 30k per tagliando significano 5 o 3 visite per la stessa distanza in un'auto a combustione interna (che tra l'altro vivrebbe un momento particolarmante positivo per l'usura del motore, visto che 100k in 480gg significano una media di 210km al giorno...).
Considerando come Ingolstadt trasformi le officine in gioiellerie, effettivamente sarebbe costato di più come voce specifica.
Q5 2.0 TDI (arduo pensare che chi faccia percorrenze simili prenda benzina) viene proposta attorno ai 250 euro per il cambio d'olio. Esistono anche i pacchetti 5/100k che pre-comprano i tagliandi. Facendo un conto molto molto campato per aria, prevedendo tagliandi di tipo long-life (30k km) credo che sarebbero stati spesi circa 1000-1200 euro, ipotizzando 2 semplici cambi d'olio (250) e un tagliando più corposo comprendente altro (500-600 euro).
Nell'auto elettrica di dispositivi che abbisognano manutenzione c'è... la batteria, il suo circuito di raffreddamento. Quindi la sola ispezione in officina... fa molto grazie, graziella e grazie al cazz°.

Ottima la durata delle pastiglie, facendo la tara a quella dei dischi fa ipotizzare circa 150/170k km con le pastiglie (il consumo si aumenta quando si riduce la dissipazione) e 250k i dischi. Stime ragionevolmente prudenziali.
Ma quanto costa cambiarli?
Perchè va detto... l'auto elettica pesa significativamente di più rispetto alla controparte a combustione interna e al contrario della F1 l'impianto dei freni è dimensionato per fermare l'intera auto anche senza la rigenerazione in funzione, quindi sui materiali dei freni mi aspetto un +20% di costo di listino.

Quando ho letto 3700 euro di gomme un po' mi sono stranito. Ok che è un SUV ma mi sembra tanto alto... Ho cercato su Gommadiretto.
Misura 235/55 R19 indice di carico 101, le più economiche cinesi estive stanno a 80 euro a pezzo, 150 euro a pezzo per marchi meno sconosciuti, sino a oltre 200 per marchi europei o che spendono tanto in marketing, anche 270 a pezzo.
A seconda del peso potrebbe essere necessario salire ancora di indice di carico, che per la Q4 eTron può arrivare sino a 105, mentre la taglia del cerchio oltre i 21" di diametro.
La cifra è corposa. Facciamo 900 euro con 2 set di gomme (una invernale, una estiva) aggiungiamo pure un set di cerchi. Pesano per oltre 2800 euro? Oppure han pagato 1100 euro a treno e 1500 di cerchioni?
O peggio ancora: 4 treni di gomme in 100.000 km?

Infine il grafico dell'efficienza della batteria. Ed onestamente... quello mi preoccupa.
Il valore assoluto non è malvagio, il 6/7% in 100.000km. Però son solo 16 mesi. Usura di più la batteria l'intenso ciclo di carica e scarica o il passare del tempo, che complica i lavorio chimico?
Stiamo parlando di un'automobile che viene fatta pagare un terzo del prezzo di un appartamento manco piccolo...

E' una scelta quella di non citare le altre spese.
In alcuni specifici momenti, l'auto elettrica potrebbe costare praticamente zero da caricare (però prevede altri investimenti e specifici contesti) ed in ogni caso la forchetta di prezzi tra caricare a casa e caricare in una colonnina fast in strada è molto più marcata rispetto che a fare carburante al miglior prezzo o in autostrada. Il minor volume di denaro dato dal carburante prima o poi potrebbe sparire, i vantaggi fiscali e di circolazione potrebbero venir ridotti o annullati, idem quelli assicurativi e di tassa di possesso.

Quanti soldi è costata di più la versione eTron rispetto alla controparte termica?
Che tra le altre cose se è dotata di ibrido come tante, riduce il consumo dei freni, per quanto non in modo altrettanto impressionante come fa una elettrica pura.

Ma abbiamo in giro un'auto più pesante, che mangia più gomme (produce più particolato per questo), anche se consuma meno freni (qui il particolato si riduce) e non ne genera con la combustione.
Che è costata molto di più.
Che in 16 mesi ha perso il 6/7% di autonomia, e che magari in termini di performance di ricarica verrà ancora peggiorata per rendere questo degrado inferiore.

Le BEV sono qui, arriveranno e soppianteranno il resto del parco circolante, lo sappiamo già. Sono già un prodotto, il mercato è in grado di proporre veicoli per tante fasce di spesa diverse, ma non adatte a tutte le esigenze (e va anche bene così, non è detto sia economicamente conveniente per tutti avere un'auto elettrica). Qualche giorno fa ho visto la prova di una Mazda con un range extender a benzina. Che fa 8km con un litro quando non hai la batteria carica.

Per me... ancora non ci siamo. Ed il punto che deve migliorare in assoluto è proprio la batteria.
Deve diventare più leggera, così da togliere la necessità di spostare 2.4 tonnellate di auto per spostare una persona. Più leggera la batteria, più leggera e non di poco diventerà tutta l'auto, che dovrà accelerare, frenare, rendere confortevole meno peso.
Deve diventare più duratura, le performances dovrebbero calare non oltre 3% in 100k km.
Deve diventare più economica, non mi stupirei che venissero chiesti oltre 15k euro per cambiare un pacco batteria in un'auto di questo segmento.

Poi c'è il brutto trip di dover aver per forza enormi scatoloni di lamiera con ruote giganti per muoversi.
Se foste appassionati di moto, sapreste che le masse non sospese (le ruote) sono tra le cose che più influiscono la reattività del mezzo muovendosi. Per le competizioni sono vietati, ma se si potessero usare cerchioni in compositi e fibre invece che in metallo, le moto sarebbero ancora più agili e veloci nel cambiare direzione, facendo fare meno fatica ai piloti.
Immaginatevi quanta energia costa far girare un cerchione da 21" con pneumatici /40 sopra. Quanta energia mangia avere queste enormi ruote e questi enormi scatoloni?

Resta l'innegabile vantaggio di non dover produrre per forza CO2 per muoversi.
Resta la necessità industriale di... sbagliare. Perchè senza fare prodotti, non si possono fare sperimentazioni, soluzioni, miglioramenti. Sia per mancanza di momenti di sviluppo, sia per la necessità di aver i profitti da reinvestire per ricerca.

Trovo un po' troppo speranzosi i toni di Quattroruote. Un tentativo di esortare la clientela a scollarsi dal termico.
Ci sta, segue una logica: la rivista vuole continuare ad avere un pubblico, e presto o tardi dovrà lasciare indietro il pubblico del termico per quello delle BEV.
Poi ho sensazioni contrastanti.
Per quanto ho letto io, Quattroruote non è stato sempre particolarmene caustico nei confronti dei costruttori nazionali. Da un lato, attaccare la propria industria crea problemi alla nazione, oltre che ridurre la possibilità che venga da te per farti lavorare (mezzi in prova) o darti fatturato (pubblicità).

Attualmente i poli automobilistici europei sono
Stellantis (circa)
Renault
VAG
Non c'è altro.

In passato FCA non gradiva che pettinava male le proprie auto: Galeazzi e Bordoni, ex AutoMoto.it, durante una prova di un'auto della galassia FCA han raccontato di come "stranamente" per loro non c'erano mai auto demo da testare, dopo che avevano massacrato la Tipo. Non ricordo quatto mancasse alla fine della collaborazione con AutoMoto.

Così, a naso. Che editoriale Domus stia facendo un piano pluriennale per il fatturato pubblicitario?
 
Apprezzo la tua disanima @Pike

In base alla mia limitata cultura, non me la sento di affermare che l'autotrazione elettrica sia in grado di ridurre significativamente le emissioni di CO2. Al di la delle obiezioni che hai mosso, in questo momento come viene prodotta la corrente? La parte del padrone è svolta da combustibili fossili, nucleare e poi, in piccola parte, dalle rinnovabili. Al momento, quindi si sposta la produzione di CO2 dai veicoli circolanti alle centrali.

Sotto questo aspetto, anche l'idrogeno è una chimera. Come viene prodotto? Al momento la gran parte deriva da steam reforming dal gas naturale e gassificazione dal carbone.

A livello di produzione energetica, conosciamo pregi ed i difetti dell'energia atomica prodotta mediante fissione, sappiamo che le centrali atomiche a fusione sono ancora in fase di studio quindi la progettazione sarà in la da venire: alcune stime parlano del 2050.

La produzione di energia da fonti rinnovabili è messa in difficoltà poiché il mancato innevamento riduce la disponibilità di acqua nei bacini, inoltre non è possibile ricoprire il territorio di pannelli fotovoltaici, al di là dei loro pregi e difetti. Occorre mantenere una quota di terreni significativa per la produzione alimentare.

Quindi possiamo dedurre che non siamo pronti a produrre una maggiore quantità di corrente per sostenere una potenziale riconversione del parco trazione se non aumentando il consumo di combustibili fossili. Di cosa stiamo parlando, dunque?
Messaggio doppio unito:

In passato sono stato abbonato a 4ruote ma ho lasciato. Troppo spesso gli articoli puntavano sull'emozionare l'utente. Dopo la lettura mi chiedevo se per caso chi aveva scritto l'articolo o prodotto il test drive volesse suggestionarmi per indurmi a comprare l'auto. Alla fine leggevo solamente le schede tecniche..
Messaggio doppio unito:

lapsus, volevo dire: la costruzione delle centrali nucleari a fusione sarà ancora in là da venire.
 
Ultima modifica:
@IDEA_SILVIO con la combustione interna produce il 100% delle volte della CO2, per muoversi. Dalla produzione del carburante, sino al trasporto, sino all'auto stessa.

Con l'elettrico questo 100%... non c'è.

Per il termico è così e non può cambiare.
Per l'elettrico dipende da fattori esterni, ma può cambiare.
 
Bene. Aspetto che i fattori esterni siano maggiormente favorevoli. Al momento mi sembra che si sia partiti in modo molto improvvisato. Non è stata aumentata la produzione di corrente in modo green, non c'è la possibilità di ricaricarsi in modo facile. Nel mio paese, stimo ci siano duemila autovetture e due postazioni per la ricarica. Credo sia una situazione abbastanza indicativa.
 
Non è stata aumentata la produzione di corrente in modo green,
Da quali dati esprimi questa cosa?
Dal 2011 per ogni ristrutturazione oltre una certa percentuale dell'immobile è obbligatorio installare pannelli fotovoltaici (in ragione della superficie dell'immobile), idem per ogni nuova costruzione.
E il costo degli impianti fotovoltaici è calato a picco, perchè ce ne sono molti, molti di più di quanti ce ne siano nel 2011, con i conti energia che son stati sempre meno remunerativi (e che tu paghi in tutte le bollette assieme alle spese fisse).
Se poi il tuo intervallo temporale è "da quando mi sono accorto che vogliono mettere a riffa le auto a batteria"... non so quando è successo.

Non sono trovabili in quattro click, ma le statistiche sul bouquet di sorgenti dell'energia in italia sono pubbliche
non c'è la possibilità di ricaricarsi in modo facile.
non vorrei che...
Nel mio paese, stimo ci siano duemila autovetture e due postazioni per la ricarica. Credo sia una situazione abbastanza indicativa.
il tuo paese è... semplicemente il tuo paese, quindi la tua percezione è un po' mancante?
Intendiamoci.
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fonte https://it.chargemap.com/map
Questa è la mappa dei punti di ricarica disponibili nella città di Grosseto di un servizio che si chiama ChargePass. Quelli che chi si abbona può usare.

https://www.colonnineelettriche.it/
qui c'è un sito che permette di inserire volontariamente le colonnine di carica che si trovano in giro
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il numero non è ciclopico, ma con 20 regioni una stupida media artimetica dice 120 per regione. Che non sono abbastanza, sono d'accordo... ma non ci sono solo veicoli elettrici in italia.

Con il numero di colonnine al tuo paese probabilmente manco io considererei interessante l'auto elettrica. Ma io e te siamo due persone che non è detto concidano con le esigenze della maggior parte degli italiani! :)
E vuoi ridere?
I numeri che ti ho fornito li ho trovati e potrebbero essere completamente errati.
Fonte
https://insideevs.it/news/673959/mappa-colonnine-ricarica-autostrada-2023/
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Inside EV è la sezione "elecric only" di Motorsport.com italia, in declinazione uso civile (Motor1).
Parlano più spesso di me e di te con chi gestisce flotte di auto, parchi ricarica, fornitori in genere (dalle ex petrolifere ai gestori di energia elettrica ai rivenditori di contratti di carica) e ogni mese i numeri cambiano.
Perchè sicuramente occorrono più infrastrutture a colpo d'occhio per fare una colonnina che per una casa, ma non occorre scavare nel terreno diverse decine di metri cubi per mettere le cisterne.

Vuoi ridere? Ci sono meno di 1500 distributori di metano in italia, per quanto difficilmente i distributori riempiono solo due veicoli alla volta.
https://www.glpautogas.info/it/distributori-metano-italia.html

Eppure, il metano è ancora diffuso, per quanto cestinato dai marchi (non vedono motivo di investire visto il limitato ritorno rispetto alle elettriche). E a metano girano anche camion (autocarri) e camioncini (tipo Daily).
E nessuno ha l'ansia da pieno, per quanto tanti si rompono ad essere obbligati, per lavoro, ad usare i sistemi di riempimento metano.

Fammi fare un esempio che non c'entra nulla.
A me la pasta in bianco.... piace! Ma proprio tanto! Un filo d'olio, ogni tanto una spolverata di parmigiano reggiano, ma in ogni caso l'ho mangiata per anni e la mangerei 5-6 giorni a settimana tutt'ora.
A tanta altra gente non piace, va bene così, ma non mi metto a dire che tutta la pasta condita non ha senso d'esistere perchè tanto a me non interessa, visto che mi piace quella in bianco. ;-)

Parlare dei "nostri" (come forumers) casi d'uso ci sta, sono esperienze. Ma non possiamo essere il campione fondamentale per tutto il nostro paese o tutta la UE.
 
Con l'elettrico questo 100%... non c'è.
Secondo i dati dell'Enea, il mix energetico italiano nel 2022 è stato composto da:
40,2% da fonti rinnovabili (idroelettrica, solare, eolica, geotermica, biomasse);
38,6% da gas naturale;
19,2% da carbone;
2,0% da petrolio.
Sulla base di questi dati, le emissioni di CO2 di un'auto elettrica alimentata da una centrale elettrica in Italia sono attorno ai 100 grammi di CO2 per chilometro. Più o meno lo stesso valore di un'auto di ultima generazione di media cilindrata.
 
Quello che non possono riportare i dati di Enea è il volume di impianti disconnessi durante l'anno perchè l'energia che veniva proposta non poteva essere accettata.

Secondo me abbiamo un bel pacchetto di energia che non stiamo usando tra eolico, geotermico e solare, che ovviamente non possono fornire on demand le cose richieste.
Tuttavia...
Immaginate se quando c'è eccesso di energia vi fossero veicoli in carica...
 
Sull'asserito scarso aumento di produzione elettrico da fotovoltaico, anni fa feci visita ad una centrale elettrica a gas, il relatore spiegava che la spengono di giorno per un esubero di corrente in rete.
 
Ok, dammi un attimo per cercare dati.
Messaggio doppio unito:

L’Ufficio Statistico di Terna, membro del Sistema Statistico Nazionale, ha per legge il compito di elaborare le statistiche ufficiali del settore elettrico e cura l’intera rilevazione in tutte le sue fasi a partire dall’acquisizione dei dati, controllo e rettifica di dati incongruenti, elaborazione e pubblicazione finale.

https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche

Il fabbisogno di energia elettrica è stato soddisfatto per l’86,4% da produzione nazionale destinata al consumo, per un valore di 272 TWh (-1,8%), e per la quota restante, pari al 13,6%, dalle importazioni nette dall’estero per un ammontare di 43 TWh.

I consumi annuali di energia elettrica in Italia nel 2022 sono stati pari a 295,8 TWh.

La produzione nazionale lorda è stata pari a 283,9 TWh, registrando un calo dell’1,8% rispetto al 2021.

La fonte termoelettrica non rinnovabile ha coperto la maggior parte del fabbisogno, rappresentando il 63,9% della produzione (in aumento del 6,4% rispetto al 2021). Tra le fonti rinnovabili si registra il record storico del fotovoltaico, che nel 2022 ha totalizzato oltre 28 TWh di produzione (+12,3% rispetto al 2021); al contrario è stato registrato un minimo storico nella produzione idroelettrica che scende del 36,2% attestandosi a 30,3 TWh. In calo anche le altre fonti rinnovabili: eolica -2,1%, geotermica -1,3% e bioenergie -7,6% rispetto al 2021. Principale responsabile della diminuzione delle bioenergie, che registrano il delta negativo più significativo degli ultimi anni, è la produzione ottenuta utilizzando come combustibile gli oli vegetali grezzi che scende del 24,8%.

Siamo in deficit di corrente anche se, secondo alcuni (https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_elettrica_in_Italia#Scambi_con_l'estero) le nostre centrali potrebbero coprire l’intero fabbisogno. La quota del leone al momento è ancora in mano ai combustibili fossili. Assistiamo ad un aumento del fotovoltaico ma alla diminuzione dell’idroelettrico ipso facto. Dovremmo scomporre il settore fotovoltaico tra energia prodotta da impianti installati sui tetti ed energia prodotta da interi campi sottratti all’agricoltura e trasformati. In futuro avremo più corrente ma rischieremo di dover importare più alimentari. Non ho dati statistici per questo. Quest’ultima è un’argomentazione logica, opinabile, ma, secondo me, probabile.



La statistica è un ottimo strumento perché attraverso la lettura di dati da macroaree e macro aggregati permette di capire e descrivere un’economia permettendo agli organi di politica di comprendere varie situazioni e predisporre azioni in risposta.



Ma dal mio punto di vista presenta un limite ed è descrivibile prendendo a prestito un vecchio concetto che si usava contro la logica dei calcolatori: se ho la testa nel congelatore ed i piedi nel forno, statisticamente sto bene.

Dal mio punto di vista, se a Torino, Milano, Genova, Firenze ecc, ad esempio i punti di ricarica sono più numerosi e meglio distribuiti comporta un giovamento per chi abita in quella zona. Ma, se nelle vallate afferenti, la situazione è diversa, occorre tenerne conto.



Considerando che la disponibilità delle colonnine in città è comunque limitata, non sono nelle condizioni di ricaricare la batteria quando vado in ufficio o in fabbrica e toglierla alla fine del turno. Avrei comunque il disagio di prendere un permesso dal lavoro per spostare il mio veicolo elettrico..



Credo sia evidente il fenomeno del pendolarismo che vede ogni giorno migliaia di autovetture spostarsi da paeselli e cittadine per raggiungere i poli economici dove ci sono fabbriche, magazzini e uffici. Inevitabilmente se non si può effettuare la ricarica sul luogo di lavoro, devo poterla fare a casa. A meno che non possa ricaricare mentre faccio la spesa o altro. Cosa fattibilissima con l’attuale disponibilità di spine ed il numero ancora contenuto di autoveicoli anche se non in tutto il territorio.



Il fotovoltaico domestico è utile se posso trasformare l’energia del sole in corrente che va direttamente nella mia macchina. Ma se di giorno sono in ufficio, vorrebbe dire che dovrei trasformare la corrente elettrica generata dal fotovoltaico in energia chimica per immagazzinarla, poi ritrasformarla in energia elettrica per ricaricare la batteria dell’autovettura a pile. Quanto mi costano fotovoltaico più accumulatori? Inoltre, non è il mio settore per cui non conosco dati e, in questo momento, non ho la possibilità di cercarli. Ma posso dire con certezza ogni trasformazione equivale una perdita di energia stessa.



Oltre ad ogni altra considerazione sul fotovoltaico domestico, inoltre, si tenere a mente altri fattori fattori: non tutte le case hanno una buona esposizione solare, pertanto, non tutti possono installare un impianto in modo efficiente. Tra questi il sottoscritto, infatti ho già mandato a fare lunghe passeggiate su moli molto corti chi mi lo proponeva. In inverno, per alcune settimane, il mio tetto non vede il sole. Considerando inoltre che attualmente, in regime di Scambio sul Posto si ricevono circa 10 c€/kWh… https://www.otovo.it/blog/scambio-sul-posto-cose-come-funziona/



Quando ritorno a casa dal lavoro, in 5 minuti effettuo il pieno di gasolio: questi sono suddivisi in due o tre alla pompa ed i restanti a pagare e prendere il caffè. Quando avrò la possibilità di fare altrettanto con l’elettrico, allora potrò considerarlo una valida alternativa. Sono felice se oggi qualcuno ha la possibilità di usare auto elettriche senza disagi ed aggravi ma in questo momento non fanno per me.
 
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C'è anche il fattore economico, se puoi acquistare energia dall'estero a prezzo più basso di quello prodotto qui, è ovvio che si abbassano le centrali italiane e si importa. Anche il gas dopo il casino con l'Ucraina lo vendevamo perché avevamo contratti di acquisto vantaggiosi e conveniva esportarlo con sovrapprezzo invece di sbrigarsi a riempire gli stoccaggi.
Ora se l'auto costasse come una termica, uno che fa 20 - 30 km al giorno per andare al lavoro potrebbe caricarsi la notte quei km anche con i 3 KW (non serve mica caricare completamente la batteria) risparmiando con la bioraria o con tariffe rispetto che con la benzina.
 
Praticamente con l'elettrico uno deve vivere per stare appresso alla macchina... per me ancora non ci siamo
 
non conoscendo le auto elettriche mi sorgono 2 domande "elementari":
perchè un auto puramente elettrica ha la stessa forma di un auto tradizionale?puo' avere le batterie sotto il pianale e i motori sui mozzi , quindi ....

perchè non hanno studiato un sistema di batterie standard intercambiabili in modo da rifornirsi di energia con uno stop & go ?

inoltre mi risulta che le batterie quando si va parecchio sottozero perdono il 50 % di carica
questo come è stato risolto;SE è stato risolto?scusate per la banalità e anche l'ignoranza sulle auto elettriche
 
puo' avere le batterie sotto il pianale
Varie vetture elettriche hanno le batterie nel pianale, la più conosciuta è Tesla, questo però comporta il fatto di dover smontare completamente l'auto per sostiuituirle (infatti nel caso si renda necessaria la sostituzione in genere è più conveniente rottamarle)
perchè non hanno studiato un sistema di batterie standard intercambiabili
Probabilmente per lo stesso motivo per cui non si fanno ricambi universali, ogni costruttore vuole mantenersi il business in casa propria, VW ha tentato di realizzare un sistema simile negli anni 60, ma non ha avuto seguito.
Per quanto riguarda la perdita di capacità delle batterie si può valutare attrorno al 20-25% in condizioni di freddo molto intenso.
 
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Praticamente con l'elettrico uno deve vivere per stare appresso alla macchina... per me ancora non ci siamo
La maggioranza dei lavoratori dipendenti possiede 2 auto in famiglia e vanno quotidianamente al lavoro nel raggio di una 30ina di km max. In quel caso una elettrica che ha costi di alimentazione e di manutenzione inferiori ad una termica, la attacchi semplicemente alla presa domestica ogni sera, e probabilmente arrivi al sabato con la batteria quasi carica dato che durante la settimana non utilizzi tutta l'energia che carichi la sera. Per i viaggi fuori porta c'è sempre la seconda auto, Il punto dolente ora è il prezzo d'acquisto elevato. Per l'affidabilità non credo ci siano problemi, in fabbrica da decenni vedo carrelli da svariate tonnellate che carichi durante il weekend e lavorano tutta la settimana per una decina di anni senza problemi alle vecchie batteria al piombo.
Mio figlio ha una ID4 aziendale da qualche mese, unico problema un viaggio in sud Italia dove ha giustamente preferito farsi dare un diesel.
Si, non ci siamo ancora ma è prossimo.
 
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