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Anche la Fiat dice addio al diesel?

Il "vecchio" ciclo di omologazione parte dal presupposto che tu abbia il veicolo ed il catalizzatore già in temperatura, e per essere portato a termine da ogni veicolo c'erano prove che potevano essere messe in pratica anche da motori con 30cv.
Nell'uso normale, ad ogni messa in moto c'è un extra-consumo per mandare in temperatura il catalizzatore, che una volta caldo fa emettere meno. Questo vale per HC, CO, NOx, SO2.
La CO2 resta una cosa dipendente esclusivamente dal quantitativo di carburante consumato (al massimo ci può essere un po' meno CO2 se ci sono più HC e CO).
Poi c'è il particolato, esclusivamente per il motore diesel. Prima filtrato e poi ribruciato tramite i filtri antiparticolato, quindi "aggregato" all'urea (adblue) in caso di motori più grossi per farli precipitare a terra e non farli svolazzare.

Per quanto ho capito tramite le pubblicità degli impianti a metano per motori diesel, il ridotto consumo di gasolio portato dall'usare metano come combustibile/comburente in questi motori turbodiesel abbatte la necessità di usare additivi all'azoto nella combustione.
 
Tra euro 0 e euro 1 con catalizzatore e a benzina l'ho capita così: per il funzionamento del catalizzatore il rapporto stechiometrico ottimale non va bene, ma deve oscillare continuamente entro certi valori. La centralina regola quindi in tal modo la proporzione aria/benzina e la controlla attraverso la lambda a monte. Non avendo un rapporto ottimale per i consumi questi sono (volutamente) aumentati.
Poi, dopo l'euro 1, che in un quarto di secolo non siano riusciti a diminuire i consumi come lo avevano fatto nei venticinque anni precedenti non l'ho capito nemmeno io.
 
Euro0 potevano fare lean burn. Euro 1 e successive no.
 
Poi c'è il particolato, esclusivamente per il motore diesel. Prima filtrato e poi ribruciato tramite i filtri antiparticolato, quindi "aggregato" all'urea (adblue) in caso di motori più grossi per farli precipitare a terra e non farli svolazzare.

AdBlue serve per ridurre il valore di Nox, non ha nessuna influenza sul particolato.

per il funzionamento del catalizzatore il rapporto stechiometrico ottimale non va bene

Al contrario se il motore non lavora in rapporto stechiometrico il catalizzatore non funziona, per questo sono stati abbandonati i motori che funzionavano con miscela magra ( come ad esempio i vecchi Tsi di VW ) attualmente praticamente tutti lavorano a Lambda=1, anche tutti i nuovi ad iniezione diretta.
 
La sonda lambda a salto commuta il segnale al valore del 2% di ossigeno, che è il valore ottimele di combustione completa, l'oscillazione che vedi è generata dalla centralina per mantenere questo valore.
La sonda non è un misuratore continuo legge solo questo unico valore ( tipo un termostato bimetallico, esempio brutto... ) quindi per mantenere il valore impostato deve in continuazione oscillare sopra e sotto questo valore.
 
per il funzionamento del catalizzatore il rapporto stechiometrico ottimale non va bene, ma deve oscillare continuamente entro certi valori

Ed io che avevo scritto?
 
Se il rapporto stechiometrico non è ottimale la sonda non legge più niente, semplicemente và fuori campo.
 
Ci va spesso. Pensa alla differenza tra open e closed loop, all'accelerazione piena, alla fase di rilascio, alla fase di riscaldamento...

--- Messaggio doppio unito ---

P.S. fortuna che l'OT l'ha iniziato un moderatore, altrimenti...
 
Nei transitori e nel pieno carico la regolazione Lambda non funziona, altrimenti creerebbe dei pendolamenti nel funzionemeento, torna a funzionare quando il regime si stabilizza.
 
Sapevo che era un argomento "caldo" .
Mi sa che sposterò in apposita discussione..
 
Ci son due cose che mi fan domandare quanto l'auto elettrica possa essere sostenibile. La prima è il costo in centrale ed in impianto energetico per consegnare la corrente, la seconda è il riciclo delle batterie esauste.

Ok, oggi uno spot di Nissan mi ha fatto riflettere su quanto possa in realtà essere fatto con le batterie "esauste".
The Reborn Light è un progetto di illuminazione basato su diverse cose...
pannelli fotovoltaici
sorgente luminosa led
e pacchi batterie provenienti dalle Nissan Leaf non più idonei all'autotrasporto.

Una cella come quelle usate in un'auto può diventare "obsoleta" in fretta per l'autotrasporto, ma da sola o aggregata con altre può essere un elemento utile.
In questo senso si parla più di ri-uso che di riciclo, in fondo una grossa e pesante batteria agli ioni di litio, per quanto insufficiente per essere usata in ambito automotive, può essere comunque interessante per diversi ambiti.
La prima Leaf ha un pacco batterie da 24kw, dove questo valore è il quantitativo di energia in grado di esprimere dalla carica massima ottenbile dall'auto alla carica minima usata dall'auto, non alla complessiva capacità, che può arrivare ad essere superiore anche del 25%. Gli accumulatori agli ioni di litio hanno molta più durata se li si carica non oltre 80% e li si scarica a non più del 30%. Poi è arrivata l'opzione a 30kw. L'ultimo modello ha una batteria da 40kw.

Ipotizziamo che i pacchi batterie delle prime Leaf abbiano perso il 50% della loro capacità di carica, scendendo a 12kw. L'auto ha 48 moduli, 4 celle ognuno. 192 singoli elementi con una capienza di 62,5w

Credo che se li si metta in una disposizione più compatta si arrivi ad avere un mobile grosso come una credenza del peso indicativo di 200kg; non sarebbe male averlo in garage come scorta energetica da usare in casa... per "mangiare" più energia di quanto ci diano normalmente se stiamo facendo molti lavori (lavatrice, lavastoviglie ed aspirapolvere insieme, per esempio), ed accumularla quando costa meno e c'è eccesso di energia in rete. Per chi ha una casa più recente, accumulare qualcosina dal proprio fotovoltaico senza venderla, per poi usarla quando gli occorre. E visto che gli ioni di litio si scaldano durante carica e scarica... perchè non usare parte del sistema di raffreddamento di questo mobile come metodo per scaldare l'acqua sanitaria?

Con un po' di spazio (ed in realtà, molta progettazione) in più sarebbe possibile averle integrate nei servizi condominiali, in modo tale che siano energeticamente autosufficienti grazie ai pannelli del tetto.

La cosa antipatica sarebbe la gestione dei costi...
Le batterie da smaltire costano, in questo modo l'automotive trasforma un costo in un possibile profitto, però scarica il costo dello smaltimento al secondo acquirente. E secondo me non è molto equo.
 
Si sta lavorando per evitare di utilizzare il Litio, monopolio di pochi paesi produttori, sembra si stiano ottenendo ottimi risultati con i supercondensatori in graphene.
Es. http://www.maxwell.com/solutions/transportation/auto
Più leggeri, durata praticamente illimitata, ricarica in pochi secondi.
 
Ci sono ancora molti problemi sugli accumulatori elettrici. La resa e resistenza alle basse temperature, la gestione delle alte/altissime temperature.
E ovviamente bisogna arrivare ad un prodotto industrialmente economico e sicuro...
 
Le restrizioni applicate sui diesel quest'anno in pianura padana sono un bel monito... E una lenza buona per far svendere auto che in 5 anni potrebbero avere seri problemi di circolazione per i divieti.
 
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