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Quattro risate

Il fumo nuoce gravemente alla salute. Non dimenticatelo mai. E fate attenzione anche ai T.R.B.

Sabato 18 settembre

Ore 2.39 del mattino. Nella stanza si sente un rumore forte e intermittente. Uno di quei rumori che, nel buio della notte, mette i brividi.

Ore 2.40 del mattino. Sono sveglio. Quel rumore tipo di motosega non si sente più. Forse ero io che russavo? In effetti... Quasi quasi vado in bagno e poi mi fumo una sigaretta, tanto domani è sabato... ma sì dai.

Ore 2.47 del mattino. La sigaretta è finita (...andate in pace).

Ore 2.48 del mattino. Un forte boato fa tremare le pareti. Mi ritrovo a terra, dolorante. Non realizzo cosa possa essere successo, ma l'importante è che, almeno in apparenza, sono tutto intero.

Ore 2.55 del mattino. Odo una voce. E' mia moglie: <<Poi li sistemi sti ca**o d'interruttori, che per accendere la luce non si capisce un ca**o! Ma che ci fai li a terra? Sei diventato scemo? Che è stato sto botto?>>

Ore 2.58 del mattino. Finalmente, anche grazie all'aiuto di mia moglie, sono di nuovo in piedi. Non mi è ancora del tutto chiaro cosa sia successo, ma sono in piedi. Confermo che esternamente sono tutto intero, ma ho il dubbio che all'interno qualcosa non va, altrimenti sto dolore boia non si spiega.
Contestualmente odo ancora la stessa voce di prima: <<Ma me lo spieghi che ca**o hai combinato? Cioè... Ma manco i bambini oh>>

<<AMO' PER CORTESIA! Già mi basta che forse mi sono rotto un braccio. Ti ci metti pure tu a rompermi altre parti del corpo... non ne veniamo più a capo!>>
Eccheca**o!

Ore 3.02 del mattino. Torno a letto, assai dolorante, e mi riaddormento.

Ore 7.58 del mattino. Mi sveglio e vorrei bestemmiare sento che i dolori si sono acuiti. Vado a prepararmi un caffè e noto una discreta quantità di lividi al polso e al gomito. E' ormai chiaro che durante la notte, quando ho fumato quella maledetta sigaretta, sono caduto. Ma come? Perché? Mistero.

Ore 9.14 del mattino. Mentre sorseggio il terzo caffè, osservando la scena del disastro, tutto mi è chiaro.

In pratica io e mia moglie abbiamo il brutto vizio la bella abitudine di spostare i mobili qua e la per la casa. A volte per mutate esigenze, altre volte per eccesso di tempo da perdere. Questa volta lo abbiamo fatto per una buona ragione. Ci potevamo pensare prima, ma meglio tardi che mai e finalmente entrambi i divani della stanza relax si trovano in una posizione decente. Uno dei due divani è dotato di T.R.B. (versione evoluta del T.R.N., vedi nota).
Dopo aver fumato quella stramaledettissima sigaretta, mi sono avventurato nel buio delle tenebre, intraprendendo il percorso standard per guadagnare nuovamente il letto. Solo che le mie carte di navigazione mentali non erano ancora state aggiornate, per cui il pilota automatico non ha tenuto conto dei nuovi ostacoli presenti, in particolar modo del T.R.B. La collisione è stata inevitabile, cogliendomi di sorpresa. Il resto lo ha fatto la forza di gravità. Già che c'ero, ho masterizzato il mio gomito su una bella ringhiera in ferro battuto (opera di zio Pippo buonanima), mentre il polso l'ho masterizzato sullo spigolo di una bella scrivania in truciolare nobilitato color noce chiaro (opera di qualche lavoratore in nero dell'est Europa, probabilmente) e, come contorno, mi sono trascinato a terra (e addosso) un bel po' di cianfrusaglie che si trovavano sulla suddetta scrivania. Le cose o si fanno bene, o non si fanno proprio.

E niente: ieri sono stato tutto il giorno con un dolore boia v2.0. Oggi sono stato tutto il giorno con un dolore boia v4.0 e in uno stato di semi-rincoglionimento dovuto a dosi massicce di FANS (di cui non sono tanto FAN, ma quanno ce vo' ce vo'). Domani, se esce qualche nuova release del dolore boia, vado direttamente in ospedale...

Tutto per una sigaretta di merd@!

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Nota: il T.R.N. (Tavolino Retrattile Normale) è un accessorio che completa alcune tipologie di mobili, incrementandone la funzionalità. La sua evoluzione, denominata T.R.B. (Tavolino Retrattile Bastardissimo), oltre alle funzioni del suo predecessore, può anche vantare una forma studiata appositamente per risultare quanto più possibile d'intralcio al transito di bipedi (ma anche quadrupedi) con altezza superiore ai 40 cm.
Sei un narratore nato......
 
Si si! Da giovane ero arruolato nei Marines. Il mio ruolo tattico era quello di stordire i nemici raccontando barzellette stupide, annientandoli poi con degli stacchetti in cui ballavo e cantavo, accompagnandomi col mandolino. Purtroppo un giorno, durante un'addestramento, mi si ruppero due corde del mandolino e cercai di continuare a mantenere il ritmo con un M16 che giaceva li intorno. Solo dopo scoprii, per puro caso, che "M16" non era l'abbreviazione di "mandolino a 16 corde", ma ormai mi avevano cacciato via. A saperle prima le cose...
 
"Just another manic monday / I wish it was sunday"

Quella di cui sopra, oltre ad essere una citazione da un brano abbastanza conosciuto, è anche la premessa.

Questo è il periodo dell'anno in cui quando mi alzo per andare a lavoro, vedendo che fuori è buio pesto, la tentazione di tornare a letto è forte. Immaginate quanto possa essere stata forte oggi, col tempaccio che abbiamo dalle mie parti, considerando che è lunedì, e che fra l'altro ieri ho lasciato un lavoretto incompleto che avrei potuto completare tranquillamente oggi.
Ma vabbe', cerchiamo di vedere il lato positivo delle cose: per l'intervento che dovremo fare saremo all'interno, al calduccio e il cliente è una persona gentile e simpatica, che sicuramente ci offrirà anche il caffè. Il lunedì pare salvo. Pare.
Arriviamo dal cliente che pioviggina appena: prendiamo l'attrezzatura dal furgone e ci infiliamo in casa. Dopo un po' mi accorgo che il pulsante n.o. Vimar serie "Plana", colore bianco, codice 14008, è rimasto nel furgone.
Eccheccivuole?!? Vado subito a prenderlo! Ma non lo trovo. Lo cerco e non lo trovo (come la Titina). Lo ri-cerco e non lo trovo (come la ri-Titina). Attivo la modalità "Deep Level Searching"e ri-ri-cerco. Nel mentre comincio ad avvertire freddo nella semi-struttura D.C.G., poi, stranamente, avverto caldo.
Finalmente trovo il pulsante codice 14008 e mi accorgo di due fatti, che forse non sono così interessanti per chi legge, ma a me hanno fatto venire in mente le novelle del compianto Mosconi:

- gli strani sbalzi termici rilevati alla semi-struttura D.C.G erano dovuti al fatto che la stessa risultava essere completamente inzuppata;
- nel frattempo, mentre accertavo il fatto di cui sopra, anche la semi-struttura D.C.S. si era completamente inzuppata.

In buona sostanza, la pioggia che normalmente cade in due anni, è caduta tutta in quei 60-70 secondi che cercavo il pulsante cod. 14008.
A questo punto, visto che ormai le novelle del Mosconi mi erano venute in mente, ho deciso di recitarne qualcuna a voce alta.

Inutile dire che sono stato tutto il giorno (lavorativo) con entrambe le semi-strutture inzuppate, tanto che la mia mente ha attivato automaticamente la modalità M.U.
Finito il giorno lavorativo torno a casa, ancora inzuppato, ancora in modalità M.U., ma con quel po' di mal di gola e principio di raffreddore che se non ci fossero bisognerebbe inventarli (tanto quanto le novelle del Mosconi).
Doccia veloce, pigiama: la modalità M.U. si disattiva automaticamente e attivo manualmente la modalità P.F.E. ("Pantofolaio For Ever"). Mi reco in laboratorio per completare il lavoretto che avevo lasciato incompleto ieri e...
TAH DAH!
Il pavimento del laboratorio è pieno d'acqua. Anzi, più precisamente, mezzo pieno. O mezzo vuoto, a voler essere ottimisti.
Dato che fino ad ora non si sono sviluppati incendi, penso che con una serata (forse anche nottata) armato di mocio, secchiello e olio di fegato di merluzzo gomito dovrei risolvere il problema, nonostante la modalità M.U. (che nel frattempo si è riattivata automaticamente, segno che il mio algoritmo mentale tutto sommato funziona).

Ora scusate ma vi devo lasciare: il motoscafo è già qui ad aspettarmi.
 
Lol....un sorriso a quest'ora ci vuole
 
Ho sentito che particolarmente a Catania la situazione è tragica. Mamma mia bella.
 
@vvti ti rispondo qui, anche se la faccenda è fortemente off-topic (nel senso che non fa ridere affatto, soprattutto alla luce di ciò che è previsto nei prossimi giorni): in città è successo un casino. Io ero a una ventina di km di distanza, in una zona colpita in maniera "limitata", e sembrava l'apocalisse. Ma già dal mio paese, molto più vicino al centro città, la situazione è stata parecchio più grave e onestamente sono un po' preoccupato. Inutile dire, riallacciandomi al mio post precedente, che oggi il pavimento del laboratorio era completamente cosparso d'acqua e se continua così anch'io comincerò a contare i danni, ma non in questo topic...
 
Cosa c'è di più bello che trascorrere il sabato pomeriggio rinchiuso in laboratorio mentre la moglie impacchetta regali, le micine dormono beate e Alexa diffonde canzoni natalizie a profusione? Beh, in realtà ce ne sarebbero di cose più belle tipo, che so, stare in una suite al centoventordicesimo piano di un grattacielo, da qualche parte negli States, in compagnia di due Orion giapponesi (per chi non lo sapesse, la Orion era la versione più lussuosa e rifinita della Escort e aveva tre volumi ben definiti... Non so se mi spiego). Ma io sono una persona semplice, so accontentarmi e riesco a sopravvivere agli 11 e rotti °Celsius che si registrano nella topaia nel mio adorato laboratorio.

Oggi avevo voglia di smontare qualcosa, di sporcarmi le mani. Ho adocchiato una specie di cacciaviti elettrico cinesissimo che acquistai quando avevo ancora i capelli, la luce rossa dei coralli, quando ero innocente, compravo cose che non valgon niente. E TU MI DICEVI SEMPREEEEEEE... SEI BELLISSIMAAA-AH / SEI BELLISSIMA-AHH-AH... Ehm... Chiedo scusa, ero partito per la tangente.
Dicevo del cacciaviti elettrico: un oggetto pauroso, osceno, inutilizzabile, per giunta guasto (credo di averlo utilizzato solo una volta, per provarlo). Eppure mi è venuta voglia di metterci mano per ripararlo. Vedi un po' quanto possano intenerire le note di Michael Bubblé (del resto: "Bubblé / Bubblé / più buono proprio non ce n'è").
Vite dopo vite, svitando col cacciavite, sono finalmente giunto all'interno del cacciavite, ai confini di un apparente paradosso (peraltro facilmente spiegabile e risolvibile). Ho raggiunto un luogo dove nessun uomo aveva mai messo mano prima d'ora. Un luogo apoteotico (vi è piaciuta sta parola, eh? :sneaky:).
Tiro fuori i componenti con la massima delicatezza, uno ad uno: la batteria, i comandi, le mollette, il gruppo motoridutt... ma porca di quella p_tt_na b_ldr_cca lurid_ e migno__a e suc_minc_i! (<--- fill-in the blanks)

<<Amoreeeeeee! Che è successo? Ti sei fatto male?>>
<<"&%""$%/$!"£$$%/(!£$%&%&/**4&&/£"%. No. Sto bene. Ca**o.>>

Tutti i componenti del motoriduttore sparsi ovunque. Ne fosse rimasto uno solo al suo posto! Niente. Nel frattempo mia moglie è venuta a controllare il perché di cotanta poesia, seguita a ruota dalla gatta piccina, che in pochi millisecondi si è appropriata e messa giocare con uno degli ingranaggi, poi con un altro ingranaggio, poi con un perno. Poi ho mandato tutti affanc*lo, gatta compresa, e ho cercato di tornare alla calma, nonostante "Last Christmas" in sottofondo (per la quarta volta), suscitasse in me emozioni contrastanti (contrastanti fra loro e contrastanti fra me e loro, per essere proprio precisi).
Sono riuscito a recuperare tutti i pezzi del motoriduttore, anche quelli che la gatta aveva scaraventato sotto al divano.
L'ho riassemblato, con estrema pazienza. L'ho testato e... non gira. :Rage: .
L'ho smontato nuovamente. L'ho rimontato nuovamente, con estrema pazienza. L'ho testato e... non gira. :Rage: sbamm .

Reduce da tutto ciò, ho deciso di fare una cosa sensata, l'unica nell'arco della giornata: buttare via tutto. Ho salvato solo il motorino e il pacco batterie che, incredibilmente, sembra ancora in salute.
Poi sono andato a gustarmi una merendina. Buonissima, con quel profumino di grasso sulle mani che "non va più via", come diceva un certo Luciano.

Comunque, alla fine, ho raggiunto l'obiettivo: le mani me le sono sporcate.
Ora, scusate, la pizza è pronta. Sarà buonissima con quel profumino di grasso sulle mani...
 
Non avevo intenzione di tornare qui oggi, ma siccome la serata ha avuto un seguito e vi ho menzionato la pizza, ve lo voglio raccontare.
Prima di tutto però dovete intonare mentalmente il motivetto di "Casa Vianello".

Ieri, nel mentre che mi dedicavo con passione sprecavo il mio tempo con quel simpatico dannato aggeggio cinesissimo, la Direzione Operativa del Servizio Ristorazione (aka mia moglie) mi ha chiesto che ingredienti volevo nella pizza.
Sapete, io sono abitudinario. Anzi, ad essere precisi, io sono schifosamente abitudinario. Nel PC uso una vecchissima tastiera PS/2 per non subire il trauma del cambiamento. E sono convinto che gli Elio e Le Storie Tese abbiano scritto in brano "Abitudinario" ispirandosi a me medesimo (il che può sembrare strano, dato che quando il brano fu scritto io non sapevo neanche chi fossero gli EeLST, ma loro, evidentemente, sapevano chi ero io).

Essere abitudinario, quando si parla di pizza, significa mettere sempre gli stessi ingredienti, con pochissime variazioni sul tema. Ma può significare anche un'altra cosa: dare sempre la stessa risposta.
Quindi, l'abitudinario che c'è in me, quando gli viene chiesto:

<<Che ci vuoi messo nella pizza?>>

...può dare due possibili risposte:

A) <<Cipolla, uovo, olive, salame (o salsiccia, a seconda dei casi)>>
B) <<Falla come la tua>>

Analizzando le due possibili risposte, è subito evidente una differenza: la prima risposta richiede 25 byte (considerando gli spazi e tralasciando i segni di punteggiatura), la seconda solo 17. Siccome, oltre ad essere abitudinario, sono anche efficiente, tendo a impiegare il minor numero possibile di risorse di sistema, quindi ho scelto la risposta B.

[FFWD >>]

E' finalmente giunto il momento tanto atteso: la pizza è in tavola, col suo profumino buonissimo che si mescola a quello del grasso per ingranaggi che ho ancora sulle dita (nonostante i 25 litri di sapone e i due metri cubi di acqua impiegati per cercare di cancellarlo).
Che il rituale abbia inizio. Comincio dal bordo. Buona! Mi avventuro verso il centro: buonissima! Insisto a esplorare i meandri che portano al centro della pizza (Jules Verne s'ispirò a me per il suo romanzo e, di conseguenza, pure Bob Gale e Robert Zemeckis)...
ATTENZIONE! Sento un sapore inconfondibile. Buonissimo, ma decisamente fuori luogo:

<<Amo'... per caso ci hai messo pure le acciughe?>>
<<Si, perché?>>
<<Maccheccazz...>>
<<Me l'hai detto tu di farla come la mia. E... io te l'avevo detto che ci avrei messo le acciughe. Eh? Mi dispiace...>>
<<Hai ragione... Comunque è buonissima, non ti preoccupare. Errore mio.>>

In effetti me l'aveva detto. L'ho mangiata zitto e buono (anche i Maneskin si sono ispirati a me...) malgrado l'accostamento salsiccia/acciughe (/grasso per ingranaggi) non è che mi faccia impazzire...

Se potessi tornare indietro nel tempo non acquisterei mai e poi mai quel maledetto cacciaviti cinesissimo, anche a costo di causare un paradosso in grado di alterare il continuum spazio-temporale.
 
Apo.jpg

Da sx a dx
Guerra, carestia, pestilenza, morte.
"E tu chi saresti?"
"Disinformazione"
 
Alexa vs Genere umano - scena prima

<<Voglio quel coso che gli dici di accendere la luce e lui la accende!>>
<<Alexa?>>
<<Aleska.>>
<<Alexa...>>
<<Aleska, si. Voglio tutte le luci che si accendono con Aleska.>>
<<Non c'è problema. Però si devono comprare dei componenti da mettere dentro agli interruttori per...>>
<<Compra tutto quello che serve!>>
<<Ok.>>

[Qualche tempo dopo, a lavoro quasi ultimato]

<<Aleska! ALESKA! P**** D**! ALESKAAAA! Sta spakkiu di cosa non funziona!>>
<<Non è che non funziona... è che si chiama "Alexa". Se lei la chiama "Aleska", non si attiva. Mi sono spiegato signor Camillo?>>
<<Io Carmelo mi chiamo, no Camillo.>>
<<Appunto. Se siamo per strada e io la chiamo da lontano "CAMILLOOOO", lei si gira?>>
<<No.>>
<<E' la stessa cosa. Se lei la chiama "Aleska" lei "non si gira".>>
<<Ma perché, gira sta cosa? Non ti sto capendo.>>

---

Alexa vs Genere Umano - scena seconda

<<Alexa! Accendi luci salone>>
...e Alexa muta.
<<Alexaaaaaaa! Accendi luci salone>>
...e Alexa muta.
<<Signora, il modem è staccato perché ci stiamo lavorando. Alexa non funziona senza internet.>>
<<Ma che sta dicendo? Alexa è in wi-fi!>>

---

Alexa vs Genere Umano - scena terza

<<Guardi, Alessia non funziona, non mi risponde. ALESSIAAA! Vede? Come mai?>>
<<Signora, lei deve dire "Alexa", non "Alessia", altrimenti non si attiva.>>
<<Si? Scusi ma... allora perché lei l'ha sempre chiamata "Alessia"?>>
<<Gliel'ho già spiegato: proprio per evitare di attivarla accidentalmente. Se noi parliamo di lei e pronunciamo il suo nome, lei si attiva. Per evitare che ciò accada, la chiamiamo in un altro modo. Ma se lei vuole che si attivi al suo comando, deve chiamarla col nome giusto: "Alexa". Mi spiego?>>
<<No.>>

---

Premessa (che forse andava all'inizio, come tutte le premesse, ma ormai è andata così e ve la tenete alla fine): sia maledetto il giorno. Fine premessa.

Pensate che ho inventato o romanzato? No. Sono tutti fatti realmente accaduti, che ho vissuto in prima persona. Semmai ho "tagliato" alcuni dialoghi per rendere più scorrevole (e meno turpe) la narrazione. Inoltre, per gli stessi motivi, ho volutamente omesso di trascrivere i pensieri del protagonista/narratore (che sarei io).
 
Dura interfacciarsi con il prossimo:)
 
Alexa vs Genere umano - scena prima

<<Voglio quel coso che gli dici di accendere la luce e lui la accende!>>
<<Alexa?>>
<<Aleska.>>
<< No che non lo vuoi >>
<< Ho detto che lo voglio >>
<< Non lo vuoi >>
<< Lo voglio >>
<<Non lo vuoi>>
<<Lo voglio!! >>
<< Lo vuoi! >>
<< Non lo voglio!>>
<< Perfetto >>
 
Piccola conversazione tra me è un ragazzo di 20 anni:
Ragazzo: sai che ho comprato la macchina nuova?
Io: bello che macchina hai preso?
Lui: la Clio quella con lo schermo grande
Io: bene ma per curiosità che motore ha?
Lui: ehmmmmmm quella con lo schermo grande
Io: si ho capito ma benzina o gasolio?
Lui: penso benzina perché il venditore ha detto che é come la mia panda...
Io::thumbsdown::thumbsdown::thumbsdown::thumbsdown: almeno l'allestimento lo sai?
Lui: si quello con lo schermo grande...
Alla fine mi ha fatto vedere alcune foto della macchina é una Clio bianca modello base benzina aspirata ma soprattutto col fondamentale schermo grande, vendendo una panda di 8 anni con 47k km
Fine del discorso
Lui: allora ti piace?
Io: la macchina é anche carina ma nn spendevo meno a cambiare la radio della panda e metterne una più nuova?
Silenzio........
Lui: e ma la panda é vecchia e i miei amici dicono che é una macchina lenta......
Morale della favola:
Si vede che sono del secolo passato......
:Banghead::Banghead::Banghead::Banghead::Banghead:
 
E ma l'importante che hai la televisione in macchina poi tutto il resto passa in secondo piano, visto che praticamente nn sa neanche se é benzina o gasolio..... Quindi avrebbero potuto vendergliela a pedali che dubito si sarebbe accorto.....
 
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