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Cosa ne penso dei meccanici + chiacchiere

In casa mia? Ha scelto tutto la mia compagna. Ma ho 45 radio d'epoca (tra cui alcuni esemplari rari e molto ricercati), un televisore del 1981 e uno del 1999. Ho 4 giradischi valvolari, biciclette anni 50, 60 e 70. Se vivessi da solo, vivrei come si viveva 40 o 50 anni fa, ma giustamente non posso condannare la mia compagna a fare una vita da persona del 900. Io sono un nostalgico vero e la mia immagine del profilo in uso attualmente lo dimostra (si capisce che sono un fan dei Beatles??) ma capisco che ad alcune comodità non si possa rinunciare, ad esempio al computer e ai cellulari. La tecnologia ha fatto passi da gigante nel frattempo e in molti casi ha reso la nostra vita molto più semplice. Io non sono contro la tecnologia a prescindere, ma ne riconosco i pro e i contro. Ad ogni modo, la mia ideologia è a mio parere irrilevante ai fini di stabilire che cosa io pensi dei meccanici. Io ho sempre pensato questo: se io ho una macchina di 60 anni, a me questa macchina svolge un servizio, forse pari a quello di una macchina uscita dal concessionario ieri mattina... Nel frattempo sono cambiati i tempi e sono cambiate le esigenze degli automobilisti. Ma non dimentichiamoci che l'automobile nasce per spostare le persone nel minor tempo possibile e con il minor dispendio energetico possibile, almeno questa è la mia opinione e vi chiedo scusa se non siete d'accordo!!
 
Anche a te a casa hai dei normalissimi elettrodomestici…Le aziende fanno quello che il mercato vuole ( ho compreso perfettamente il tuo punto di vista e sono consapevole che anche tu comprendi il mio).
Sulla durata…Nulla dura in eterno e una macchina non può durare sessant’anni (salvo rare eccezioni) . Anche te ti muovi con una Punto (che ha 400000 km e finché ti da poche rogne fai benissimo a tenere) ma non è una 128.
Esiste una curva che si chiama a vasca da bagno e spiega esattamente come evolve un sistema meccanico dal punto di vista dell’ affidabilità.
 
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@Pike e qui ti sbagli! Io in azienda tratto registratori di cassa, i quali sono programmati per durare un tot numero di chiusure, dopodichè si fermano senza possibilità di essere recuperati, se non sostituendo la memoria fiscale... queste macchine vengono quindi accatastate su degli scaffali e circa ogni 2 anni arriva un camion che se li porta via come merce non recuperabile. Tutto ciò comporta un NOTEVOLE problema di inquinamento.
Ripeto, non voglio convincere nessuno che le cose vecchie siano migliori delle nuove, ma so per certo che in molti casi, quelle vecchie venivano costruite "non al risparmio" e con componentistica sovradimensionata. Ormai siamo OT: la mia lavatrice del 1973 ha motore a induzione, in pratica un motore senza spazzole, quindi virtualmente "eterno" se il condensatore è efficiente. I motori delle lavatrici odierne hanno tutti motori a spazzole, che naturalmente sono soggette ad usura e periodicamente vanno sostituite... se si sa fare l'operazione in autonomia la riparazione ha senso, se si affida ad un tecnico, la cifra può raggiungere facilmente i 150-200€ che in gran parte sono manodopera e uscita del tecnico. Le mie sono puramente riflessioni e non voglio fare cambiare idea a nessuno, che tanto comunque non cambiereste comunque.

@Francesco P certo che ho capito il tuo punto di vista e in linea di massima concordo anche. Lo so che le aziende fanno ciò che il mercato vuole e ciò è inevitabile poichè se così non fosse, nessuno lavorerebbe più! E' un discorso piuttosto complesso e paradossalmente, il fatto che le cose prodotte da qualcuno si rompano, crea lavoro a qualcun altro, se nulla si rompesse, nessuno riparerebbe più nulla e nessuno venderebbe più nulla, su questo sono perfettamente d'accordo, ma si sa che quando si parla di passione o collezionismo, il cuore va sempre ben oltre il cervello! ;)
Ragionando in maniera egoistica, io preferisco sempre le auto semplici ed essenziali, poichè ciò che non c'è non può rompersi! E' difficile per me trasmettervi quello che vorrei dire, ma credo possiate capirmi! Ricordo sulla Uno di avere sostituito un alternatore quasi in mezzo alla strada, con due o tre chiavi a disposizione... ricordo di avere sostituito in autonomia il cavo frizione, i fanali, la mascherina anteriore... le candele, il carburatore e potrei andare avanti ancora.
Oggi ci sono auto su cui non puoi sostituire una lampadina e se ti si brucia nel bel mezzo di un viaggio di notte, sei al buio e sei pure in multa! Ok, il mercato vorrà questo, ma io nel mio "orticello" voglio roba che possa gestirmi io il più possibile. Si capisce, non è vero?
 
@Pike e qui ti sbagli! Io in azienda tratto registratori di cassa, i quali sono programmati per durare un tot numero di chiusure, dopodichè si fermano senza possibilità di essere recuperati, se non sostituendo la memoria fiscale... queste macchine vengono quindi accatastate su degli scaffali e circa ogni 2 anni arriva un camion che se li porta via come merce non recuperabile. Tutto ciò comporta un NOTEVOLE problema di inquinamento.
Sono a conoscenza della cosa. Ma ricordati che questi scenari dipendono da 3 entità.
  • Lo stato italiano, che nelle proprie leggi limita il numero di chiusure a questi dispositivi e che poi debbono, in qualche modo, essere di nuovo resi certificati.
  • Il produttore del prodotto, che ad un certo punto per vendere il prodotto deve ottemperare questa normativa, ma che può decidere se la gestione di questa cosa viene fatta tramite sostituzione di una memoria o... cambiando prodotto.
  • Il cliente, che non sempre cerca il prodotto programmando i costi
Poi ci sono diverse altre cose, come il supporto a lungo termine. Che diventa oneroso e basta, senza un canone manutentivo a garantirne la profittabilità. Nell'ambito del software (e dell'hardware che lo fa girare) quando escono nuovi programmi non sono mai "a vita", ma dopo un po' termina il supporto da parte del produttore. Avviene con tutti i tipi di dispositivo, dalla multifunzione all'apparecchiatura di rete, ai processori, ai computer, ai tablet, ai cellulari.

Moltiplicandosi i prodotti che restano nella nostra vita, ogni volta che incocciamo un "fine supporto" da parte di un produttore è più facile e soddisfacente urlare irati "obsolescenza programmata del (cip)" che conoscere, capire e pensare.

Se uno vuole vedere questa cosa, la vede. In ogni prodotto, in ogni produttore, in ogni ambito. Il complotto contro il nostro povero portafoglio. Per assurdo, io lo vedo fatto più spesso da una azienda che tende (a mia personale opinione) a maltrattare (economicamente) più di ogni altra il proprio cliente.

Per le macchine che hanno 60 anni: se non sono costate cifre ciclopiche all'acquisto (ed è manco detto che basti) sono di qualche ordine più soggette alla ruggine di una Fiat Tipo progetto 160, la prima fiat che non si mangiava a guardarla.
In Mercedes e VW ce l'han fatta a metà degli anni '70 a mettere l'attrezzatura necessaria, fiat ha aspettato la fine degli anni '80.
 
Ah beh, l'informatica è il campo in cui questa fantomatica obsolescenza è maggiormente evidente: pensa (ma qui andiamo veramente OT) che i miei genitori hanno un tablet del 2015 con Android 4.4, che naturalmente, a partire da luglio 2023 non può più ricevere aggiornamenti ufficiali da Google. Il problema è che io l'ho formattato e ora non solo non riesco ovviamente a ricevere gli aggiornamenti successivi a luglio 2023, ma nemmeno a quelli dal 2015 al 2023! In sostanza, un prodotto che prima funzionicchiava (ma aveva un virus, per questo l'ho formattato) ora non è più possibile portarlo nemmeno alla situazione in cui era poco prima di formattarlo, in quanto la mancanza di supporto non è "a partire da ..." ma anche retroattiva! Per carità, è il mercato... ma per me è diventata una questione di principio e ora mi sto adoperando per utilizzare una versione di Android non ufficiale per superare questa presunta obsolescenza...
Altro esempio informatico, io colleziono vecchi PC, tra cui 386 e 486, sui quali è ovviamente impossibile far girare i programmi odierni (ma forse nemmeno quelli di 10 anni fa), tuttavia in alcuni casi, con i programmi dell'epoca, è possibile usarli, anzi... per il retrogaming (un'altra delle mie passioni) il vecchio computer d'epoca è fondamentale e inderogabile! Tutto questo per dire che un vecchio hardware, se usato con i software coevi, può ancora regolarmente funzionare!
Un altro esempio: alcune macchine da maglieria utilizzate oggi, hanno ancora i lettori di floppy disk, che tuttavia sul mercato informatico sono ormai spariti da almeno due decenni, senza contare che oggi è già complicato trovare dei computer con il masterizzatore DVD!
Tornando alle nostre amate auto, concordo purtroppo sul discorso ruggine e l'ho pagato a mie spese sulla mia Uno, ancora inesorabilmente ferma a causa del telaio marcito in numerosi punti importanti e sono anche io a conoscenza del fatto che la Tipo sia stata la prima auto del gruppo Fiat ad avere un netto miglioramento nella resistenza da parte delle lamiere, alla corrosione.
Detto questo, i tempi stanno cambiando e questo nessuno lo nega e per noi appassionati di auto storiche o d'epoca, è sempre più difficile trovare qualcuno che sappia mettere le mani su componenti come carburatori, puntine e spinterogeni, ragion per cui quando si deve riparare qualcosa di vintage o semplicemente "vecchio", è molto più utile trovare un appassionato che non un professionista. Parere ovviamente personale.
 
Forumer m'hai provocato, e mo' te bagno.

OT mode On
Ah beh, l'informatica è il campo in cui questa fantomatica obsolescenza è maggiormente evidente:
Credo tu abbia errato il termine: non si tratta di informatica, ma di elettronica di consumo, da circa 15 anni.

I device che assimiliano ai computer come cellulari, tablet, multifunzione, portatili, pc fissi (cadaveri in fase di putrefazione ormai) non c'entrano un tappo con la scienza della automazione delle informazioni (definizione strettamente tecnica dell'informatica).

Se guardiamo i veri prodotti dell'informatica, cioè i software, al di là dell'attuale modello del software in affitto (o as a service, come piace pubblicizzarlo) per la quale io a minuti alterni tiro anatemi contro Adobe, i prodotti durano almeno un lustro come supporto, a volte 7 anni o una decina. Ed è un supporto gratuito per la maggior parte, che diventa a pagamento solo per specifiche necessità. Nel supporto non intendo dire che qualcuno vi spiega come usare il prodotto A, B, o C (ormai parte del concetto di formazione, roba che manco il manuale esiste più) ma la pubblicazione di correzione a fronte di problemi riscontrati e segnalati (bug) e insicurezza intrinseca del prodotto (vulnerabilità scoperte, con correzioni a seguito).
La cosa ancora si complica quando si finisce sui dispositivi del tipo personale come indossabili, cellulari, tablet.
Grazie ai comportamenti anticoncorrenziali di una azienda a caso di Cupertino, il modello del prodotto "particolarmente arduo da riparare" è diventato lo standard per tutti (ci sono poche eccezioni), con la differenza che a Cupertino supportano abbastanza a lungo il prodotto dal debutto a fine supporto, tutti gli altri più o meno si devono digerire gli aggiornamenti proposti dal produttore del software (Google, finchè non ha fatto i Tensor) e dell'hardware (SoC, device grafici, coprocessori, sistemi di interconnessione), finchè li pubblicano, processarli, rimuovere gli eventuali problemi di programmazione, quindi testare, ottimizzare e rilasciare gli aggiornamenti. Perchè ho sottolineato "finchè li pubblicano"? Perchè non sempre il produttore di un prodotto decide di supportarlo molti anni, al punto che Fairphone per il suo ultimo prodotto ha deciso di usare un SoC non "da cellulari", ma da IoT (automazione tramite internet) in quanto il produttore Qualcomm lo supporta per un decennio e non per 3 anni.
Il tutto diciamo che non è totalmente automatizzabile, per quanto anche se lo fosse il mantenere disponibili i sistemi per farlo costa. E manco patatine.

Cupertino Inc finanzia parte del suo supporto a lungo termine tramite costi di dispositivi ciclopici e un modello monopolista per la gestione dei contenuti (o quasi... ci sono due cause in corso per provare di scardinare la cosa). Gli altri... Se va bene, 1 anno di aggiornamenti, massimo 2. Oppure spendi una quantità di soldi ciclopica in un altro marchio.

Retrogaming... storia lunga. Ci sono molti video (in inglese) che raccontano perchè è difficile riportare in digitale ed in emulazione quel che si otteneva da alcuni chip audio e dai CRT. C'è da dire che i maggiori margini di guadagno di decenni fa sui prodotti (associati a tecniche produttive meno costose da impiantare ma che prevedevano uso di più materiali) permettevano prodotti più... robusti. Ma l'industrializzazione e l'evoluzione di qualsiasi prodotto s'è industriata per rendere meno costoso (ma più accessibile) il prodotto. Anzi... smartphone e tablet sono andati in controtendenza, aumentando in modo particolarmente significativo il prezzo di listino. Andatevi a guardare quanto costava al debutto Galaxy S4, top di gamma di Samsung. 4 patatine, rispetto ad S23.

Obsolescenza programmata? No. Redditività programmata. E vi basti dire che se sui computer suggerisco di sovraspendere un po', perchè a medio termine (6 anni) resta, sui cellulari suggerisco di pensarci 2 volte. Perchè i telefoni cadono, e si rompono.
Cacchio se si rompono.
Torniamo ai meccanici va.
 
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