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- Panda 169 1.2 Nat. Power 2008
Pling plong... Informazione sportiva...
Quelle fetecchie di Audi incamerano oggi un altro primato, mi rode come una flotta di castori riportarlo, ma è vero e va riconosciuto.
Carlos Sainz e Lucas Cruz oggi conquistano la loro quarta Dakar, a bordo del quarto marchio diverso. E per la prima volta nella storia, su un'auto non mossa da un motore termico.
Dopo la prima auto 4x4 vittoriosa in una gara ed in un campionato di Rally.
Dopo la prima auto diesel a concorrere e vincere a LeMans.
Dopo la prima auto ibrida a vincere a LeMans.
Dopo la prima auto non a trazione termica a correre la Dakar...
oggi, qualche giorno dopo l'annuncio del ritiro a fine anno dai Rally Raid, Audi porta a casa la prima vittoria della Dakare di un'auto non mossa da motore termico.
Per chi non lo sapesse, RS Q eTron è mossa da una trazione completamente elettrica, con una serie di batterie come accumulatori e un motore 4 cilindri turbo TFSI come range extender, completamente asservito alle necessità di energia richieste dai piloti per la guida.
Non è la prima Dakar vinta a zero emissioni (fatte dal veicolo), di certo è un altro traguardo tecnologico (e va ammesso, di marketing) per l'automobile.
Un doveroso applauso alla enorme prestazione di Sébastien Loeb, terzo a fine gara e, sino alla penultima tappa, aggressivo e velocissimo avversario del sessantun'enne pilota spagnolo di Rally e Rally Raid per la vittoria.
Seb è all'ottavo tentativo di ottenere il trofeo; se consideriamo che si è ritirato due volte, ha fatto una volta 9° e per il resto è sempre arrivato a podio... Sainz e Audi hanno avuto vita difficilissima, sino a che un braccio della sospensione della Prodrive Hunter ha fatto "ciao" alla penultima tappa. Per dare un'idea della combattività dell'alsaziano... Convinto di dover abbandonare per assenza di modo di arrivare al traguardo di tappa, supportato da un compagno di marca che gli ha dato il ricambio che occorreva, l'equipaggio ha perso circa 1,5 h durante l'ultima tappa, rischiando di finire fuori dal podio. Sfruttando un guasto di avversari (di un altro marchio) è riuscito a recuperare parecchi minuti al secondo, che l'ha sopravanzato di appena 9 minuti (su un distacco totale di 1h 20 min, su una distanza di gara di quasi 50h per Loeb.
Applausi per tutti gli equipaggi che sono arrivati alla fine della competizione, tra classifica assoluta e Dakar Experience (cioè poter ripartire e proseguire la competizione ma essendo esclusi dalla classifica finale).
Alla Dakar, il primo successo è sempre arrivare al traguardo.
Quelle fetecchie di Audi incamerano oggi un altro primato, mi rode come una flotta di castori riportarlo, ma è vero e va riconosciuto.
Carlos Sainz e Lucas Cruz oggi conquistano la loro quarta Dakar, a bordo del quarto marchio diverso. E per la prima volta nella storia, su un'auto non mossa da un motore termico.
Dopo la prima auto 4x4 vittoriosa in una gara ed in un campionato di Rally.
Dopo la prima auto diesel a concorrere e vincere a LeMans.
Dopo la prima auto ibrida a vincere a LeMans.
Dopo la prima auto non a trazione termica a correre la Dakar...
oggi, qualche giorno dopo l'annuncio del ritiro a fine anno dai Rally Raid, Audi porta a casa la prima vittoria della Dakare di un'auto non mossa da motore termico.
Per chi non lo sapesse, RS Q eTron è mossa da una trazione completamente elettrica, con una serie di batterie come accumulatori e un motore 4 cilindri turbo TFSI come range extender, completamente asservito alle necessità di energia richieste dai piloti per la guida.
Non è la prima Dakar vinta a zero emissioni (fatte dal veicolo), di certo è un altro traguardo tecnologico (e va ammesso, di marketing) per l'automobile.
Un doveroso applauso alla enorme prestazione di Sébastien Loeb, terzo a fine gara e, sino alla penultima tappa, aggressivo e velocissimo avversario del sessantun'enne pilota spagnolo di Rally e Rally Raid per la vittoria.
Seb è all'ottavo tentativo di ottenere il trofeo; se consideriamo che si è ritirato due volte, ha fatto una volta 9° e per il resto è sempre arrivato a podio... Sainz e Audi hanno avuto vita difficilissima, sino a che un braccio della sospensione della Prodrive Hunter ha fatto "ciao" alla penultima tappa. Per dare un'idea della combattività dell'alsaziano... Convinto di dover abbandonare per assenza di modo di arrivare al traguardo di tappa, supportato da un compagno di marca che gli ha dato il ricambio che occorreva, l'equipaggio ha perso circa 1,5 h durante l'ultima tappa, rischiando di finire fuori dal podio. Sfruttando un guasto di avversari (di un altro marchio) è riuscito a recuperare parecchi minuti al secondo, che l'ha sopravanzato di appena 9 minuti (su un distacco totale di 1h 20 min, su una distanza di gara di quasi 50h per Loeb.
Applausi per tutti gli equipaggi che sono arrivati alla fine della competizione, tra classifica assoluta e Dakar Experience (cioè poter ripartire e proseguire la competizione ma essendo esclusi dalla classifica finale).
Alla Dakar, il primo successo è sempre arrivare al traguardo.