Il fatto che non sono accecanti lo capisco dalla quantitá di auto che mi sfanalano. In ogni caso sono "accecanti" per il semplice fatto che sono un punto luce molto più potente di una alogena, ma se il loro fascio è ben direzionato non abbagliano.
Ma non esiste in nessun modo.
Primo, come detto sopra, il fatto che la gente si sia stancata di sfanalare non deve essere un lasciapassare per la maleducazione di usare lampade fuori norma.
Secondo, ci sono precise ragioni per definire queste lampade accecanti, perchè lo sono oggettivamente.
Tecnica: fino a qualche anno fa si parlava di parabole riferendosi alla fanaleria anteriore; per chi si ricorda ancora le lezioni di matematica alle superiori, la parabola è "luogo geometrico dei punti del piano equidistanti da un punto detto fuoco e da una retta chiamata direttrice"; tanti paroloni per definire una forma tale per cui la luce emessa da una sorgente puntiforme posta sul fuoco viene riflessa in modo che i "raggi di luce" siano paralleli al segmento che congiunge il fuoco con la retta, nel nostro caso l'asse della lampadina. Per inciso, è lo stesso principio delle parabole satellitari usato al contrario: le onde elettromagnetiche arrivano praticamente parallele dal satellite (ci sarebbe un angolo, ma è infinitesimale) e tutto il riflettore della parabola si occupa di rifletterli e concentrarli sul fuoco, dove viene posizionato il ricevitore.
Siccome un fanale del genere poteva esser solo abbagliante (e così si trovano ancora), per l'anabbagliante veniva quindi messo un trasparente prismato che si occupava di dirigere la luce verso il basso e verso i lati. E' per questo che gli anabbaglianti ed i fendinebbia di 30 anni fa avevano il trasparente in vetro tutto rigato, mentre l'abbagliante era vetro perfettamente trasparente.
Dalla metà degli anni 90 le normative hanno iniziato a consentire dei trasparenti in policarbonato, così i riflettori degli anabbaglianti hanno smesso di esser parabolici ma son diventati "a superficie complessa"; non più un paraboloide liscio e continuo ma un insieme di tanti piccoli specchi, piani o curvi, per indirizzare la luce proveniente dal solito fuoco e dirigerla direttamente dove serve, con un trasparente a far solo da protettivo senza funzione deviante. In questo modo la luce che arrivava al suolo aumentava non di poco, grazie al mancato assorbimento dato dal prisma in vetro. Attualmente si parla ancora di "parabole", ma è una denominazione impropria per i riflettori attualmente utilizzati per gli anabbaglianti. I fari lenticolari hanno invece un altro tipo di riflettore, sommariamente di tipo ellittico e infatti vengono anche definiti "poliellissoidali"; la sorgente posta nel solito fuoco indirizza la luce più o meno presso un secondo fuoco (le ellissi ne hanno due) e da lì i raggi luminosi, parzialmente oscurati da uno schermo sagomato, vengono "raddrizzati" dalla lente che si vede dall'esterno.
Tornando ai proiettori anabbaglianti, paraboloidi o a superficie complessa che siano, quella dell'illuminazione del piano stradale è solo una delle loro funzioni: l'altra, altrettanto importante, è quella della segnalazione, ovvero il rendersi visibili dagli altri utenti della strada. Ciò viene ottenuto consentendo che una parte percentuale della luce emessa dalla sorgente venga comunque riflessa verso l'alto, in questo modo un pò di luce arriva agli altri utenti della strada che ti notano (di giorno, di notte, con la nebbia), arriva ai segnali stradali, arriva a pedoni e ciclisti che circolano sul ciglio della strada (quando va bene...). Questa quantità di luce "verso l'alto" è normata, non deve superare determinati limiti superiori e neanche inferiori nel momento in cui le stesse norme ECE dispongono che il faro acceso risulti visibile da un angolo ben ampio, circa 160° se non ricordo male, tanto ai lati come pure verso l'alto. Praticamente ovunque io sia posizionato purchè di fronte al veicolo, io devo vedere il fanale acceso, e non devo esserne abbagliato a meno di esser un gatto posto al di sotto dell'altezza del faro. Con queste specifiche si capisce come l'orientamento del fanale, verso il basso o verso l'alto, non modifichi il direzionamento della luce verso l'alto, comunque si punti il faro chi sta al di sopra del piano del faro lo vedrà allo stesso modo. Questo spiega perchè sia una stupidaggine dire che i kit LED o Xenon montati su fanali originariamente alogeni non abbagliano quando regolati verso il basso: puoi regolarli quanto vuoi, ma se la lampada emette il doppio della luce di un'alogena, significa che verso l'alto verrà comunque mandata una quantità doppia di luce, a prescindere da come si abbassi i fari.
Questo poi nell'ipotesi, spesso utopistica, che le sorgenti dei kit replichino fedelmente la geometria delle lampade alogene
OEM. Perchè se questo non accade, ed è la regola nei kit LED per chiari motivi di raffreddamento, la sorgente non starà più nel fuoco del riflettore e quindi quest'ultimo lavorerà per forza di cose scorrettamente, e la percentuale di luce mandata verso l'alto aumenterà considerevolmente. Quindi smettiamo di raccontare e di raccontarcela che si può montare qualunque lampada abbassando poi il fascio che così non si da fastidio, perchè è una vaccata.
D'altronde per quel che mi riguarda anche i gruppi ottici a led o Xenon di fabbrica montati su alcune auto sono difficili da gestire. Non ti abbagliano solo perchè sono puntati stile raggio laser, ma spesso la cosa serve a poco perché l'andamento della strada sposta spesso il fascio e ve lo punta sugli occhi....e non stiamo parlando di impianti aftermarket.
Si tratta comunque di istanti, non di una costante come per il kittume in circolazione. Non capisco per quale motivo le autorità non mettano mano alla cosa... altro che velox, lì sì che ci sarebbe da prender soldi...