Ah beh, l'informatica è il campo in cui questa fantomatica obsolescenza è maggiormente evidente:
Credo tu abbia errato il termine: non si tratta di informatica, ma di
elettronica di consumo, da circa 15 anni.
I device che assimiliano ai computer come cellulari, tablet, multifunzione, portatili, pc fissi (cadaveri in fase di putrefazione ormai) non c'entrano un tappo con la scienza della automazione delle informazioni (definizione strettamente tecnica dell'informatica).
Se guardiamo i veri prodotti dell'informatica, cioè i software, al di là dell'attuale modello del software in affitto (o as a service, come piace pubblicizzarlo) per la quale io a minuti alterni tiro anatemi contro Adobe, i prodotti durano almeno un lustro come supporto, a volte 7 anni o una decina. Ed è un supporto
gratuito per la maggior parte, che diventa a pagamento solo per specifiche necessità. Nel supporto non intendo dire che qualcuno vi spiega come usare il prodotto A, B, o C (ormai parte del concetto di formazione, roba che manco il manuale esiste più) ma la pubblicazione di correzione a fronte di problemi riscontrati e segnalati (bug) e insicurezza intrinseca del prodotto (vulnerabilità scoperte, con correzioni a seguito).
La cosa ancora si complica quando si finisce sui dispositivi del tipo personale come indossabili, cellulari, tablet.
Grazie ai comportamenti anticoncorrenziali di una azienda a caso di Cupertino, il modello del prodotto "particolarmente arduo da riparare" è diventato lo standard per tutti (ci sono poche eccezioni), con la differenza che a Cupertino supportano abbastanza a lungo il prodotto
dal debutto a fine supporto, tutti gli altri più o meno si devono digerire gli aggiornamenti proposti dal produttore del software (Google, finchè non ha fatto i Tensor) e dell'hardware (SoC, device grafici, coprocessori, sistemi di interconnessione),
finchè li pubblicano, processarli, rimuovere gli eventuali problemi di programmazione, quindi testare, ottimizzare e rilasciare gli aggiornamenti. Perchè ho sottolineato "finchè li pubblicano"? Perchè non sempre il produttore di un prodotto decide di supportarlo molti anni, al punto che Fairphone per il suo ultimo prodotto ha deciso di usare un SoC non "da cellulari", ma da IoT (automazione tramite internet) in quanto il produttore Qualcomm lo supporta per un decennio e non per 3 anni.
Il tutto diciamo che non è totalmente automatizzabile, per quanto anche se lo fosse il mantenere disponibili i sistemi per farlo costa. E manco patatine.
Cupertino Inc finanzia parte del suo supporto a lungo termine tramite costi di dispositivi ciclopici e un modello monopolista per la gestione dei contenuti (o quasi... ci sono due cause in corso per provare di scardinare la cosa). Gli altri... Se va bene, 1 anno di aggiornamenti, massimo 2. Oppure spendi una quantità di soldi ciclopica in un altro marchio.
Retrogaming... storia lunga. Ci sono molti video (in inglese) che raccontano perchè è difficile riportare in digitale ed in emulazione quel che si otteneva da alcuni chip audio e dai CRT. C'è da dire che i maggiori margini di guadagno di decenni fa sui prodotti (associati a tecniche produttive meno costose da impiantare ma che prevedevano uso di più materiali) permettevano prodotti più... robusti. Ma l'industrializzazione e l'evoluzione di qualsiasi prodotto s'è industriata per rendere meno costoso (ma più accessibile) il prodotto. Anzi... smartphone e tablet sono andati in controtendenza, aumentando in modo particolarmente significativo il prezzo di listino. Andatevi a guardare quanto costava al debutto Galaxy S4, top di gamma di Samsung. 4 patatine, rispetto ad S23.
Obsolescenza programmata? No. Redditività programmata. E vi basti dire che se sui computer suggerisco di sovraspendere un po', perchè a medio termine (6 anni) resta, sui cellulari suggerisco di pensarci 2 volte. Perchè i telefoni cadono, e si rompono.
Cacchio se si rompono.