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BLOCCO DIESEL 2018 - IL MIO PUNTO DI VISTA

Ricordo di aver letto che le ultime euro 6 diesel producono circa il 15% in meno di inquinamento anche di un benzina
 
In questi giorni sto leggendo tutto e il contrario di tutto su questo argomento. Prima parte il blocco per i diesel euro 5 anticipandolo di due anni. Però se installi Move-in, puoi girare lo stesso. Ora si dice che almeno chi usa l'auto per lavoro può continuare a circolare.

Inoltre ho visto visto dei video in cui si dice che le case europee non guadagnino abbastanza con l'elettrico per cui stanno chiedendo una proroga sul blocco delle vendite dei motori termici.

Alzo le mani. Ci sono così tanti dati che non riesco a capire cosa sia vero e cosa no. Voi che dite? Quali sono i punti fermi sulla circolazione delle vetture euro 5 diesel in Piemonte e Lombardia? Grazie.
 
Secondo voi, un meccanico che ha a mano macchine storiche, che fa poche auto moderne solo se gli va... come potrà mai raccontare di vederla?
 
Mi spiace ma ci vedo comunque molto buonasera nella sua analisi. Il blocco incide su macchine "fresche" e le storiche che tratta lui sono una nicchia a parte.
 
Il blocco che a breve andrà in vigore anche a Roma incide solo sui "poveri cittadini" che sono l'unico punto sul quale fare leva in maniera semplice per gli amministratori.
 
A me il Gasi piace molto ma sono dell’ idea che chi non ha sensibilità sul tema dovrebbe fare a meno di trattarlo…È un po’ come se un geologo dell’ Arpav iniziasse a illustrare una Thema 8.32… L’inquinamento (quello che rende l’ aria in alcune città irrespirabile ) è un fenomeno locale quindi, giusto per citare la prima cosa che mi viene in mente, nominare di continuo le navi da crociera è sbagliato.

Per la regione Lombardia ad esempio ho trovato questi dati raccolti in maniera davvero ordinata e puntuale. Può essere una base di partenza per fare delle considerazioni.

https://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/InemarDatiWeb/Risultati+Regionali
 
Hai toccato un punto interessante. Si fa confusione mischiando il problema di inquinamento globale con quello locale. A livello globale navi ed aerei costituiscono un problema su cui discutere a mio parere, ma, è chiaro che non sono le navi da crociera colpevoli dello smog presente nei centri di grosse città come Milano. È giusto fare distinzione però io non credo che limiti a 30 orari, ztl folli e blocchi su auto buone siano una reale soluzione.
 
ma, è chiaro che non sono le navi da crociera colpevoli dello smog presente nei centri di grosse città come Milano
Perchè lo smog emesso dai vari condotti di scarico resta immobile dove viene emesso... non viene trasportato dal vento... no?
 
Si Pike ma il problema principale in città è quello che si produce in loco ed in loco puoi solo intervenire su quello come amministratore locale, ipocrita perché sai bene che non basta e rompi le scatole a chi ha un auto a gasolio euro 4/5.
 
Un amico ha dovuto buttare una Punto mjt €4 perfettamente funzionante e ne ha dovuta acquistare un'altra per essere in regola, tutto questo nella città di Milano. Tralasciando i costi importanti perché sono stato spesi 20000 euro, ma che senso ha buttare qualcosa di perfettamente funzionante, che può dare la propria utilità per ancora diverso tempo?
Lo spreco non è anch'esso una fonte di inquinamento e mal utilizzo di risorse?
 
Lo smog nella pianura padana è causato da un fattore naturale per cui soprattutto nella stagione invernale non c'è un cambio dell'aria favorevole sulla zona.
La produzione è data da tutte le combustioni che possono inquinare, dai veicoli, alle centrali, alle aziende, e i riscaldamenti.
Io posso solo dire che a livello riscaldamento la situazione è pessima, penso che soprattutto nei luoghi grandi, eccetto quelli di recente costruzione, non ci sia una regolazione efficiente di temperatura. Questo oltre a sentirlo a sensazione, l'ho visto con i miei occhi.
Uno dei più grandi ipermercati nel milanese ha una situazione da mettersi le mani nei capelli da questo punto di vista, c'è molto da poter lavorare nell'ottimizzare sprechi, inquinamento, consumi.
 
Anche secondo me la soluzione dev'essere multicorale senza pesare solo su una categoria. Tra l'altro, ringrazio @Duker per le disanime sui fattori naturali legati all'inquinamento e @Francesco P per i dati forniti: li leggerò con piacere.

Dal punto di vista amministrativo, gradirei anche una comunicazione meno ipocrita. Un'utilitaria al giorno d'oggi costa non meno di dodicimila euro. Questa è una cifra importante sul bilancio di una famiglia. Considerando la famiglia tipo monoreddito con affitto e bollette, è un vero e proprio sacrificio che andrebbe a erodere eventuali risparmi di famiglia aumentando il rischio povertà. Le famiglie in cui entrambe lavorano non sono messi meglio, qualora entrambe dovessero cambiare il proprio automezzo.

Inoltre questa spesa si colloca a ridosso della stagione invernale dove, tra l'altro c'è l'incombenza della spesa per il riscaldamento. Gli incentivi attualmente a disposizione, quanto coprono per l'acquisto di un'auto nuova? E quanto resta a carico del cittadino? Consideriamo il contesto economico: il PIL nel secondo quadrimestre 2023 è negativo mentre le variazioni precedenti non sono state entusiasmanti. Questo significa che la ricchezza globale italiana non è aumentata e di conseguenza le famiglie, già flagellate dal caro vita, si trovano questa ulteriore spina nel **** fianco.

O si aumentano gli incentivi e si da la possibilità di scaricare la spesa di eventuali finanziamenti nel tempo, oppure si posticipa questa scadenza. Altrimenti non saprei come rendere meno ostica questa situazione.
 
DMOVE.it "rilancia" un rapporto dell'agenzia ambientale europea, una delle tante parti della UE.
https://www.dmove.it/news/il-traspo...ale-fonte-di-emissioni-di-gas-serra-in-europa
Secondo l'articolo, che si basa sullo studio, trasporto su gomma è il principale generatore di gas serra in europa, seguita ad una incollatura dalla somma di riscaldamenti e produzione di energia elettrica.
L'intero rapporto (oltre 700 pagine) è disponibile a questo indirizzo, citato dalle fonti.
https://www.eea.europa.eu/publications/annual-european-union-greenhouse-gas-2

Lo studio copre una durata di 21 anni, con un preliminare d'analisi sul 2023.
Ed onestamente... da un lato ho valutato lo studio come il solito complottoide contenuto per poter ammazzare la nostra libert... sto scherzando. Però di certo che è convinto che le "auto" da sole non possano essere così pesanti sul bilancio, secondo me ha ragione.

Ma lo studio non parla di "auto", parla di "trasporto su gomma".
L'esplosione del commercio internazionale di merci consentito da UE ed unione monetaria ha permesso a molte aziende con nonchalance di vendere prodotti non solo nel loro paese, ma anche in ampie fette della UE, senza i costi tipici delle transazioni bancarie e a volte anche decidendo di... sviluppare un dipartimento per le esportazioni che costava sì soldi, ma permetteva di ampliare sostanzialmente il mercato, differenziando i clienti ed esplorando opportunità di mercati diversi. Tanto per fare un'esempio scemo, vedete moltissimi autocarri ed autoarticolati di aziende logistiche estere, io oggi ho visto in mezzo alla pianura padana (Emilia Romagna) un telonato con la pubblicità di una azienda di infissi polacca.

L'aumento del commercio porta anche a... molta più merce che si muove. E se non si ha una infrastruttura di trasporti ben sviluppata nell'ambito inter-modale succede che girano tanti camion e camioncini. Non tutti perfettamente a norma, sulle emissioni e di certo rilasciano tanto gas serra, oltre ad altri inquinanti.
Un dettaglio: il gas serra dipende dal consumo di carburante. Se il motore non è mostruosamente efficiente, il motore più vecchio produce mediamente più gas sera di uno più nuovo. Purtroppo l'aumento del peso dei veicoli dovuto a tanti accessori (strutture rinforzate, dispositivi di protezione, motori più complessi, batterie) vanifica in parte la maggior efficienza.

Il rapporto verrà formalmente glissato da tutte le testate che parlano di mobilità e vogliono il pubblico petrolhead. In parte sconfessa la narrativa "non è tutta colpa delle auto", ed occorre fare informazione, non propaganda, per dare correttamente l'output.
Tanto per citare una testata "sì, l'inquinamento è fatto anche dalle auto, però" cioè Quattroruote, il rapporto non l'ha rilanciato. DMove.it, parte di un sito tecnologico, parla di mobilità in ambito "miglioramento tecnologico", ma di fatto è più orientato all'elettrico che al combustibile, come pubblico.
Non mi stupirebbe non trovarne menzione anche in altri lidi, molto fomentanti il pubblico di "'sta mXXXa elettrica ha rotto il cXXXo", perchè è più facile attingere alla rabbia, alla pancia, al fastidio, piuttosto che fornire informazioni. E far fare click per far vedere una pubblicità, una affiliazione, un contenuto extra, è fondamentale oggi.

Siamo tutti molto più arrabbiati. Quindi chi vuole visibilità cerca di farci arrabbiare di più. Pensateci alla prossimo titolo "civetta" che vi arriva sotto il naso.
Chiedetevi cosa vuole ottenere chi scrive per far infuriare...
 
Ho partecipato a tre convegni riguardanti la mobilità futura senza ottenere nessun dato o risposta certa, la conclusione migliore...
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Ad ora ottengono quattro risultati.
  • cambio di paradigma di produzione inquinanti
  • cambio di paradigmi produttivo e di vendita
  • creazione di nuovi materiali da gestire a fine ciclo
  • riduzione del consumo dei fossili per il trasporto umano
 
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