Mettiamola così...
Negli anni 30 c'è stato un crollo dovuto ad un gonfiarsi di un contesto precedente per quanto riguardava speculazione, inflazione, e varie altre cose.
Nonostante la forte crescita durante il conflitto (USA, produzione di... strumenti da guerra) e post-conflitto (europa, ricostruzione dopo la distruzione) ad un certo punto il flusso di soldi si arrestò, portando a un effetto domino che ha ridotto in tre anni la produzione industriale usa alla metà. In quegli anni, alcune aziende statunitensi arrivarono in germania (Ford, IBM, ma non solo), ma dopo un po' gli USA non potevano sostenere denaro a fondo perduto per sempre.
Ora abbiamo una somma di elementi...
l'indebolimento del cosiddetto villaggio globale, avviato dalla situazione pandemica ed aggravato dalle scelte della PRC relativamente alla gestione della stessa; questo ha portato ad un rallentamento della velocità della consegna delle merci ed a un aumento dei costi di consegna
una aumentata tensione internazionale, su vari livelli; l'antipatia di un certo capo di stato statunintense per una nazione asiatica ha complicato il reperimento di risorse fino a pochi mesi prima facilmente accessibili, ancora più rallentato dai rallentamenti dovuti alla situazione pandemica e la relativa gestione
un aumento del costo dell'energia, in ogni sua forma. al di là dello stunt di febbraio in est europa, i prezzi erano aumentati da prima
una riduzione della concorrenza nei trasporti di vario tipo... il che ha portato all'aumento dei prezzi ed a maggiori problemi di consegna; se volete un esempio piuttosto "grosso" a livello mondiale, guardate i problemi che ha avuto la MotoGP in Argentina.
In sintesi:
-ciò che ieri si comprava qualche mese dopo uscito con un consistente sconto, ora viene mantenuto a prezzo di listino più a lungo, con minori differenze di prodotto da un anno all'altro
-ciò che ieri arrivava con relativa velocità ed a basso costo, ora arriva in ritardo e con costi di trasporto più elevati sia per minore concorrenza, sia per maggiore costo dei combustibili
-ciò che ieri si produceva con un determinato controvalore energetico (in denaro) ora non è più possibile produrlo con un quarto, per l'aumento del costo dell'energia.
A questo, in ambito automobilistico, aggiungiamo una scelta abbastanza di rottura fatta dalla UE. Non che negli USA in diverse parti non si stia spingendo a tutto gas sull'elettrico, ma inserire una deadline così vicina per la fine delle termiche è stato fatto per diversi motivi:
-riduzione della CO2 prodotta dal trasporto. Magari non sarà così facile ridurla globalmente, ma è una discreta legnata. Avviare questo tipo di processo permette di inserire anche dazi per l'importazione di prodotti che provengono da produzioni molto più inquinanti.
-un volano economico, portato dal profondo rinnovamento della filiera auto. Facendo anche vittime (economiche) ovviamente, ma forzando ad un quantitativo di soldi spesi ciclopico... il che porterà (magari non così in fretta) ad un diverso flusso di casse
-un altro enorme volano per rinnovare ed efficientare le reti elettriche; altro denaro che va in giro
-un alibi per la fine dell'investimento su motori termici (i quali senza grosse spese ed aumento di complicazione non avrebbero portato miglioramenti su efficienza, inquinamento, ecologia)
-una difesa del mercato dall'invasione del prodotto d'importazione dal celeste impero, che avrebbe finito di ammazzare l'industria automotive residua in europa.
A questo si aggiunge la guarnitura delle varie mosse da febbraio ad oggi fatte per... dimostrare forza da parte di una nazione europea. Il cui PIL, nonostante il massivo export di idrocarburi, è più piccolo di quello del nostro stivale (dati pre-pandemia).
Se pensate che le elettriche costeranno soldi, preparatevi a vedere termiche, ibride anche mild: i prezzi saliranno in modo impressionante.
A meno che il pubblico non si lanci a foglia morta sulle elettriche, si produrranno meno auto, che costeranno di più e che saranno più richieste. Enorme domanda, offerta in progressiva contrazione. Fate voi le vostre valutazioni.
In ogni momento di profondo cambiamento, le dinamiche fanno paura, perchè ciò che pensavamo capitasse non capiterà più nello stesso modo e capiteranno cose nuove.
Il paradigma avviato nel 1991 non si sa se resisterà, con una serie di paesi particolarmente vogliosi di non avere lo Zio Sam che li gestisce, anche se diverse scelte del celeste impero sembrano più aderenti ai momenti d'oro della pirateria. Insomma, nessun abele nel mondo, solo molti caino per quanto con stili diversi.