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Cura della batteria di avviamento

Ciao a tutti.
Dopo 24 ore di cura col ctek mxs5.0, la batteria cavia è scesa da 26 a 23 mOhm di resistenza interna.
Quindi, anche lui, qualcosa ha combinato, nonostante abbia saltato a piè pari la fase di desolfatazione. Evidentemente la famigerata fase 6, recond, a 15.8 volt, ha dato qualche frutto.
Prima di passare la desolfatatore puro, però, proverò con l'ultimo arrivato, della Topdon, che dichiara avere un ciclo di desolfatazione dedicato.
Comunque, sarei giunto già ad una mezza conclusione: ogni ciclo di riparazione eseguito con diversi modelli di carica batterie, ha dato sempre un risultato.
La resistenza interna della batteria è sempre scesa, con tutti gli apparecchi.
Probabilmente, all'inizio, partendo da batteria scarica e molto solfatata, il miglioramento è stato più corposo, e poi, sempre meno, ma penso che se avessi invertito l'ordine degli apparecchi che si sono avvicendati al capezzale della moribonda, il risultato sarebbe stato simile.
Quello che ha inciso, non è la marca di apparecchio utilizzato, ma la ripetizione dei cicli di carica/riparazione
Forse, e dico forse, il desolfatatore "stupido", che fa solo quello, potrebbe fare la differenza, non essendo comandato da microprocessori che decidono se continuare o interrompere la carica ad impulsi.
Ma potrebbe anche essere che ormai la batteria sia irrecuperabile.
Vedremo.

Intanto ho collegato il desolfatatore ad una batteria molto piu in forma, che, solo col topdon in foto e poi con un altra "botta" data col telwin, è già arrivata ad un soh dell'84%
 

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Sì, avevo letto e sentito questa possibilità da alcuni articoli e video.
Penso che vada bene anche un alimentatore da laboratorio, che ne dici?
si, anche se il ripple presente nei caricabatteria è utile per la ricarica di quelle al piombo,
quelli da laboratorio sono molto livellati, ma a bassa corrente vanno bene lo stesso

pensa che quando ero ancora "stupido" (heem disinformato), pensavo che fosse meglio ricaricare con una tensione più livellata,
all'epoca modificai un caricabatteria tradizionale (c'erano solo quelli) con un banale circuito con 2N3055 per livellare e regolare la tensione,
alla fine l'ho utilizzato moltissimo (fino a quando non sono usciti i caricatori - manutentori),
sfruttando la regolazione in tensione per regolare la corrente di carica

considera che a vuoto arriva fino a 18/20V che scendono a batteria attaccata a valori indirettamente proporzionali alla corrente di carica tra zero e 5/6A

alle volte mi è utile ancora oggi per batterie molto scariche, quando i caricatori - manutentori si rifiutano di iniziare il processo di carica,
lui comunque "sveglia" la batteria e dopo vado di caricatori - manutentori

anticipo che stimolato dai tuoi post,
mi sono messo a fare una prova di desolfatazione di una vecchia batteria,
aspetto solo di superare le 24/48 ore di test per dare delle informazioni
 
Intanto la batteria cavia è stata 20 ore in cura con il nuovo modello Topdon e la resistenza interna è passata da 23 a 21 mOhm
Ad ogni ciclo di carica, con apparecchi diversi, guadagna qualcosa, ma sempre meno.
Ora ho collegato il desolfatatore e vedremo tra altre 24 ore che situazione troverò.

Il desolfatatore, collegato alla batteria della punto, che dava 84% di SOH, prima del trattamento, dopo 20 ore, sembra non aver sortito effetti. La SOH è rimasta 84%.
Qualcosa mi dice, però, che quel valore di SOH, sia il massimo ormai raggiungibile per quella batteria, che ha 4 anni.
 
Purtroppo il degrado delle celle non è sempre reversibile, ma sono d'accordo sul fatto che la tattica vincente sia tenerla sotto controllo
 
Infatti qualsiasi batteria non può durare in eterno.
C'è anche da dire che alla batteria della punto non ho fatto alcun rabbocco di elettrolita, quindi potrebbe anche guadagnare ancora qualcosa ripristinando la densità/livello corretti. Anche perchè, con ripetuti cicli di carica, potrebbe essere evaporato qualcosa.
La batteria cavia, invece, la tengo coi tappi aperti e controllo sempre il livello
 
Penso che la media di durata globale si aggiri attorno si 4-5 anni
 
Sì, prima di ammalarmi di caricabatterite ero tranquillamente convinto di questo.
Ma ora voglio passare ad un livello superiore 🤣
 
Io invece dopo che l'ultima volta ho pagato una 52ah per la punto 40€ dal mio ricambista che me l'ha pure cambiata dopo 4 mesi per alcuni problemi senza nemmeno battere ciglio , ho deciso di smettere di preoccuparmi 😂
 
Marca, e se buona, nome e indirizzo del ricambista, please!! :-D
 
Non tutti i prezzi dei ricambisti sono come quelli del napoletano... In ogni caso, dal ricambista i listini sono sempre molti più di due...
 
Rhiag è un distributore di ricambi.
Sta a vedere il produttore.
Comunque è una ditta grossa e seria, non penso si faccia fare le batterie da miocuggino

Comunque, ho pensato a lungo se sia opportuno accanirsi a voler recuperare batterie vecchie.
Io sono un caso a parte, e i miei scopi sono del tutto, diciamo accademici, o forse meglio dire divulgativi. Sperimento per poi rendere pubblica la mia esperienza, conscio del fatto che potrei ricevere commenti, anche poco gentili (parlo di youtube) sulla dubbia opportunità di salvare vecchie batterie con apparecchi che costano quanto una nuova batteria e mezza.

Ma se io fossi uno molto convinto, potrei tirare in ballo la questione ecologica. Comprare una nuova batteria significa dover smaltire un rifiuto molto inquinante e pericoloso, mentre salvare la vecchia batteria sembrerebbe una scelta ecologica, prima ancora che economica.
Poi però mi chiedo: anche pensando di prevenire il decadimento di una batteria, tenendola sempre collegata a mantenitore, quale sarà il costo dell'energia elettrica consumata? In un anno, quanto può costare un mantenitore sempre collegato? E in quattro anni? (Durata media di una batteria). E che impatto ambientale avrà questo consumo di energia elettrica?
Penso che, ben difficilmente il costo dell'energia possa superare quello di una nuova batteria, mentre sull'impatto ambientale, la questione è troppo complessa.
Intanto, io sperimento...
 
La questione ecologica non è da sottovalutare, assieme a quella dell'olio e delle vernici/solventi.
Questo perché quando si consegnano in discarica questo tipo di rifiuti ho notato che hanno sempre da brontolare, nonostante sia un diritto e dovere del cittadino.
 
Ma se io fossi uno molto convinto, potrei tirare in ballo la questione ecologica. Comprare una nuova batteria significa dover smaltire un rifiuto molto inquinante e pericoloso, mentre salvare la vecchia batteria sembrerebbe una scelta ecologica, prima ancora che economica.
Diciamo che esiste un consorzio da quasi 35 anni, il Cobat, il cui obiettivo è raccogliere e gestire il rifiuto così pericoloso come il piombo delle batterie, ma anche le batterie in genere (Cobat Ripa). Molto del piombo che c'è ora nelle batterie proviene dal riciclaggio del materiale. Principalmente per non disperderlo, ma anche per risparmiare i soldi e l'inquinamento di altra estrazione.
Questo significa che non ha senso cercare di riutilizzare le batterie? Non la penso così, in ogni caso smaltendo correttamente questi rifiuti si possono ridurre o evitare tanti rischi per l'ambiente.
 
La domanda che mi faccio è:
quale pratica è meno dannosa per l'ambiente (e per il portafoglio)? Smaltire una vecchia batteria o tenerla efficiente caricandola e mantenendola carica con apposito apparecchio? Potrei calcolare l'assorbimento di un carica batterie, ho anche un apparecchio che potrebbe darmi i Wh di un processo di carica. Ma da qui a conoscere il costo di una ricarica e tradurlo per il periodo di vita della batteria, ce ne passa.
 
Bhe per i w erogati il conto è relativamente semplice, bisogna però aggiungere la perdita per la trasformazione della corrente dalla 220 a quella usata per la carica
 
Il tempo speso, l'indisponibilità della batteria. E aggiungere a questo l'inquinamento dell'energia e per la produzione del dispositivo.
Dall'altro lato, l'inquinamento dato dal trasporto e dal ricondizionamento della batteria. E' un argomento complesso, fatto di molte parti e molte delle quali coinvolgono casistiche non sempre determinabili a prescindere.
 
Aggiornamenti sui miei esperimenti:
1) la batteria della Punto, dopo essere rimasta 48 ore collegata al ctek mxs5.0 in funzione recond, è passata da 84% a 91% di soh. Praticamente è tornata nuova
2) la batteria cavia, dopo 48 ore di desolfatazione, non sembra aver avuto benefici, anzi. Resistenza interna risalita da 21 a 22 mOhm
Ma c'è da dire che la carica, a fine trattamento, era molto bassa. 12.41V e anche questo incide sui risultati del tester batterie.
Ora è in carica con Noco Genius 5, in funzione Recond, e domani vedrò come reagirà.

Il desolfatatore non lavora da solo, ma sempre in coppia con un carica batterie. Può essere che il forte guadagno riscontrato nella batteria della punto, sia stato più merito del desolfatatore che del ctek. Cioè, dopo la desolfatazione, una successiva carica, indipendentemente dalla marca del carica batterie, potrebbe portare ad un miglioramento del SOH.
Se la batteria cavia dovesse rivelare un comportamento simile a quello della batteria della punto, dopo desolfatazione e carica, l'ipotesi potrebbe essere confermata.
Staremo a vedere.
Se invece dovessi riscontrare che il desolfatatore non ha effetto, tornerà ad Amazon.
 
Quindi la batteria "rinata" è stata prima sottoposta a desolfatazione con lo scatolotto e poi a 48 ore di ricondizionamento con il Ctek?
 
prima e' stata ricondizionata con un altro apparecchio, che l'ha portata a 84% di SOH e carica a 12.99V. Poi e' stata sotto desolfatatore, scendendo a 12.41 ma non guadagnando nulla di SOH. Poi e' stata "ricondizionata" e ricaricata con il Ctek, salendo al 91%
 
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