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Olio Motore - Guida completa (NO marche o auto specifiche!)

@vvti non confondere la provenienza con la destinazione. Potrebbero imbottigliare in qualsiasi parte d'europa e dover etichettare in modo coerente alle leggi di una sola nazione dove è intesa la vendita (che possono essere parzialmente diverse o più restrittive delle normative UE.

Per esempio, a volte si scoprono cose molto interessanti leggendo la composizione degli alimenti in lingue diverse (io capisco un po' l'inglese e pochissimo il francese) perchè alcune normative differiscono.
 
Fu la Mobil ha costringere la Castrol molti anni or sono ad andare in tribunale, per il contendersi la dicitura "sintetico" da mettere sulle latte. Fu la Castrol a dichiarare che la procedura dell'Hydro Cracking, rendeva l'olio di base minerale praticamente paragonabile al sintetico di gruppo IV, solamente perchè il procedimento rendeva l'olio quasi privo da impurità; niente di più falso.
Con il passare degli anni, il processo di hydrocracking è diventato un must per abbattere i costi di produzione e attualmente rappresenta un punto stabile per ottenere una raffinazione a diversi stadi, dove al punto estremo della lavorazione, si ottengono gli oli più pregiati (alla massima temperatura possibile). Sarebbe più logico dire (ormai da tanti anni) che il processo di creazione dell'olio si basa sul "cracking" effettuato modificando le proprietà delle basi stesse con miscelazioni tali, da rendere le basi originali più resistenti. Poi le scritte sulle latte, variano da un paese all'altro a seconda della legislazione.
 
Se non sbaglio manco shell ha degli HC. A meno che non consideriamo il GTL assimilabile ad Hydrocracking....
 
Gli oli Shell non sono tutti in GTL (es. HX 8 5w40, che uso su due auto), quindi usano ampiamente anche il processo di HC.
 
Mi sembra che hx8 non sia gtl.
 

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Il GTL è la trasformazione da gas a liquido attraverso il processo Fischer-Tropsch che rende l'olio qualcosa di unico e particolare rispetto all'olio tradizionale. L'olio ottenuto per GTL non viene usato al 100% ma viene comunque miscelato con basi HC, che del resto compongono tutta la produzione Shell. Sono comunque basi HC III+ (cioè VHVI).
 
Putroppo lo schermo di cui dispongo mi ha fregato...
Ho tentato di andare nel sito .de di Shell, di ingrandire le immagini dei flaconi e di leggere che ci fosse scritto sul frontale. Purtroppo lo zoom sgranella e pixella, quindi il testo non è più leggibile.
Spero di poter mettere le grinfie presto su uno schermo almeno FullHD, poi ci riprovo...
 
C’è scritto olio motore con basi sintetiche.
Comunque penso che ci sia anche un fattore ambientale che obbliga a produrre oli con basi riciclate, così come fanno per la plastica e la carta nelle confezioni di vari prodotti.
 
Più economico che ambientale. Mo' provo di spiegarmi..
L'olio lubrificante usato è "inquinante". Tanto. Un litro d'olio motore può inquinare un milione di litri d'acqua di falda. Se dispersi in acqua, 4 litri di olio usato coprono abbondantemente un campo da calcio, renendolo inquinato.

E' da quasi 40 anni che esiste il consorzio degli olii usato, pagato in proporzione al volume di vendita dai chi commercia olio, al netto dei ricavi ottenuti dalla rivendita dell'olio rigenerato.
Se c'è tanto olio usato e c'è meno olio nuovo sul mercato, il primo costa meno. E se il consorzio fa profitti, costa meno a chi vende olio.
Va da sè che sfruttare l'olio usato per produrre nuovo lubrificante diventa un vantaggio tecnologico ed economico, per il produttore. Che accede prima alla materia prima da cui partire, se ha capacità tecniche può fare cose diverse, e magari abbatterei costi delle basi prese in raffineria di petrolio, specie nei "momentacci" in cui le quotazioni del petrolio vengono scambiate per l'Himalaya o l'Annapurna.
Inoltre... non è che si fa sempre e solo "top del top del top".
La raffinatezza di un 10W40 di 40 anni fa era superiore a quella attuale, nonostante le prestazioni di molto inferiori, visto che si usavano più basi petrolifere e meno basi rigenerate. Idem la raffinatezza di un 5W40, ormai diventato assieme al 5W30 il "grosso bersaglio" colpito da ogni marchio, a partire dai parvenu della raffinazione come i russi, passando ai commercianti della GDO.

La lotta tecnologica, la ricerca, il culmine della produzione tribologica ora è sugli 0W20, magari arriveremo al famigerato 0W16. Dove il velo di una sostanza molto poco oleosa deve restare appiccicato al metallo senza diventare troppo resistente ma anche senza togliersi di lì.
Mentre cerca di non farsi distruggere da temperature medie d'esercizio a dir poco sconosciute 10 anni fa.
 
Per problemi di tempo ho dovuto fare il tagliando alla mia C4 "fuori zona", e naturalmente mi sono raccomandato con l'officina di utilizzare un olio con la specifica PSA B71 2290 richiesta per i diesel del marchio.
L'officina ovviamente ha rispettato le mie richieste, ma ha utilizzato una marca di olio a me sconosciuta, la domanda è se qualcuno la conosce ed ha una opinione a riguardo.
MGV-5W30-C2.pnghttps://www.eurolube.it/
 

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Il mese prossimo ho programmato il cambio olio(e filtro) alla Aygo.
Nelle caratteristiche del Castrol Magnatec 5w40 API SN ACEA C3 che andrò a rimettere per la seconda volta è riportata una viscosità a 100° di 13.4 mm²/s.
In prima pagina al primo post si parla di cSt mentre nella scheda del magnatec si parla di mm²/s.
Mi aiutate a capire come devo interpretare questi valori?
Perché in questo messaggio @terzimiky parla di 13.5 ma evidentemente intendeva cTs, e quindi pensavo che il magnatec andasse bene per saggiare la tenuta del motore della Aygo.
Invece mi sono reso conto che l'unità di misura è diversa e quindi il mio ragionamento va all'aria.

Grazie in anticipo.

Caratteristiche Tipiche
Nome Metodo Unità Castrol Magnatec 5W-40 C3
Densità Relativa @ 15°C ASTM D4052 g/ml 0.85
Viscosità Cinematica 100°C ASTM D445 mm²/s 13.4
Viscosità CCS -30°C (5W) ASTM D5293 mPa.s (cP) 6220
Viscosità Cinematica 40°C ASTM D445 mm²/s 81
Indice Viscosità ASTM D2270 - 169
Punto di scorrimento ASTM D97 °C -45
Flash Point, PMCC ASTM D93 °C 207
Ceneri Solfatate ASTM D874 % peso 0.8
 
1 cSt (centi Stokes) = 1 mm2/s
 
Quindi il mio ragionamento è ancora valido.
Grazie mille @Duker.
Nel thread dedicato all'olio della Aygo scrivo le cose a futura memoria e quando mi sono reso conto di aver sbagliato sulle unità di misura stavo cercando un altro olio.
Resto col Magnatec allora.
 
Un centistokes (cSt) è una frazione decimale,della viscosità cinematica stokes e si può esprimere cambiando scala, anche in CP (centi poise). Un millimetro quadrato per secondo (mm²/s) è un'unità metrica della viscosità cinematica. Due metodi di misurazioni differenti, ma con identico risultato.
 
Più economico che ambientale. Mo' provo di spiegarmi..
L'olio lubrificante usato è "inquinante". Tanto. Un litro d'olio motore può inquinare un milione di litri d'acqua di falda. Se dispersi in acqua, 4 litri di olio usato coprono abbondantemente un campo da calcio, renendolo inquinato.

E' da quasi 40 anni che esiste il consorzio degli olii usato, pagato in proporzione al volume di vendita dai chi commercia olio, al netto dei ricavi ottenuti dalla rivendita dell'olio rigenerato.
Se c'è tanto olio usato e c'è meno olio nuovo sul mercato, il primo costa meno. E se il consorzio fa profitti, costa meno a chi vende olio.
Va da sè che sfruttare l'olio usato per produrre nuovo lubrificante diventa un vantaggio tecnologico ed economico, per il produttore. Che accede prima alla materia prima da cui partire, se ha capacità tecniche può fare cose diverse, e magari abbatterei costi delle basi prese in raffineria di petrolio, specie nei "momentacci" in cui le quotazioni del petrolio vengono scambiate per l'Himalaya o l'Annapurna.
Inoltre... non è che si fa sempre e solo "top del top del top".
La raffinatezza di un 10W40 di 40 anni fa era superiore a quella attuale, nonostante le prestazioni di molto inferiori, visto che si usavano più basi petrolifere e meno basi rigenerate. Idem la raffinatezza di un 5W40, ormai diventato assieme al 5W30 il "grosso bersaglio" colpito da ogni marchio, a partire dai parvenu della raffinazione come i russi, passando ai commercianti della GDO.

La lotta tecnologica, la ricerca, il culmine della produzione tribologica ora è sugli 0W20, magari arriveremo al famigerato 0W16. Dove il velo di una sostanza molto poco oleosa deve restare appiccicato al metallo senza diventare troppo resistente ma anche senza togliersi di lì.
Mentre cerca di non farsi distruggere da temperature medie d'esercizio a dir poco sconosciute 10 anni fa.
Certo che leggendo questo concetto (che secondo me può essere tutto vero...ma...) oggi abbiamo olii con basi meno autoctone del passato. Ci sto pensando e mi chiedo se l'attuale lubrificante è davvero più "resistente" o meno raffinato del passato.
La storia tecnologica, dice di no.
Gli attuali lubrificanti sono dei veri e propri liquidi ingegneristici, al livello di farmaco quasi. Durano più km, proteggono di più, e lavorano con quella macchina infernale che è il turbocompressore.
Però, ci sto davvero pensando a quanto hai detto, e non so darmi una risposta se condividere questa nova visione (è la prima volta che mi confronto con questa opinione) e cosa dire.
Vengo da lubrificanti di 40 anni fa, che a 5.000 km venivano sostituiti in quanto esausti dal punto di vista di protezione.
Gradazioni e specifiche basse...
Erano altri tempi, forse di materia prima ma scarsa tecnologia.

E pensare oggi, di avere un olio con basi rigenerate, lascia un po' interdetto me!

Esprimo solo un mio pensiero, tutto qui
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ci sto pensando e mi chiedo se l'attuale lubrificante è davvero più "resistente" o meno raffinato del passato.
Più raffinato (in proporzione alle età) non lo è, visto che la raccolta dell'olio usato e il riciclo dello stesso all'epoca non esisteva. C'era più lavoro di miglioramento delle basi petrolifere, c'era più ingegno, c'erano soluzioni più pensate.

Ora fondamentalmente si tratta di pulire abbastanza bene la base, vedere quanto da', scegliere come addittivarla e marchiare di conseguenza l'olio.
Per la resistenza... ci sono tre cose che sono migliorate, due invece che son peggiorate.
Per i miglioramenti, sono diventate più ridotte le tolleranze degli assemblaggi dei motori, necessitando mediamente olii più sottili, c'è una combustione mediamente più precisa, con meno possibilità di trafilaggio di carburante nella coppa olio, c'è un migliore studio del motore in termini termodinamici e fluidodinamici, per cui le temperature sono più omogenee.
Per i peggioramenti, sono aumentate le temperature d'esercizio in modo imbarazzante e son stati aumentati i filtri allo scarico, il che rende il lavoro dell'olio più complicato per la pulizia.

Ma è davvero più resistente, a meno di non credere che si possono fare tagliandi senza colpo ferire a 20k o a 30k km...
 
@BigMan se hai voglia di leggere, su ToyotaClubItalia c'è una bella ed ampia discussione sugli oli a bassissima viscosità.


Domanda, esiste un sito univoco dal quale poter cercare comodamente le specifiche di tutti gli oli?
Ero curioso di fare paragoni fra il magnatec che uso ad esso ed i Tamoil e Rhutten usati per fare flush leggero e dei quali si trova nulla googolando.
 
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