• I contenuti presenti in questo Forum sono perlopiù frutto di opinioni ed esperienze personali, condivise tra automobilisti, e devono quindi essere prese come tali.

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PARLIAMO DI AUTO ELETTRICHE IL MIO PUNTO DI VISTA

Per lavoro sono stato un assiduo frequentatore di centri revisione, ho visto passare auto e moto senza catalizzatore, senza DPF/FAP, con fari, scarichi, gomme lisce o fuori misura, perdite d'olio, carrozzerie deformate e chi più ne ha...
Confermo. Sono alcuni anni che mi reco presso lo stesso centro revisioni ed essendoci lo stesso " tecnico ", ho preso un pò di confidenza e gli faccio delle domande. Sono sempre le stesse: "......come vanno le revisioni ? "...e lui mi risponde: "......spesso mi capitano mezzi che non possono passare la revisione, magari hanno i valori di CO2 sballati, il parabrezza con un danno evidentissimo, i freni oltre il limite della " tolleranza " di sicurezza, vetture senza sportelli con teli che " messi " al posto dello sportello....."....quindi li mando via, e loro discutono e mi mandano a quel Paese....... Io ( il tecnico di cui vi parlo ) mi segno la targa e dopo pochi giorni, verifico lo stato della revisione......e guarda caso il mezzo ha superato la revisione. Allora mi domando: "...forse hanno fatto tutta una storia per non spendere e poi hanno speso tutto nell'arco di qualche giorno ? ....mamma mia che Persone serie e diligenti che ci sono..."....:Happy::Kiss:...
 
e loro discutono e mi mandano a quel Paese
Ci siamo tutti a quel paese...
i segno la targa e dopo pochi giorni, verifico lo stato della revisione......e guarda caso il mezzo ha superato la revisione
o_Oo_Oo_Oo_Oo_O

Grazie per l'esperienza. Ma scendono le 🏀🏀 a leggere di questo. E per quanto ovviamente non è colpa di chi lavora bene... ad ogni mercato si crea opportunità.
Messaggio doppio unito:

Pike siamo seri, lo sappiamo bene come funziona. Le strade sono piene di catorci viaggianti
Max, perdonami, mi era sfuggita questa perla. E credimi, non ce l'ho con te, ma è un "tipo di frase" che negli ultimi anni sempre più spesso mi trovo ad incontrare, non sopportandola e non capendola.
Scusate, non sarò breve... passate al prossimo post se non avete voglia di seguire un discorso.

Se di mestiere ci occupiamo del ramo rischi di una assicurazione, di statistica, di analisi di dati, allora è più facile che qualcuno di noi ci capisca realmente qualcosa di quel che sta succedendo a livello di parco circolante in italia. Ma non è detto. Leggere i dati, analizzarli e comprenderli sino in fondo non è roba per tutti.
(i dati che sto per citare li ho presi qui, mi permetto di dare ad ANFIA il beneficio della buonafede)
Quasi quaranta milioni di auto, oltre cinque milioni di autocarri, poco meno di centomila autobus, per un totale di 45 milioni di veicoli. Dati provenienti da Aci, relativi al 2020, senza citare rimorchi e semirimorchi, motocicli, ciclomotori. Ci sono 1,3 italiani per ogni veicolo.
A meno di non lavorare nell'autoriparazione, ne vedremo centinaia al giorno, ma non ne sappiamo niente. A voler essere abbastanza superficiali e "sintetici", mio caro Max, questo forum è un covo di catorci viaggianti. Perchè si parla di auto "vecchie" che si tenta di riparare e manutenere per spendere meno.

Le cose sono molto, molto più complicate di così. Nel forum, e nel resto del nostro sgangherato e da noi fortemente criticato paese.

Qualche post fa è stato citato uno studio commissionato da due "sindacati" di chi commercia ed installa pneumatici, parlando di un campione di 15.000 auto circa. E questo campione è stato certamente salubremente selezionato di chi di mestiere si occupa di statistica, ma restano sempre 3000 auto in giro per l'italia contro una di quelle campionate. Volendo fare una proporzione analoga, è come dire di conoscere tutti i Viareggini (60.000 persone circa) dopo averne avuti in classe 20 alle medie. Se quando ve la raccontano voi ci credete io v'invidio.

A molte persone che sono negli "enta" o negli "anta" manca la voglia di capirci qualcosa di più (a partire da me...) e preferiscono risposte "semplici", "facili", "immediate". Tipiche di sin troppa comunicazione negli ultimi 8-10 anni.
Per stasera vi lascio anche io uno slogan, solo che non è nè corto, nè asciutto. Anzi...
Il personaggio che lo recita è un professore, un economista, un premio nobel, e pure un politico... piuttosto potente. Il personaggio è un parto della merte di Aaron Sorkin, magistralmente interpretato da quella vecchia canaglia di Martin Sheen, o meglio, Ramón Antonio Gerardo Estévez, papà Galiziano e mamma Irlandese arrivati negli USA prima degli anni 20.
Ho pulito un po' di cose, ma la sostanza è intatta, la frase viene da un dibattito con un avversario politico, entrambi in corsa per una carica piuttosto importante
Jed Bartlett ha scritto:
Ecco la risposta in una frase che il mio staff cerca da settimane.
E' una risposta che in una campagna elettorale può uccidere come una punta di una spada.
Ora la mia domanda.
Quale sarà la sua risposta?
Le sue tasse sono troppo alte?
Anche le mie.
Provi con un'altra frase: come faremo ad abbassarle?
Mi risponda in dieci parole ed io abbandonerò la corsa.
Una volta ogni tanto, una volta ogni tanto c'è un giorno in cui tutto è giusto o tutto è sbagliato.
In quei giorni si finisce spesso a fare il conto delle vittime.
A parte questi giorni, ci sono pochi momenti senza sfumature, quando si guida un paese troppo grande con una frase di dieci parole.
Io sono il presidente del mio paese, non il presidente di chi è d'accordo con me.

Max, non ce l'ho affatto con te.
Sono solo stanco di tante risposte corte che hanno la monotonia dell'indifferenza, dell'ira, del risentimento.
Sì, le cose vanno anche come hai detto tu, molti veicoli che sarebbe meglio non escano dal garage sono in giro per le strade. Tra cui magari quelli del nostro conoscente ormai ultrasettantenne che sarebbe meglio lasci perdere la patente ed il circolare, ma che in ogni caso, a cui noi vogliamo bene ed a cui noi non vorremmo mai dare un dispiacere o impicciarci delle cose che non ci riguardano.
E molti altri veicoli di grandissima qualità, sicurezza, controvalore sono maltrattati da persone che hanno quanto occorre per poterli avere: capacità di spesa. Ma che puntano in realtà ad avere "il giochino" come pare a loro. Come forse vorremmo fare noi, sotto sotto, se potessimo. In tanti topic abbiamo parlato dei "nostri sogni automobilistici".
Ma visto che le cose sono molto più complicate delle nostre convinzioni... ci tocca guardare questo. Una paese che mette tasse su tasse su tasse, perchè se no i debiti lo uccideranno.
 
Ultima modifica:
L'età media del circolante in italia è di 11,8 anni, circa 1/3 del circolante è pre E4 (dati UNRAE), se si vuole ridurre la produzione di CO2 sarebbe meglio pensare a soluzioni più semplici ed immediate, e meno velleitarie di quelle che cercano di propinarci come unica soluzione possibile.
 
Quando vuoi motom121... Sono qui che aspetto le tue soluzioni semplici.
 
La mia frase è proprio riferita aneddoto riferito da palio, ci sono centri di revisione che non si fanno scrupoli a far passare auto non revisionabili. L'ho visto con i miei occhi. Le soluzioni semplici e più immediate del convertire l'intero parco circolante in elettrico ci sono, ma prima c' é da incentivare la bicicletta elettrica e non, poi i monopattino, le tv, potrei andare avanti con il risultato che gente tipo un mio collega, il quale non ha la minima defezione economica, sfruttando i soldini dello stato si é cambiatola bici elettrica seminuova, tanto ci guadagno pure! Tanti anni di spot ai carburanti gassosi amici dell' ambiente, mannaggia peccato che dà l'anno scorso il metano da autotrazione sia triplicato ( quasi)
Ho scritto troppo per i miei gusti, sono sotto covid è mi girano le palle, detto questo concordo con te Pike.
 
In bocca al lupo per il virus. Se ti girano le palle vuol dire che non stai troppo male, posso prenderlo come un buon segno? ;-)
 
Boh vedremo come va a finire.... si sta ricercando molto in questo campo: dalle ricariche per induzione mentre vai per strada al nucleare sicuro che in caso di guasto va a spegnersi invece di iniziare una catastrofe. Spero che sotto il motivo principale del business ci sia almeno un po' di intento nel migliorare la condizione ambientale.
 
@Salva-Racing hai tirato il sasso, ci sono state diverse argomentazioni e punti di vista, se hai voglia puoi rispondere ;)
 
Sto aspettando di vedere i vari pareri favorevoli e contrari. Poi penso di aver detto abbastanza nel videoLOL
 
Ultima modifica:
E allora vista la fuga di chi ha lanciato il sasso, rincariamo la dose...
https://www.formulapassion.it/autom...-circolante-vecchio-mercato-crisi-629365.html
Diminuisce anche il numero delle auto rottamate (in questo luglio del 2022 le radiazioni hanno ottenuto un -33%, da inizio anno -30,7%). Insomma, il parco auto aumenta e cresce anche l’età media. Ora siamo a 12 anni e 2 mesi, mentre nel 2011 era 8 anni e 6 mesi (con la crisi economica del 2008 dietro l’angolo). Nel 2021 le auto radiate avevano un’età media di 17 anni e 5 mesi. Semplificando i dati, si può ragionevolmente dire che attualmente gli italiani non vogliono spendere per un’auto nuova, cercando di tirare il più a lungo possibile la vettura già in casa.
-la gente non ha liquidità
-i tassi d'interesse non sono interessanti o hanno già debiti
-le offerte del nuovo hanno 36.19/ periodico di trabocchetti
-chi aveva i soldi per sfruttare i vantaggi l'ha fatto

No cash, no car. E prima o poi la rete di vendita italiana imploderà. A partire dal concessionaricidio (passatemi la sparata) fatto da Stellantis.
 
Rieccoci qui....ne approfitto di qualche giorno di vacanza per rispondere a questo post (anche se come già detto nelle precedenti risposte penso di aver argomentato abbastanza il mio punto di vista in merito all'argomento). comunque come già esposto io non sono contrario alle auto elettriche, la reputo una buona alternativa per chi fa pochi km e nulla più. In questi giorni stavo guardando alcuni video di utenti che hanno le auto elettriche e sono rimasto basito.
Solo Tesla tra vari marchi aveva un autonomia tra i 300 e i 400 km andando a codice della strada e soprattutto in strada pianeggiante e senza aria calda o aria condizionata accesa. le altre autonomie di 160-250 km un assurdità. Aria calda da quello che mio spiegavano viene acceso un boiler a parte e i consumi aumentano anche del 30%. stessa cosa non va meglio con l'aria condizionata.
Anche le strade di montagna e in salita mettono a dura prova le batterie di queste auto. Ma anche una altra cosa. 2 settimane fa nel mio condominio siamo rimasti senza corrente 2 ore x 2 giorni. L'enel ci ha detto che il problema era dovuto probabilmente ai sovraccarichi dei condizionatori nella zona. Voglio immaginare quando tutti caricheranno le auto i black out che ci saranno. Secondo me non abbiamo abbastanza corrente per tutto a meno di non costruire centrali nucleari. Questi sono a mio avviso altri punti di vista sull'argomento.
 
Secondo me non abbiamo abbastanza corrente per tutto a meno di non costruire centrali nucleari.
Hai mai sentito parlare del distacco dei pannelli fotovoltaici dalla rete elettrica? O meglio... del distacco in generale della produzione dalla rete?
 
L'obiettivo della rete elettrica (una volta Enel, ora Terna) è quello di mantenere le caratteristiche della corrente entro gli standard, cioè.. più che i volt e gli ampere, gli hertz tipici della nostra corrente elettrica, cioè 50; se c'è troppa corrente (meno consumo di quanto è prodotto), gli hertz aumentano, se ce n'è troppa poca (più consumo di quanto è prodotto), gli hertz diminuiscono. E il range è abbastanza stretto, anche se non ho mai saputo quanto.

Nel caso di un picco di disponibilità di energia, ci sono... delle priorità. Cose che vengono scollegate dopo hanno maggiore priorità, cose che vengono scollegate prima ne hanno minore. E queste cose sono... la produzione. Una volta concentrata nelle centrali termoelettriche, idroelettriche e sino al 1987 anche un po' di nucleare, ora molto più distribuita, tra parchi eolici, campi fotovoltaici, fotovoltaico domestico, impianti geotermici, e secondo me sto scordando qualcosa.
E' capitato a chi era in visita in una diga idroelettrica ferma di sentire improvvisamente partire motori elettrici ed attivare le pompe. Cos'era successo? Si trattava di una delle tante dighe che in realtà non hanno il bacino a perdere, ma a recupero: il bacino a valle conteneva un discreto/abbondante volume di acqua uscita durante la fase produttiva che non era stata rilasciata verso il fiume. Tale acqua era a disposizione della diga che poteva ripomparla nel bacino, per accumulare energia. Secondo quanto raccontatomi, probabilmente da qualche parte non troppo distante un parco eolico era partito ricevendo vento e producendo energia, ed invece che scollegarlo, la rete ha deciso di utilizzare questa risorsa per non disperdere l'energia immessa.

Se quindi ci troviamo in un momento in cui tra sole, vento, mareggiate, geotermia si sta producendo più di quanto la rete richiede... e non la stiamo vendendo all'estero, in italia qualcosa viene scollegato perchè l'energia che immette non serve. O meglio, ha inferiore priorità rispetto ad altre fonti. Per pagare i vari "conti energetici" spesso si è scollegato o ridotto la richiesta dalle centrali termoelettriche, le uniche vere fonti d'energia "on demand".
Tra 5 anni e qualche milione di veicoli elettrici, magari durante il giorno l'eccesso di energia potrebbe finire delle auto, invece che lasciarla al sole, al vento, o ad altro. Non dico all'interno delle case perchè accumulino l'energia (non so se ci permetteranno mai di fare trading elettrico ogni ora, comprando a poco e vendendo a molto in base ai parametri dei prezzi orari), ma in ogni caso avere una migliore tecnologia di batterie e poter evitare di disperdere questo potenziale, magari trasformandolo in chilometri percorsi senza emissione di CO2 e di altri inquinanti, può essere una doppia vittoria. Meno inquinamento, meno idrocarburi comprati, gente che si muove, energia sfruttata (ovviamente anche più fatturato).

Ci saranno problemi per le reti? Beh, ci sono già.
Se avete sentito i problemi della siccità degli ultimi mesi, con l'aggravante che la nostra rete idrica è piuttosto un colabrodo, sappiate che pure la rete elettrica non è che sia perfetta, tra ammodernamenti da fare (innalzando i voltaggi), miglioramenti sulle dispersioni, sostituzione di conduttori con altri meno dispersivi ed a maggior capienza. Per non parlare degli impianti domestici e non che sono a volte da mani nei capelli. Sto seguendo uno studio nel trasloco, ho passato 30 ore in quell'ufficio negli ultimi 10 giorni e ogni volta che si accende qualcosa di più di 500w i neon tremano... Quanto son contento di non essere l'elettricista la' dentro.
Inoltre, se avete letto qui dentro lo psicodramma energetico di carica "voglio caricare in fretta non voglio aspettare più di 5 minuti per avere il pieno" porta a rendere le cose ancora più complesse, visto che, gira e rigira, bisogna portare più corrente più velocemente nei punti di ricarica e... buttarne parte in calore perchè la carica rapida scalda un botto. Incidentalmente, la mobilità elettrica sarà un ulteriore sprone per ridurre le problematiche della rete elettrica.

Spesso ho lasciato nel forum papiri come questo. Non che io sia un fan dell'elettrico, o contro allo stesso, cerco di raccontare e spiegare quanto conosco oltre il mal di pancia, anche se tutt'ora sto girando a GPL. Le mie precedenti esperienze con metano, tempi di rifornimento "lunghi" (anche 15-20 minuti tra attesa e carica), attesa degli orari (una rottura, il self non mi costringe a fare il pieno quando pare all'operatore), l'autonomia limitata (a volte non più di 280-300km) mi fanno avere un orizzonte leggermente meno ristretto di chi ha infilato la pistola del carburante liquido tutta la vita. Quando voleva, come voleva, dove voleva (specialmente dove costava inutilmente un rene, AKA autostrada). E mi fanno (spero) percepire la cosa come... differente.
Non posso ancora dire se sia meglio o peggio, dovrei provare un po' (sei mesi) per fornire un'esperienza. Che sarebbe la mia, dipendente anche dalle mie infrastrutture, dai miei percorsi, dall'auto che uso.
Però nei papiri cerco di spiegare ed informare, secondo il mio punto di vista, senza giudizi sommari, entusiastici o disfattisti.

Oggi e per i prossimi 18 mesi almeno comprare nuovo sarà un'impresa. Mi preparo a almeno 2 anni dove piangeranno costruttori, rete vendita, associazioni di categoria. Poi piangeranno gli altri: meccanici, gommisti, etc etc.
L'aumento del costo dei beni e dei servizi renderà comprimerà in modo sostanziale una domanda sostenuta, negli anni, da immissione di liquidità sul mercato, da incentivi, da contratti capestri per creare un debito da ripagare (auto a prezzo più basso con la finanziaria del costruttore), da contratti capestri creati per fornire flusso di cassa negli anni a venire (estensioni di garanzia subordinate al pagare servizi annualmente alla rete d'assistenza), a contratti pensati per posizionarsi a metà tra noleggio ed acquisto, pagando l'auto come acquisto ma vivendola come noleggio (il primo che ricordo in ordine cronologico è IdeaFord). Non è bello dirlo, ma il tempo della recessione è qui, perchè la crescita all'infinito non esiste e non può esistere il profitto continuo. Ma ovviamente sapete già chi pagherà la recessione...
Quindi il nuovo starà fermo, e tante cose salteranno. Come fanno a difendersi da questo i costruttori? Si ingrandiscono, fondendosi. Non sempre si finisce come GM (in bilico per decenni sul fallimento con Opel) o Chrysler (svenduta a FCA dal governo USA), a volte si fa la fine di Stellantis.
 
Riporto un simpatico articoletto "Dietro l’inganno del Green New Deal"
Le batterie non creano elettricità: immagazzinano elettricità generata altrove, soprattutto attraverso carbone, uranio, centrali alimentate a gas naturale o generatori a diesel. L’affermazione che un’auto elettrica sia un veicolo a zero emissioni è falsa. Negli USA, ad esempio, il 40% dell’elettricità prodotta proviene da centrali a carbone, quindi il 40% delle auto elettriche statunitensi è a carbone. (In Italia la percentuale di termico è di circa il 60%)

Gli entusiasti dell’auto elettrica e della “rivoluzione green” dovrebbero guardare da vicino le batterie, ma anche le turbine eoliche e i pannelli solari. Una tipica batteria di auto elettriche pesa 453 kg ed ha le dimensioni di una valigia. Contiene 11,40 kg di litio, 27,21 kg di nichel, 20 kg di manganese, 13,60 kg di cobalto, 90,71 kg di rame e 181,43 kg di alluminio, acciaio e plastica. Ci sono oltre 6.000 cellule individuali agli ioni di litio all’interno.

Per fare ogni batteria BEV (Battery Electric Vehicle) devi elaborare 11,34 tonnellate di suolo per il litio, 13,60 tonnellate per la resina per il cobalto, 2,26 tonnellate in resina per il nichel 11,34 tonnellate di rame per il rame. Tutto sommato bisogna scavare 226,80 tonnellate di crosta terrestre per una batteria.

Il problema principale dei sistemi solari sono le sostanze chimiche usate per convertire il silicio nel silicio usato per i pannelli. Per produrre abbastanza silicio puro, deve essere lavorato con acido salicilico, acido zolfo, acido salpetico, idrogeno fluoruro, tricloretano e acetone. Inoltre, sono necessari gallio, arseniuro, diseleniuro di rame-indio-gallio e telluro di cadmio, anch’essi altamente tossici. La polvere di silicio rappresenta un pericolo per i lavoratori e le piastre non possono essere riciclate.

Le turbine eoliche, poi, sono il non plus ultra in termini di costi e distruzione ambientale. Ogni ruota a vento pesa 1688 tonnellate (che equivalgono a 23 case) e contiene 1300 tonnellate di cemento, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di fibra di vetro, e le terre rare difficili da estrarre come il neodima, il praseodyma ed il disprosio. Ognuna delle tre pale pesa 36,74 tonnellate e ha una vita da 15 a 20 anni, poi vanno sostituite. Non possiamo riciclare le pale del rotore usate.

Insomma, se andiamo a guardare i costi nascosti e incorporati scopriremo che “Going green” sta facendo più danni all’ambiente terrestre di quanto vorrebbero farci credere. Non siamo contrari alle miniere, ai veicoli elettrici, eolici o solari ma andrebbe mostrata la realtà della situazione in cui ci troviamo.
 
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