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Unione FCA - RENAULT cosa ne pensate?

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Uno dei riassetti portati da Maglionne è stata la separazione per "macroaree" dell'industria per le partecipazioni di Exor.
FCA che ha dentro più o meno tutto l'automotive, eccetto Ferrari. Sotto FCA restano Comau e Teksid, due bracci operativi per creare e ristrutturare stabilimenti (rispettivamente automazione e produzione di manufatti metallici).
CNH Industrial invece ha dentro... tutto il resto, inclusa FPT, cioè produzione di motori e cambi per i mezzi pesanti.

E la fusione è in direzione solo di FCA, senza il resto del malloppo "nato in fiat" scisso dopo le varie acquisizioni.

Per chi ha esperienza nel dialogo con i francesi, c'è scritto "fusione" ma bisogna leggere "vendita ai francesi", a mio parere.
Renault come Elf è stato un "patrimonio di voti e consenso" per lo stato francese, in grado contemporaneamente di dare lavoro ed ammazzare la disoccupazione. Elf è perso, non vorranno perdere pure Renault.
Con uno stato molto meno 'ione di quello italiani che ha avuto in pancia due o tre grosse industrie: in sintesi, se industrialmente si è sempre lasciato fare ad una dirigenza competente ed in grado di dare utili (nonostante certi scivoloni avuti durante gli anni '80 e '90) politicamente Renault è sempre stata completamente francocentrica, senza ma e senza se.
Motivo per cui GM ha venduto a PSA in quanto poteva far sentire ai francesi "non governativi" le pressioni tedesce per mantenere gli stabilimenti aperti.
Attualmente unico vero obiettivo dello stato francese, che non vuole perdere forza ed infulenza data dai 50.000 posti di lavoro di Renault per altre nazioni del mondo (male) o europee (peggio), in aggiunta al lucroso dividendo del 15% delle azioni possedute.

FCA invece non credo accetterà di spostare la base finanziaria dall'olanda, almeno come contropartita per non toccare industrialmente la Francia (Gli stabilimenti in italia con il costo del lavoro e con la tassazione che hanno sono un cadaveri in attesa di decomposizione... senza incentivi fiscali non verranno più aggiornati stabilimenti, specie con quelli polacchi, turchi e sloveni a portata di mano) vista la enorme convenienza fiscale sia rispetto alla francia che rispetto all'italia.


Ferrari è ... a parte.
Tramite una società in olanda Exor la controlla direttamente, e chissà se come "contropartita" per alcune richieste francesi non fuoriesca "chissà come" Maserati, storico polmone economico per Ferrari in quanto compra motori e tecnologia dal cavallino, contribuendone ai profitti ed agli ammortamenti per lo sviluppo di tecnologie.

Sono l'unico a pensare che dalla montagna si partorirà il topolino?
 
Mmmmhh
PSA è tornata a dare utili solo da qualche anno grazie a Tavares, sennò in precedenza è stata una perdita costante sia per gli azionisti che per lo stato francese, che in più momenti è entrato a coprire perdite fuori scala, e non so come sia riuscito a non farle passare come aiuti di stato. Ghosn è stato molto abile nel garantire dividendi allo stato francese con gli utili Nissan, ma ha avuto diversi scontri con il governo (di fatto il suo capo) a fronte della decisione di delocalizzare alcune linee produttive, come quelle a NovoMesto per le vecchie Clio e Twingo: proprio per quello che dicevi, l'automotive è una leva elettorale per i politici francesi che, a differenza di quelli italiani, continuano a credere in questo settore.
La mia idea, anche leggendo testate straniere come Automotive News o Bloomberg, è che questa possa esser una mossa dei francesi per mettere all'angolo i giappi di Nissan, garantendosi economie di scala e accesso a mercati appetitosi anche se Nissan ridimensionasse il suo coinvolgimento nell'alleanza. Ma sono giusto idee, frutto di elucubrazioni, la verità credo la leggeremo tra una ventina d'anni in qualche biografia.
 
eh menomale... non so cosa aspettano ad andare in Giappone..

Mazda, Honda, Hyundai… e qualche collaborazione temporanea con toyota
per sviluppare l'ibrido non sarebbe male...

a parte il fatto che se vogliono in Ferrari hanno già tutto pronto...
 
Riprendo da sopra...
Ford, GM e VW hanno già risposto picche (in realtà VW era interessata fino al dieselgate), rimangono PSA e Hyundai.
FCA ha vitale necessità di attaccarsi al traino di qualche costruttore che le offra tecnologia.
 
invece di attaccarsi al traino, essere un pochino più lungimirante no? invece di regalare 1,8 miliardi a tesla per acquistarne le quote verdi...
che il tempo faccia il suo corso e che fallisca chi se lo merita...
 
Una buona parte del merito per i conti in nero di FCA vengono da una specie di "decrescita felice" messa in atto dal compianto Sergio, evidente nel momento in cui si confrontano le gamme prodotto attuali con quelle di diversi anni fa. Si è smesso di investire in nuovi prodotti, con aggiornamenti più di facciata che di sostanza (Panda2 -> 3, Stilo ->Bravo), pochi modelli nuovi, pochi motori nuovi con il fire ancora a listino, ma soprattutto con zero investimenti nella mobilità del futuro, guida autonoma, elettrico ma anche l'intermedio ibrido. Lo hanno fatto per mancanza di soldi, dirottati prevalentemente sugli States per tenere in piedi almeno Jeep e provarci con Alfa. Le quote verdi pagate a Tesla sono la conseguenza, ma 1.8 miliardi di dollari restano spiccioli rispetto ai 60 che VW ha messo sulla piattaforma modulare MQB ed ai 40, sempre miliardi, sempre di VW sull'elettrificazione.
 
capisco... un vero peccato comunque. mai stato fiattaro ma mi spiace un sacco che ormai il paese non abbia più una sua (sul serio) casa automobilistica, così come una compagnia aerea di bandiera in attivo ecc ecc...
 
per me meglio soli che maleaccompagnati.... se il governo francese ha messo paletti inaccettabili per portare a buon fine l'accordo ha fatto bene fca a far saltare il banco, un nuovo partner più meritevole si troverà col tempo.
 
esatto. i cugini si sono già allargati troppo per i miei gusti. siamo invasi da catene francesi e anche lo scherzetto di TIM me lo sono legato al dito
 
A me spiace per chi ci lavora; che si tratti di Renault o Hyundai o Geely o chiunque altro, sarà un costruttore che senza adeguati incentivi non manterrà aperti stabilimenti che lavorano al 50% della loro capacità o che, anche all'80% in caso imbrocchino qualche modello di successo, garantiscano margini inferiori rispetto ad altre soluzioni a causa del costo del lavoro, della mancanza di valide infrastrutture per il trasporto dei componenti e del prodotto finito.
Fra l'altro, restando a Renault... Le unioni fra grossi costruttori sul lato prodotto servono principalmente ad attuare economie di scala, a facilitare la costruzione di automobili rendendo il processo meno costoso: gli aspetti vertono sulla standardizzazione dei componenti sottopelle (al momento del passaggio a PSA, Opel aveva praticamente pronte le nuove Corsa e Mokka, beh hanno preferito stoppare tutto e rifarle su meccaniche PSA...) ma anche sulla razionalizzazione di stabilimenti e della forza-lavoro; proviamo ad indovinare un sinonimo di razionalizzazione? Proviamo ad indovinare quali stabilimenti potrebbero chiudere di fronte alla necessità di avere 4 stabilimenti al 90% di utilizzo rispetto a 7 al 55%?
 
si però fede, c'è pure da dire che è proprio l'economia di scala che ottimizzando e creando un certo tipo di concorrenza, rende meno produttivi certi siti. è una brutta gatta da pelare
 
per me meglio soli che maleaccompagnati.... se il governo francese ha messo paletti inaccettabili per portare a buon fine l'accordo ha fatto bene fca a far saltare il banco, un nuovo partner più meritevole si troverà col tempo.
Il problema è che stare da soli è costoso, sia in termini di R&D che dal punto di vista produttivo per mancanza di economie di scala. Quindi o sei un costruttore "premium" che compensa i bassi numeri con dei margini elevati sul singolo pezzo, oppure devi avere numeri produttivi esagerati; tanto margine su pochi pezzi oppure poco margine su tanti pezzi, con le supercar in un estremo e le world car nell'altro.
https://focus2move.com/world-car-group-ranking-2018/
Queste sono le vendite per gruppi del 2018: come si vede, tolti i cinesi che vendono a poco ma producono ancora a meno e posson permettersi di star da soli (c'è poi la questione del supporto del governo di casa...), i gruppi del mondo industrializzato fanno questi numeri qui, e chi ha tutto sommato numeri contenuti (BMW, Mercedes, Mazda, Suby) vende roba con margini elevati. Subaru rimane pervicacemente attaccata a quello schema meccanico peculiare, e lo fa perchè è l'unico modo che ha di poter vendere con un sovrapprezzo su altre concorrenti, anche jap, a parità di altri contenuti come motori e finiture: avesse uno schema meccanico convenzionale, la clientela difficilmente la continuerebbe a scegliere rispetto ad una Toyota o una Honda. Idem Mazda, non a caso costruttore che investe un sacco in motori alternativi e in design.
FCA e Renault appartengono a quei gruppi con margini medi ridotti, devono perciò aumentare i numeri; Renault in realtà starebbe con Nissan e i numeri ce li avrebbe pure, ma Nissan sta facendo un pò di capricci...
 
Ultima modifica di un moderatore:
Mi ripeto anche qui, avendo espresso questi concetti in un altro topic.

Non sono stati fatti investimenti su ibrido ed elettrico, semplicemente perchè il compianto e tanto amato (dai più) Marchionne, non ha mai creduto nell'elettrico, salvo poi ricredersi e cambiare strategia a fine 2017, avendo però accumulato nel complesso un notevole ritardo in tecnologia e sviluppo, inoltre avendo venduto magneti marelli si sono trovati con un partner strategico fondamentale in meno.
Hanno completamente cannato piano di sviluppo e la prova del mercato tanto invocata nel 2012 dallo stesso Marchionne, sui futuri prodotti in uscita dalle fabbriche di FCA, altro non è stata che una spada di Damocle, ma meglio sarebbe dire mannaia o macigno.

Sapevano da anni che le norme anti-inquinamento si sarebbero dovute rispettare, pena pagamento di multe o acquisto di quote verdi, ma hanno preferito giocare con le auto a combustione per fare i record in pista (tra l'altro la giulia è stata un flop commerciale, e le vendite di maserati sono praticamente nulle) mentre tutti gli altri stavano sviluppando per il futuro, da brave formiche.
E la cosa, per me, "assurda" e che continuano a direttore miliardi su dividendi straordinari, piuttosto che sull'elettrico.
E si, si sarebbe potuto andare avanti tranquillamente da soli, se qualche anno fa avessero iniziato a lavorare sull'elettrico. Se vanno da soli Renault-Nissan, che vendono meno auto di FCA, perchè FCA che vanta Fiat, Lancia, Alfa, Maserati e Jeep non avrebbe potuto correre da sola?

Altro punto: FCA è stata leader, da sempre, del mercato delle auto piccole-medie, sempre con l'amministrazione Marchionne, è stato deciso di dare sempre meno importanza e spazio a queste due categorie, salvo poi adesso andare a chiedere fusioni con Renault, per avere tecnologie da applicare proprio sulle auto medio e piccole, perchè tanto le berline e suv, cosi come i marchi premium, hanno fatto peggio delle utilitarie.

Una serie di non-sense che vanno avanti da anni e che non potevano che portare a tale risultato disastroso, nonostante il pareggio di bilancio, che poi il problema non è il pareggio di bilancio, perchè vendendo Magneti, Ferrari , facendo operazioni finanziarie, spostando sedi legale e fabbriche, sono buoni tutti, quello che è difficile è creare valore e prodotti validi per il futuro, da condividere tra i vari marchi del gruppo, cosa che invece (secondo me) non è stata fatta, ma d'altronde gli italiani si bagnano per la Giulia, che altro non è che una serie 3, con tante migliorie qui e la, ma altro non è che un prodotto nato vecchio e già visto e rivisto sul mercato, invece di badare a cose ben più serie ed importanti.
Messaggio doppio unito:

per me devono correre da soli, ma sopratutto mettersi sotto a lavorare sui prodotti piuttosto che sugli accordi commerciali e sedi fiscali.
Se fai prodotti validi, le vendite salgono cosi come i posti di lavoro, i profitti ed i dividendi e sono tutti più felici e contenti, tranne la concorrenza.
C'è bisogno di un AD con una mente aperta ed innamorata delle 4 ruote.
 
Ultima modifica:
beh guarda si può dire tutto quello che si vuole sulle strategie industriali e marketing ma se io avessi in tasca 40 mila euro mi comprerei una giulia, se ne avessi 80 mila mi comprerei una maserati e se ne avessi 250 mila mi comprerei una Ferrari,a tesla e giapponesi ibride e tedesche non ci penserei nemmeno, non a tutti interessa l'elettrico e il tecnologico,sono il futuro? ok ma io vivo nel presente.
 
si i gusti sono gusti, ma resta il fatto che la Giulia è un facsimile di una serie 3: il progetto è praticamente lo stesso, gli stessi ingegneri hanno dichiarato di essersi ispirati per gran parte del lavoro alle tedesche. Il mercato lo ha capito subito, continuando a scegliere il prodotto originale e con tutto una serie di plus che le tedesche offrono rispetto alla Giulia.
Ora poiché viviamo nel presente, ed oggi ci sono i blocchi del traffico nelle grande città, che probabilmente fra qualche anno saranno estesi a tutta l'Italia, non avere in catalogo ibride per poter circolare, è stata una mossa (secondo me) sbagliata, tanto che le vendite ne hanno risentito (non poteva essere altrimenti con prodotti vetusti e poco tecnologici) e sono stati costretti a chiedere aiuto ad un brand (o meglio cordata di brand) inferiore per pezzi venduti, solo perchè hanno avuto il buon senso di lavorare un minimo per il presente ed il futuro.

I limiti sull'inquinamento sono presento oggi, nel presente, non nel futuro, oggi FCA paga Tesla per punti green.

Ripeto, devono mettersi sotto a lavorare, le concorrenti non daranno mai tecnologia ad FCA, senza guadagnarci su, o avere una posizione dominante.

È la prima volta che vedo un brand più grande, chiedere aiuto ad uno più piccolo, al massimo ho visto brand più grandi che inglobano i più piccoli.
 
leggendo questa discussione viene spontaneo un dejà vu...

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la R 4 alfa romeo; inoltre la dauphine che 60 anni fa sempre marcata AR viene prodotta al portello.
nel 1967 i furgoni SG2 / SG4 a pomigliano d'arco.
Ettore Massaccesi e Takashi Ishihara, rispettivamente i numeri uno di Alfa e Nissan, firmarono la costituzione della Alfa Romeo Nissan Automobili SpA, che portò alla produzione dell Arna . Per questa produzione venne costruito in tempi record uno stabilimento a Pratola Serra, in provincia di Avellino- cit .
 
Beh ma per l'elettrico Marchionne aveva assolutamente ragione: era perfettamente conscio di non avere molti liquidi da investire, che l'elettrico puro sarebbe stato una macchietta fino al 2030 e che, con le condizioni socioeconomiche in vigore al 2015, i motori a combustione interna non avrebbero patito concorrenza se non dall'ibrido, che però era un pericolo solo da Toy e solo in certi mercati, non quelli di maggior interesse per FCA.
Poi sono arrivati quei gran fagiani di VW a truccare i dadi, è scoppiato il dieselgate e lì è cominciata la reazione a catena che ha portato i costruttori a dover fare i conti con le emissioni di CO2 e, per i diesel, dei NOx; l'effetto del dieselgate è stato quello di portare all'attenzione di tutti la questione dei cicli di omologazione NEDC, quelli che consentivano ai costruttori di dichiarare consumi irrisori e quindi emissioni irrisorie di CO2, facendo sì che si potessero scansare o limitare le sanzioni per gli sforamenti di CO2. Con il WLTP gli stessi motori e modelli hanno invece segnato valori più alti, ed è da questo che è nata l'esigenza dei costruttori di trovar il modo di abbassare le medie CO2, soprattutto quelli con una gamma piena di suv e grossi berlinoni, quelli che consumano più carburante. Ecco quindi il buttarsi sull'elettrico puro di VW, il ricorso all'ibrido 48v di Mercedes, Honda che cassa i diesel in favore di ibrido ed elettrico puro. FCA si è trovata con una gamma sì fatta da delle 500 e Panda, ma anche da Renegade, 500x e Stelvio, nulla di ibrido (giusto il renegade plugin in arrivo in questo periodo) e nulla di elettrico.
 
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