Vediamo di fare chiarezza ma sopratutto di fare chiarezza su quelle che sono sono state le politiche europee negli ultimi 10 anni, per capire e ben inquadrare cosa è successo, come si è cercato di arrivare a questo accordo e cercare di capire cosa succederà:
La Normativa europea 443 del 2009 sancisce i livelli di emissioni per le auto nel periodo 2012-2020:
- 2012 il limite previsto è di 120g CO2/km
- 2020 il limite previsto è di 95 g/km
Erano previsti anche "bonus" con emissioni sotto i 50 grammi, ovvero per le auto ibride ed elettriche che praticamente erano e restano l'unico modo per restare bassi con le emissioni di co2, quindi NON è vero che l'elettrico sarebbe stato una macchietta fino al 2030, anzi già 10 anni fa fu decretata la morte dei motori a combustione e linfa vitale fu data ad ibride ed elettriche.
Altro punto da sfatare è che non ci sarebbero stati i soldi da investire per l'elettrico: i soldi ci sarebbero stati sia per ibrido che per elettrico, ma sono stati dirottati su altri settori ed attività, ma questo è un altro argomento e se ne può parlare in un altra sezione.
Altro punto falso è che il dieselgate abbia portato a fare i conti con la CO2: lo scandalo dieselgate è saltato fuori per le emissioni di NOx, tant'è che la comunità europea si è vista costretta (non si sa per quale motivo) a raddoppiare i limiti di emissioni imposti per legge nel 2016 (anche questo altro argomento e se ne può parlare in altra sede).
Ovviamente con centraline truccate si è andato a vedere cosa succedeva con la CO2, ma la CO2 come da punto precedente era già regolamentata da ben 8 anni ed infatti i limiti anche per il 2021 sono quelli di 95g/km.
Dieselgate si o no, la questione sulla CO2 era già decisa.
Che il dieselgate (anche FCA è stata multata in America) abbia dato un impulso allo sviluppo dell'auto elettrica è fuori discussione, come è fuori discussione le altre case europee abbiano iniziato a credere e sviluppare l'elettrico ben prima del dieselgate, vedi Tesla ma la stessa volkswagen o anche Toyota....:
Articolo del 2013:
(immagine non più disponibile)
Mentre in FCA, che per quanto concerne le emissioni di CO2 sono stati bravi con le piccole cilindratea, hanno continuato a trastullarsi sugli allori invece di pensare ai futuri limiti di legge imposti dalla UE ed invece di continuare a sviluppare quel settore dove erano virtuosi e leader di mercato, cosa hanno fatto?
Praticamente niente, nel 2017 ancora non credevano nell'elettrico... ed io mi domando: come avrebbero pensato di rispettare i limiti di legge, se non con auto ibride od elettriche ? ma sopratutto cosa avrebbero pensato di fare dopo il 2020 in caso di ulteriori norme stringenti o sviluppi sulla questione?
(immagine non più disponibile)
Quindi hanno accumulato gap in due settori fondamentali:
1) elettrico: che si sapeva dal lontano 2009 che sarebbe divenuto fondamentale nell'arco di 10 anni
2) le auto piccole-medie: cioè praticamente dove fiat era un colosso, sia per virtuosismi sulle emissioni, sia per quote di vendite, motori e prodotti in generale
Cosa succede, dopo il 2017? ovvio si arriva al 2018 con un Marchionne che improvvisamente si rende conto di come l'elettrico sia diventato fondamentale:
(immagine non più disponibile)
addirittura con la nuova amministrazione decretano la morte del diesel all'anno 2021, puntando tutto su elettriche, condivise ed autonome, a riprova che i crucchi (a prescindere da tutti gli scandali) avevano visto bene, ma non era difficile come previsione, viste le normative sull'inquinamento era obbligatorio puntare tutto su questo tipo di motorizzazioni:
(immagine non più disponibile)
Perchè tutto questo discorso?
Per due motivi:
1) mettere in luce la realtà dei fatti e delle normative europee che di fatto hanno decretato già da 10 anni le auto a combustione
2) per inquadrare il contesto storico e socio-economico in cui si è mossa la trattativa Renault-FCA (anche se andrebbero fatti anche discorsi di natura politica)
Morale della favola:
FCA si è data la zappa sui piedi, perchè nonostante abbia pareggiato il debito, non può far altro che rispettare le direttive e per farlo o acquista punti green o acquista tecnologia, in un settore dove fino a 10 anni fa era leader.
Renault avendo in pancia lo stato, ma sopratutto la tecnologia si è trovata in posizione dominante e quindi di decidere se fare bello o cattivo tempo.
Se l'accordo italo-francese non andrà a buon termine Renault ci rimetterà? forse si o forse no o forse ci guadagnerà, difficile dire cosa succederà..
Dall'altra parte FCA si trova indietrissimo sul parco auto con auto di 10 anni in catalogo e senza piattaforme per l'elettrico.
Cosa succederà adesso?
dovranno trovare la giusta consorte con la giusta dote, il problema è che molte pretendenti hanno già preso marito.
Che cosa dobbiamo imparare da quanto successo?
citando i nostri avi: "festina lente" che vuol dire, affrettarsi ma lentamente: in vista di un obiettivo lontano è bene iniziare a lavorare poco ma con costanza per evitare di mancare l'obiettivo, che in questo caso corrisponde con il rispetto del limite di emissioni.
La Normativa europea 443 del 2009 sancisce i livelli di emissioni per le auto nel periodo 2012-2020:
- 2012 il limite previsto è di 120g CO2/km
- 2020 il limite previsto è di 95 g/km
Erano previsti anche "bonus" con emissioni sotto i 50 grammi, ovvero per le auto ibride ed elettriche che praticamente erano e restano l'unico modo per restare bassi con le emissioni di co2, quindi NON è vero che l'elettrico sarebbe stato una macchietta fino al 2030, anzi già 10 anni fa fu decretata la morte dei motori a combustione e linfa vitale fu data ad ibride ed elettriche.
Altro punto da sfatare è che non ci sarebbero stati i soldi da investire per l'elettrico: i soldi ci sarebbero stati sia per ibrido che per elettrico, ma sono stati dirottati su altri settori ed attività, ma questo è un altro argomento e se ne può parlare in un altra sezione.
Altro punto falso è che il dieselgate abbia portato a fare i conti con la CO2: lo scandalo dieselgate è saltato fuori per le emissioni di NOx, tant'è che la comunità europea si è vista costretta (non si sa per quale motivo) a raddoppiare i limiti di emissioni imposti per legge nel 2016 (anche questo altro argomento e se ne può parlare in altra sede).
Ovviamente con centraline truccate si è andato a vedere cosa succedeva con la CO2, ma la CO2 come da punto precedente era già regolamentata da ben 8 anni ed infatti i limiti anche per il 2021 sono quelli di 95g/km.
Dieselgate si o no, la questione sulla CO2 era già decisa.
Che il dieselgate (anche FCA è stata multata in America) abbia dato un impulso allo sviluppo dell'auto elettrica è fuori discussione, come è fuori discussione le altre case europee abbiano iniziato a credere e sviluppare l'elettrico ben prima del dieselgate, vedi Tesla ma la stessa volkswagen o anche Toyota....:
Articolo del 2013:
(immagine non più disponibile)
Mentre in FCA, che per quanto concerne le emissioni di CO2 sono stati bravi con le piccole cilindratea, hanno continuato a trastullarsi sugli allori invece di pensare ai futuri limiti di legge imposti dalla UE ed invece di continuare a sviluppare quel settore dove erano virtuosi e leader di mercato, cosa hanno fatto?
Praticamente niente, nel 2017 ancora non credevano nell'elettrico... ed io mi domando: come avrebbero pensato di rispettare i limiti di legge, se non con auto ibride od elettriche ? ma sopratutto cosa avrebbero pensato di fare dopo il 2020 in caso di ulteriori norme stringenti o sviluppi sulla questione?
(immagine non più disponibile)
Quindi hanno accumulato gap in due settori fondamentali:
1) elettrico: che si sapeva dal lontano 2009 che sarebbe divenuto fondamentale nell'arco di 10 anni
2) le auto piccole-medie: cioè praticamente dove fiat era un colosso, sia per virtuosismi sulle emissioni, sia per quote di vendite, motori e prodotti in generale
Cosa succede, dopo il 2017? ovvio si arriva al 2018 con un Marchionne che improvvisamente si rende conto di come l'elettrico sia diventato fondamentale:
(immagine non più disponibile)
addirittura con la nuova amministrazione decretano la morte del diesel all'anno 2021, puntando tutto su elettriche, condivise ed autonome, a riprova che i crucchi (a prescindere da tutti gli scandali) avevano visto bene, ma non era difficile come previsione, viste le normative sull'inquinamento era obbligatorio puntare tutto su questo tipo di motorizzazioni:
(immagine non più disponibile)
Perchè tutto questo discorso?
Per due motivi:
1) mettere in luce la realtà dei fatti e delle normative europee che di fatto hanno decretato già da 10 anni le auto a combustione
2) per inquadrare il contesto storico e socio-economico in cui si è mossa la trattativa Renault-FCA (anche se andrebbero fatti anche discorsi di natura politica)
Morale della favola:
FCA si è data la zappa sui piedi, perchè nonostante abbia pareggiato il debito, non può far altro che rispettare le direttive e per farlo o acquista punti green o acquista tecnologia, in un settore dove fino a 10 anni fa era leader.
Renault avendo in pancia lo stato, ma sopratutto la tecnologia si è trovata in posizione dominante e quindi di decidere se fare bello o cattivo tempo.
Se l'accordo italo-francese non andrà a buon termine Renault ci rimetterà? forse si o forse no o forse ci guadagnerà, difficile dire cosa succederà..
Dall'altra parte FCA si trova indietrissimo sul parco auto con auto di 10 anni in catalogo e senza piattaforme per l'elettrico.
Cosa succederà adesso?
dovranno trovare la giusta consorte con la giusta dote, il problema è che molte pretendenti hanno già preso marito.
Che cosa dobbiamo imparare da quanto successo?
citando i nostri avi: "festina lente" che vuol dire, affrettarsi ma lentamente: in vista di un obiettivo lontano è bene iniziare a lavorare poco ma con costanza per evitare di mancare l'obiettivo, che in questo caso corrisponde con il rispetto del limite di emissioni.
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